L'appassire della pilaya

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*Questo capitolo contiene scene esplicite*

"Per quanto ancora hai intenzione di nasconderti qui Angel? Sono già passati due giorni e il consiglio mi sta tempestando di domande sul da farsi. La tormenta è terminata."

Lei non rispose ma rimase appollaiata sulla poltrona a fissare il vuoto. Si sentiva come se non avesse più alcun controllo. Si martoriò per l'ennesima volte la pelle delle dita che aveva quasi scorticato.

"Ti sei già stufato di me Nox?" Il suo tono sarcastico non riuscì a nascondere il suo nervosismo.

"Bambina mia ma che ti prende. Angel!" La abbracciò forte e lasciò che lei si rilassasse nel suo tocco.

"Non lo so. Cazzo gli hai visti come si sono ridotti? Perché hai scelto di addestrare Gabriel, Nox?" Lo guardava con occhioni che gli ricordarono quanto stava invecchiando.

"Perché nessuno può riportarti in vita ma lui si. Se ti dovesse succedere qualcosa avrei la sicurezza di rivederti. Deve diventare più forte per riuscirci." Lei si alzò in piedi per essere ad armi pari.

"Nox e se io non lo volessi? Non so quante notti ho passato a desiderare di essere morta eppure eccomi qui a causa di una maledetta promessa. "

"Ma io non posso più perdere nessuno Angel ho già perso Peter troppo presto. Non ho intenzione di mandarti al senato senza alcuna certezza. E poi dimmi, davvero lo pensi ancora? Anche dopo aver incontrato Gabriel?" Lei aprì bocca ma si fermò, il gigante barbuto aveva colto nel segno.

"E se avessi fatto un errore? Se mi fossi innamorata della persona sbagliata?"

"Come fai a sapere che è un errore Angel. Chi lo decide? Qualcuno ti ha obbligata oppure hai sentito ogni fibra del tuo corpo desiderare quell'uomo?" Lei arrossì e lo guardò incredula.

"Oh non mi guardare così! Anche io sono stato giovane e anche io ho amato con tutto il mio cuore qualcuno." I suoi occhi diventarono tristi e di colpo Angelo lo vide per l'uomo afflitto che era.

"Non riesco a fare più nulla, mi sento soffocare quando non sono con lui. Ho paura di questi sentimenti Nox, mi terrorizzano." Lui le accarezzò i capelli con fare paterno.

"Perché paura? Non è bellissimo sentirsi vivi? Era da anni che non vedevo quella luce nei tuoi occhi ragazza. Non farti troppe domande, nessuno ti giudicherà se vorrai goderti un po' di felicità. Hai sempre badato a tutti qui, ti spetta scoprire cos'è quel tumulto nel tuo cuore." Angel abbraccio forte l'uomo che prese in parte il posto di suo padre.

"Non sarebbe così difficile se non fossi legata a Blake in questo modo. "

"Lui non se ne andrà mai dalla tua vita, non importa quanto lo farai soffrire, non importa se lo odierai. Blake si nutre di te. So che non potete separarvi e so che ti confonde, l'unica cosa che posso dirti è di andare laddove il fuoco brucia più forte." Angel sentì un peso sciogliersi, salutò Nox e uscì fuori dove ormai la barriera si stava dissolvendo piano. Entro poco sarebbe stata costretta a partire con tutti oltre il monte.

Prese dei bei respiri guardando il cielo azzurro senza alcuna nuvola, lasciò che il vento le scompigliasse i capelli e portasse profumi di fiori in sboccio. Si stava tormentando le labbra con i denti nel indecisione su dove andare. Da una parte Blake era ancora nell'infermeria sofferente, dall'altra Gabriel era a casa sua a rimettersi in sesto. La sola idea di incontrare il nephilim le fece contorcere lo stomaco e capì che non era pronta così come non era pronta a vedere Gabriel. Spiccò il volo e percorse tutta la vallata. Impresse nella memoria ogni casa e persona, ripercorse le vene della terra e serpeggio tra le chiome degli alberi. Quando vide il tramonto si diresse nel suo angolo segreto. Non ci andava da mesi, il lavoro e Gabriel a tenerla lontana dalla sua solitudine.

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