PROLOGO

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"Papà! Quando andiamo al parco?" Chiese Scorpius entrando nell'ufficio del padre che sollevò lo sguardo dai fogli che aveva davanti.

L'uomo guardò colpevole il figlio che lo fissava con i grandi occhi grigi.

"Mi dispiace tesoro, ma papà ha tanto da fare oggi e non riesco a portarti al parco..." Disse il biondo guardando dispiaciuto il figlio che smise di sorridere e lo guardò con la faccina tutta triste: il labbro inferiore che tremava e gli occhi che cominciavano a riempirsi di lacrime.

"Ma me lo avevi promesso!" Disse il bambino mentre una lacrima scivolava lungo la sua guancia.

Draco lo fissò e quando lo vide piangere gli si strinse il cuore e con un sospiro si tolse gli occhiali da dosso e li posò sui fogli prima di raggiungere il bambino e stringerlo tra le braccia.

"Mi dispiace Scorpius, ma non ho davvero tempo per portarti fuori, domani è un giorno importante per papà, ti ricordi?" Chiese Draco stringendo il figlio al petto mentre piangeva.

"Perché fai le promesse se non le mantieni?" Chiese Scorpius prima di spingere via il padre e scappare in camera sua.

Draco si passò una mano tra i capelli e sospirò mentre sollevava lo sguardo verso la foto di Astoria che lo fissava sorridente.

"Perché mi hai lasciato solo?" Chiese alla moglie defunta quattro anni prima.

Draco guardò distrattamente l'orologio e sbiancò.

Erano già le sei di sera e avrebbe già dovuto preparare la cena.

Mortificato raggiunse la camera del figlio e bussò, non ricevendo risposta.

"Tesoro" disse Draco entrando e trovando il bambino fissare fuori dalla finestra il grande parco giochi.

Raggiunse il bambino e gli strinse le spalle con le mani, ma il bambino si divincolò.

"Vai via!"

"Ti preparo la cena, mi dispiace..." Disse Draco mortificato.

"No! Vattene!" Disse il bambino incrociando le braccia davanti al petto e guardandolo con un faccino arrabbiato.

Draco sapeva che quando Scorpius diceva di no a qualcosa non c'era nulla da fare.

A quel punto uscì dalla camera e raggiunse la cucina, accorgendosi solo in quel momento il cellulare che squillava silenzioso. Lo afferrò ma ormai chi lo stava chiamando aveva già chiuso la comunicazione. Draco sbloccò il cellulare e aggrottò la fronte quando lesse che da quel numero sconosciuto aveva ricevuto altre sei chiamate e tutte ad orari diversi.

Stava per richiamarlo quando ricevette l'ennesima chiamata. A quel punto rispose.

"Si?" Chiese.

"Signor Malfoy?" Chiese una voce profonda che gli fece scorrere un brivido piacevole lungo la schiena.

"Uhm. Si, chi parla?" Chiese il biondo confuso.

"Buonasera, sono Harry Potter, il maestro di Scorpius. La chiamavo perché ero preoccupato. L'aspettavo per questo pomeriggio..." Disse l'uomo e Draco aggrottò le sopracciglia.

"Mi aspettava? Perché? È successo qualcosa?" Chiese Draco confuso.

"Uhm, no, niente di grave ma... Era l'incontro mensile..."

Draco sbarrò gli occhi e poi si portò una mano alla fronte.

"Oddio è giovedì!" Disse constatando l'ovvio.

"Eh, si.." rispose Harry dall'altra parte.

Draco sospirò.

"Sono mortificato, mi sono dimenticato dell'incontro. È che ho un caso importante domani e.." cominciò a spiegare Draco, ma Harry lo interruppe.

⁓Drarry ⁓Aiuto! Mi sono innamorato... del maestro di mio figlio!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora