Una doppia promessa infranta

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Incuriosito dalla folta chioma bionda di una ragazza, mi avvicinai a uno scompartimento.

Ma prima che potessi dare un'occhiata più accurata, un'altra chioma mi oscurò la visuale.

- Rose, caschi a penello. - osservai, quando la riconobbi. 

- Già, anche tu. - rispose lei. 

Arretrò di qualche passo.

- James, qualcosa non va? - domandò lei preuccupata.

- No.. - iniziai a dire distrattamente, allungando il collo per vedere oltre la sua spalla. 

- Cosa stai guardando? - chiese lei, voltandosi per seguire il mio sguardo. 

- Oh, lei... - disse poi, quando vide la ragazza.

- Ma che diavolo sta facendo? - domandai incredulo. - Dorme sulla rete porta bagagli?! -

- A quanto pare... - disse Rose.

Mi avvicinai incredulo.
Ossevai la ragazza che poco prima aveva attirato la mia attenzione stupefatto. Non mi ero sbagliato, oltre il vetro c'era veramente una ragazza accucciata su la rete porta bagagli, che tranquillamente stava schacciando un sonnellino, ignara di tutti gli sguardi indiscreti dei passanti.

Ma che problemi ha?! Quale persona sana di mente farebbe una cosa simile? - chiesi facendo voce ai miei pensieri.

- E' particolare... - iniziò a spiegare con titubanza Rose.

Inizialmente non diedi peso alla sue parole, ma quando mi misi a riflettere su quello che aveva detto riguardo la sconosciuta, dedussi che...

- Tu la conosci?! - le domandai basito. 

- Beh, non esattamente... -

Alzai gli occhi al cielo e sospirando mormorai:

- Le ultime parole famose. - 

Mi voltai verso di lei e, posando lo sguardo su i suoi occhi ambrati, la scongiurai esasperato:

- Per una buona volta, Rose, arriva al dunque! -

- Top Secret. - rispose lei con un sorrisetto beffardo stampato sulle labbra. - La professoressa McGranitt ha vietato ai Prefetti di proferire parola al riguardo. - spiegò lei.

Diedi nuovamente una fugace occhiatta alla ragazza e poi riportai lo sguardo sul sorriso malizioso di Rose che si stava allargando sempre di più.

- Rose so mantenere i segreti. Sono una banca svizzera io. - dichiarai e per enfatizzare il concetto mimai la cucitura della mia bocca.

Lei si mise a ridere divertita.

Mi mise una mano sulla spalla e iniziò a darmi delle pacche, che più che essere confortevoli, mi sembravano delle prese in giro.

Per una volta, Rose teneva il coltello dalla parte del manico.

- Bella questa James. - commentò ridacchiando. - Ma non mi freghi. Io so fare il mio lavoro. -

Se ne stava per andare, quando io gli afferai il polso e la bloccai.

- Te l'ho già detto: non ti dirò niente. - ripetè lei con un tono di seccatura nella voce.

- Hai detto Prefetti, giusto? - le chiesi. 

Lei annuì confusa, non capendo a dove volevo andare a parare.

- Beh, allora era per questo che stavi parlando con Scorpius alla stazione? - 

- Sì...ma non solo per quello. - rispose lei.

Ed ecco che quello scintillio, che tanto attendevo, comparì nuovamente, illuminando i suoi occhi ambrati.

Aumentai la stretta intorno al suo polso e la avvicinai a me, a portata di orecchio.
Mi feci immediatamente serio, e con un filo di voce le mormorai:

- Cosa stai facendo Rose? Non avevamo deciso di non avere più niente a che fare con il Giratempo e i suoi segreti? -

Cercai i suoi occhi, ma era inutile; a quanto pare, le sue scarpe erano più interresanti della nostra conversazione. 

- Non eri tu quella che diceva: "No, James, è troppo pericoloso. Questo è un segreto e come tale rimarrà"? - la canzonai. 

Non rispose, continuando ad ignorarmi. 

- Rose, in questa storia ci siamo dentro in due. Dimmi cosa hai in mente. - le chiesi allora.

Lei strattonò il braccio, per liberarsi dalla mia presa, e la accontentai.

Come la mollai, si voltò e se ne andò a passo svelto, diretta in un'altra carozza.

Ma prima di ciò, riuscì a cattuare un brandello di un suo sussurro:

- Non ho niente in mente, semplicemente perchè: noi due non siamo dentro a nessuna storia. - 

Un sorriso compiaciuto iniziò a nascere sulle mie labbra.

"A quanto pare non sono l'unico che sta agendo, anche la piccola Rose sta progettando qualcosa." pensai allegramente. "Lo sapevo che non avrebbe resistito alla tentazione ancora per molto. E ora ha deciso di agire tenendomi all'oscuro di tutto. "

Mi voltai verso la innocente ragazza apissolata nello scompartimento e iniziai a riflettere, osservando lo scorrere della brugheria inglese dal finestrino del treno.

"Mi sta tenendo all'oscuro di qualcosa. Sta agendo da sola, ma chissà su che cosa... " meditai, incerto su quale fosse la sua vera intenzione: "Ad ogni modo, Rose non riuscirà a tenermelo nascosto ancora per molto. Scoprirò cosa frulla nella testa di mia cugina "

Un'idea inizò a farsi strada tra i miei pensieri e un sorriso malizioso cominciò a farsi strada sulle mie labbra " E ho un piano geniale da mettere in atto per farlo..."   


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