Corse via dalla spiaggia tra le lacrime, tenendosi la pancia. Blake stava negoziando con dei marinai per salpare ma lei aveva bisogno di lui. Finì presto a terra senza fiato, la vista offuscata dai occhi gonfi di pianto. Cosa diavolo era successo?
Stava passeggiando sul lungo mare tranquilla, Leonardo era ripartito per Ellyon e loro erano finalmente liberi. Diretti alle terra delle Madtrsi, dove una piccola casetta sulla costa era pronta per loro.
Allora come diavolo si era ritrovata nel giardino del palazzo a fermare Gabriel dal togliersi la vita?!Sentiva ancora il caldo delle sue lacrime sulla pelle e la disperazione di quei occhi la sconvolse così tanto che le mani ancora le tremavano. Lei lo aveva toccato, lo aveva stretto forte al petto piangendo per lui...per loro. Passò frenetica le mani sul suo corpo cercando di scacciare quella sensazione di lacerazione. Il suo cuore sanguinava come non faceva da tempo.
Sentì il bambino scalciare e un calore diffondersi dal ventre al cuore."Sei stato tu piccolino? Mi hai portato da lui ?" Come se volesse rispondergli i calci aumentarono e sorrise per il solletico. Piano, piano riprese a respirare normalmente ascoltando il rumore delle onde. Erano già molto lontani da Ellyon, avevano viaggiato per tre giorni su quella nave e lei non aveva fatto altro che vomitare e star male. Per quello appena approdarono scese in spiaggia a godersi la brezza salmastra. Rimase seduta sulla sabbia fine a massaggiarsi il ventre con fare amorevole. La paura è i tremiti erano svaniti ma l'angoscia che le serrava la gola no, era scossa.
Perché non riusciva a lasciarlo nel suo inferno ? Perché non gli permetteva di morire? Aveva fatto così tanto male... Il mondo ne avrebbe giovato della sua mancanza eppure non riusciva a odiarlo come avrebbe voluto. Gabriel era spezzato, aveva vissuto tra continue percussioni e disprezzo. Aveva vissuto in un mondo sterile e quando lei lo portò nel mondo vero la sua fame divorò ogni cosa fino all'osso.
Persa nei suoi pensieri vide Blake solo quando si inginocchiò davanti a lei preoccupato, prendendole il viso in quelle grosse mani gentili."Piccola, che è successo? Stai male ? Hai avuto un mancamento?" Le bastò guardare quei occhioni scuri per tranquillizzarsi. Lo attirò a sé baciandolo e sentendosi al sicuro.
"Sto bene, solo un po' di nausea." La aiutò a rialzarsi e non ebbe il coraggio di raccontargli ciò che era appena successo. Blake irradiava felicità da ogni poro e lei non voleva preoccuparlo. Sarebbe stato il suo piccolo segreto. Gli strinse forte la mano ammirando l'uomo che chiamava suo marito di fronte a chiunque a ogni buona occasione. Se non era figlio del sole sicuramente quella palla di fuoco gigante lo amava. I capelli scuri brillavano di sfumature dorate ed i suoi occhi erano oro liquido in una sera d'estate. La prese in braccio ritornando verso il molo. Le persone lo fissavano più per le ali bianche che per la donna incinta che portava. Eermi faceva sempre un'ottimo lavoro e con ogni miglio di distanza in più loro erano sempre meno attenti ai particolari. Solo Angel cambiava diligentemente l'aspetto dei suoi occhi che avrebbero attirato troppo l'attenzione. Si chiese se il piccolo spirito stesse bene nella sacca che Blake aveva ai pantaloni.
"A cosa pensi ?" Le baciò il collo, strofinandole il naso sulla guancia. Angel rise rilassandosi tra le sue braccia, ogni turbamento placato dall'uomo che amava.
" Che non dovresti portarmi in braccio quando peso così tanto." Blake rise guardando la madre di suo figlio.
"Ma se sei troppo leggera per la tua condizione !" Le baciò la fronte prima di posarla sulla passerella del molo.
"Dico sul serio piccola a cosa stavi pensando?" Le prese le mani ma non la costrinse a guardarlo, la lasciò libera di navigare tra i suoi pensieri.
"Non lo so neanche più io. Forse a troppe cose." Si accarezzò il ventre sentendo la vita che portava dentro.
"Angel sai che ti amo qualunque cosa accada vero ? "Gli occhi saettarono nei suoi veloci, erano già meno scuri e chiazze del verde brillante che la caratterizzavano fuoriuscivano testarde.
"Se ti dicessi che ho avuto non una ma ben due occasioni di uccidere Gabriel e non l'ho fatto? " Il nephilim studiò attentamente il suo viso prima di rispondere.
"Ti direi che non è compito tuo ma mio." La ragazza scosse la testa triste.
"Blake io l'ho salvato entrambe le volte. Gli ho impedito di togliersi la vita e non avrei dovuto perché ora ci darà la caccia." Blake la avvolse in uno dei suoi abbracci miracolosi e lei iniziò a piangere.
" Per quanto io odi il legame che hai con lui non posso rimproverarti per aver salvato una vita. Era parte del villaggio un tempo, era famiglia. Non spetta a te recidere quel legame. Certo mi fa male sapere che una parte di te non riesce ancora a lasciarlo andare ma so anche che hai scelto me per l'eternità. Me e non lui." Sfilò la collana mettendogliela al collo. Nessuno meglio di lui poteva capire il tormento dell'angelo, entrambi erano stati salvati da lei ed entrambi si nutrivano di quei occhi verdi.
"Forse è meglio che questa la tenga tu. Qualcosa mi dice che il nostro bimbo è molto speciale e non controlla i suoi poteri. Non vorrei che la mia sankera scomparisse dal mio letto all'improvviso." Non c'era nemmeno stato bisogno di spiegarli tutto, Blake aveva già capito e non la accusava di nulla. Anzi sembrava che l'amasse ancora di più e lei si sentì un verme per aver provato ancora qualcosa per Gabriel.
Le bastava guardare Blake per sciogliersi come zucchero al sole, nessuno sarebbe mai stato come lui.
Una parte di lei, quando era tornata a liberalo, aveva sempre saputo che quel ragazzo ridotto sull'orlo dell'oblio era il suo ankar. Era troppo luminoso per rimanere in una cella a marcire tra quei angeli corrotti."Non andrò mai più da nessuna parte. Ti amo Blake e voglio solo vivere in pace il tempo che mi resta." Si baciarono con i marinai che gli fissavano.
"Che ne dici ti va di farti un volo insieme ? Ti avevo promesso che sarei stato le tue ali."
"Si e lo sei stato anche quando non c'eri."
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Ellyon
FantezieQuesta non è una storia dolce. È una storia tragica, di un amore antico e morboso. La ragione che spinge Gabriel in ogni vita a perseguitare Angel, a bramarla e desiderarla. Sarà proprio questa ossessione a strappare Angel da ciò che chiamava ca...