capitolo 11

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Il ventitré dicembre sera, Oliver e Charlie erano seduti sul divano davanti al camino acceso nell'appartamento di Weasley.

"Non è giusto! Il tuo appartamento è più bello del mio! E ti affacci anche sul campo di Quidditch!"

Charlie ridacchiò mentre gli stringeva le spalle con un braccio e gli baciava la tempia.

"Pensi sempre al Quidditch, eh? Ma non ti stufi mai?"

"Il Quidditch è tutta la mia vita. Senza lo sport non so cosa sarei diventato..." disse Oliver con un sorriso mentre si voltava verso il compagno e gli baciava le labbra a stampo.

Charlie sospirò e si portó alle labbra il bicchiere che aveva in mano alle labbra per bere un sorso di whiskey incendiario.

"Non esiste solo il Quidditch. E poi... non eri bravo solo a volare, se non ricordo male a Rune Antiche non te la cavi male..."

"Si, e cosa avrei potuto fare? Essere chiuso in un ufficio del ministero per otto ore della mia vita? No, grazie!" Borbottò il castano facendosi stringere maggiormente dal maggiore.

"Anche io sarei morto in un posto al Ministero. Non so proprio come Harry riesca a sopportarlo. Posso capire in parte Hermione come Primo Ministro magico... ma io... mai e poi mai ci sarei andato a lavorare. Per carità! Quelle rare volte che vedevo mio fratello Percy avrei voluto strozzarlo..."

Oliver sbarró gli occhi.

"Percy era solo un ragazzo molto tranquillo che amava studiare. È stata un'impresa attirare la sua attenzione!" Disse Oliver guardando il fuoco scoppiettare nel camino.

Charlie aggrottò le sopracciglia.

"In che senso?"

Oliver sollevò le spalle.

"Tu te n'ero andato ed io ero un po' giù dopo una partita di Quidditch. Sono rientrato in sala comune e ho trovato Percy studiare da solo in un angolo. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto che cosa stava studiando e... ci siamo messi a parlare .." disse Oliver ripensando a quella volta.

Le sue guance si tinsero leggermente di rosa e Oliver si agitó appena.

"Che hai? Dopo che avete parlato che è successo?" Chiese Charlie che lo stava scrutando attentamente.

Oliver alzò il viso di scatto, gli occhi sbarrati.

"I-in che s-senso dopo?"

Charlie lo scrutó a lungo negli occhi e Oliver abbassò la testa.

"Io... mi sentivo solo e... ero triste. Ok? Non so perché l'ho fatto. Se sono stato io o è stato lui, solo che... dovevo cercare di dimenticarti, dimenticare il tuo rifiuto.... La partita di Quidditch era andata male..."

"Olly! Dimmi cosa è successo! Non girarci attorno!"

Oliver avvampò.

"Ci siamo dati un bacio. Ma ti giuro che è stata una questione di un secondo!" Disse Oliver guardando Charlie.

"Mi pento ancora oggi per averti rifiutato quella volta, Olly. Ti giuro se avessi avuto la tua età ti avrei baciato più che volentieri, ma stavo per compiere diciassette anni.. io... non avrei mai potuto..."

"Sarei stato disposto ad aspettarti!"

"E quando? Se poi sono partito per la Romania?"

Oliver alzò le spalle.

"Non importa. Ti avrei aspettato comunque..." disse con dolcezza Oliver e Charlie gli afferrò il mento per farlo voltare verso di lui.

"Dopo mio fratello chi altro c'è stato?"

Oliver deglutì.

"Non ho mai avuto una relazione con tuo fratello. Il bacio è stato solo quella volta e basta. Non ne abbiamo mai parlato o discusso, è finita nel dimenticatoio... anche perché tuo fratello pensava solo allo studio, non era affatto interessato a delle relazioni sentimentali..."

"Mmm... comunque ti basti sapere che adesso è sposato e ha due figli..."

"Davvero? E sono qui ad Hogwarts? Non mi pare di avere alunni con il cognome Weasley..." disse Oliver pensieroso.

"In realtà Lucy, la secondogenita, si è diplomata l'anno scorso.... Non ti sei perso nulla..." disse Charlie facendo fare una faccia indignata ad Oliver.

"Bella considerazione hai dei tuoi nipoti!"

"Hanno lo stesso carattere di Percy, sono insopportabili!"

"E non sopporti nemmeno Albus... C'è qualcuno della tua famiglia che ami?" Gli chiese Oliver guardandolo poco convinto.

"Si. Mia madre, mio padre, Bill e i gemelli. Sono ok, loro. Anche Ron... Ma Percy..."

"Tua sorella no?"

Charlie sospirò.

"Io...È... complicato..."

"In che senso?"

"Diciamo che ho assistito ad una cosa che potrebbe rovinare una famiglia. Cosa devo fare? Rivelarlo al marito oppure tenermelo?"

"Parlare con tua sorella non sarebbe più semplice?"

"Lei negherebbe..."

"Forse non vuole perdere la sua famiglia..."

"Deve fare una scelta. Anzi. In verità l'ha già fatta e... non ha scelto la sua famiglia. Harry ovviamente ancora non sa nulla ma quando lo saprà ne sarà devastato...." Disse Charlie.

"Magari insieme troveranno una soluzione..."

"Impossibile. Conosco Harry e conosco mia sorella. Nessuno dei due cederà. Quando mia sorella si impunta su una cosa non gliela toglie nessuno dalla testa." disse Charlie.

Oliver non disse nulla, ma si limitò a fissare Charlie negli occhi e poi passò una mano tra i suoi capelli, giungendo all'elastico che venne sfilato.

"Quante volte ti ho detto che non voglio vederti con i capelli legati?" Disse Oliver passando la mano tra i fili rosso fuoco dell'uomo. "Comunque io ti ho detto del mio passato, ma tu? C'è stato qualcuno dopo che sei andato in Romania?"

"Ad essere sincero no. Non sono mai stato interessato alle relazioni sentimentali. I draghi sono sempre stati la mia vita. Però ti confesso che per gli ultimi due anni avevo una specie di amicizia speciale con una ragazza che lavorava con noi in riserva. È una Babbana, siamo stati costretti a fingere di avere una attività di legna per ingannare i babbani e con lei ho avuto un buon feeling ma.. lei non è la mia donna ideale così come io non ero l'uomo giusto per lei..."

"E tu un tipo ideale ce l'hai?" Chiese Oliver leccandosi le labbra.

"Mmm. Dipende."

Oliver finse una faccia triste, il labbro inferiore all'infuori.

Charlie ridacchiò e si avvicinò con il viso a quello di Oliver, ma il castano si allontanò appena.

"Rispondi prima..."

Charlie si avvicinò alle sue labbra e questa volta riuscì a unirle con quelle del compagno per poi incominciare un bacio appassionato.

"Se ti fermi per la notte ho intenzione di rivelarti chi è la mia persona ideale..."

"Vuoi passare la notte a parlare?"

Charlie abbassò il volto verso il collo di Oliver.

"Tu resta qui e te lo dimostro..."

Oliver gli afferrò il viso con entrambe le mani e lo guardò dritto negli occhi azzurri.

"Fai l'amore con me, Charlie.."

⁓Charlie/Oliver⁓ Ginger ObsessionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora