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Draco osservò stremato Diagon Alley e sospirò rassegnato mentre stringeva al petto la cartellina azzurra contenente i suoi curriculum.

Era sempre stato estremamente preciso e ordinato, cosa di cui andava molto fiero, per cui si sentiva particolarmente orgoglioso di quella cartellina riempita con scartoffie che elogiavano le sue capacità di abile oratore.

Era nato e cresciuto in una famiglia magica molto potente e ricca del Regno Unito, ma Draco voleva smetterla di essere il figlio viziato e nullafacente, voleva dimostrare di essere bravo in qualcosa anche lui, così aveva cominciato a crearsi dei curriculum da spedire a tutti i negozi della via più trafficata del Mondo Magico.

La sua vera ambizione, però,era quella di poter lavorare come Pozionista al Ministero seguendo le orme di suo padre, uomo molto stimato nell'ambiente che contava.

Era sempre stato affascinato dall'arte di preparare una sostanza con semplici ingredienti mescolati: dal niente si creava il tutto.

Il Primo Ministro Magico, Hermione Granger Weasley, era una cara amica di famiglia da tempo immemore, ed era anche stata sua compagna di scuola durante uno scambio culturale il quinto anno.

Draco aveva frequentato prima Durmstrang, aveva trascorso il quinto anno ad Hogwarts e gli ultimi due prima del diploma nella Scuola Magica americana Ilvermorny.

Era sempre stato un ottimo studente, studioso e laborioso, ma purtroppo la maggior parte dei negozi richiedeva dei commessi con esperienza lavorativa alle spalle.

All'ennesimo negozio che lo aveva scaricato, Draco cominciò a demoralizzarsi leggermente, anche se non lo avrebbe mai e poi mai ammesso. Dopotutto era un Malfoy, e i Malfoy non erano soliti demoralizzarsi o tenere il muso a lungo.

Nonostante si fosse sentito insultato quando era stato scartato anche dalla gelateria di Fortebraccio – andiamo, chi diavolo pretendeva la laurea per servire delle palline di gelato su una cialda? - Draco si avvicinò alla banca dei maghi fino ad accorgersi, per puro caso, di un negozio con ampie vetrate ed un manichino di una testa che si muoveva alzando e abbassando un cilindro sulla testa celando un coniglio bianco.

Aveva due grandi vetrine: quella di sinistra riluceva di strani oggetti rotanti che esplodevano, rimbalzavano e strillavano, quella di destra, invece, era coperta di un enorme poster viola stampato a lettere gialle lampeggianti che recitava:

"Perché hai paura di Dolores Umbridge?

Meglio aver paura di NO-PUPU' NO-PIPI'.

La Sensazione di Occlusione che Stringe la Nazione!"

Draco sbarrò gli occhi incredulo.

Conosceva quel negozio! Non ci era mai entrato perché non era un grande amante degli scherzi, ma da quel che aveva sentito in giro, quel negozio era gestito da due fratelli che avevano pressocché la sua età, anno più anno meno.

Draco strinse la cartellina tra le dita mentre prendeva un respiro profondo.

Devi fare il commesso, non possono pretendere una laurea, per la miseria! Si disse mentalmente mentre entrava per la prima volta in quel negozio, restando letteralmente a bocca aperta.

Il negozio, forse dovuto anche all'ora di pranzo, era semivuoto e pieno di scatoloni, scaffali zeppi di oggetti magici e, accanto al bancone su cui si trovava la cassa, c'era una grande gabbia contenente esseri tondi morbidi e colorati che fecero dei versetti simili ad un pigolio quando videro Draco avvicinarsi.

Draco sorrise felice quando, proprio sul bordo del bancone, era affisso un cartello in lettere argento che recitava: "Cercasi commesso!"

All'improvviso la sua attenzione venne catturata da un ragazzo dai capelli rossi che uscì da dietro una tenda di perline che divideva il negozio dal retro bottega.

~Draco/Gemelli Weasley~ TwinsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora