La rinascita del fiore

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Due anni per costruire una cittadella in quell'angolo di paradiso. Avevano lavorato senza sosta per mesi cavandosela con quello che potevano e alla fine erano riusciti a farne una casa. Angel aveva iniziato ad uscire dal suo guscio ed era ritornata tra le persone. Preferiva passare il  tempo con i bambini e non aveva più toccato spada disgustata al solo pensiero. Portava i piccoli in avanscoperta ed insegnava loro ogni cosa ci fosse da sapere su piante e animali conosciuti, il resto della giornata si occupava di ricerca. Catalogava fiori e animali che nessuno aveva mai visto e si assicurava di trovare rimedi per i morsi velenosi di alcuni insetti. Blake e Dante avevano messo su un campo dove cercavano di coltivare piante edibili, la sera si riunivano al centro della città intorno ad un falò gigantesco che agitava i volatili colorati. Vivevano tra la primavera e l'inverno, in mezzo ai mondi. Con il passare dei mesi la ragazza riprese a sorridere e poi a ridere dimenticatosi il peso dei fantasmi, accettandoli per tali. Non pensava più a lui, ignara della furia che aveva scatenato nel mondo esterno perché lei mancava. Angel fluttuava nell'amore delle persone che non la odiavano ma le erano grati per i suoi sacrifici. Certamente c'erano ancora molti momenti di sconforto ma invece di dimenticarli li condivideva con Blake che era sempre accanto a lei.

Dante era stato la scintilla che riportò il buon umore con balli e canti e piano, piano anche le donne che avevano perso più di chiunque altro in quella guerra, ritornarono a preparare dolci e cantare sotto il cielo stellato le melodie del loro popolo. Aveva pensato molte volte alla vendetta ma poi usciva di casa e vedeva quel posto che placava i suoi tormenti e le dava una nuova ragione di vita. Nox e suo padre sarebbero sicuramente stati fieri di lei. Quel giorno scese al piccolo fiume che circondava un lato della grotta a lavare i panni. Iniziò a canticchiare quando scorse le ali nere di Dante con la coda dell'occhio. Si girò buttandogli un panno bagnato in pieno viso e rise quando il ragazzo venne colto di sorpresa.

"Mi prendi in giro? Ma che mira hai ?!" Scoppiò a ridere anche lui e le buttò acqua addosso bagnandola.

"Oh vuoi davvero iniziare una battaglia che perderesti Dante?" Il demone fu tentato di farlo ma aveva un piano da seguire.

"Mi piacerebbe molto  ma il capo mi ha dato degli ordini e io ho intenzione di seguirli." Angel incrociò le braccia sul petto, ripensandoci non aveva visto Blake per tutto il giorno.

"E dimmi cosa dovresti fare di preciso." Gli occhi di Dante brillarono maliziosi.

"Portarti lassù." Angel rivolse lo sguardo dove puntava il dito Dante e vide una sporgenza ampia dove liane scendevano fino a terra. Dante vide la ragazza sorridergli birbante prima di correre. Rise anche lui mentre la rincorreva felice di riavere la donna per cui aveva sempre avuto un debole. La prese in braccio al volo mentre lei rideva fino a strozzarsi. Tirò fuori una benda e la obbligò a mettersela. Il sole stava tramontando e la grotta si stava illuminando di piccole luci . Angel guardò quel miracoloso posto poi si coprì gli occhi come aveva desiderato l'amico. Faceva ancora fatica a lasciarsi toccare ma si costringeva a non allontanarsi ogni volta che qualcuno le dava un'abbraccio o stringeva la sua mano. Sentì i piedi toccar terra e prima che potesse dire qualcosa Dante si rilanciò nel vuoto. Portò le mani dietro la nuca per slegare la benda ma una mano calda la fermò.

"Non ti ho detto che potevi toglierla." Poggiò la schiena nel suo petto godendosi il profumo e il calore che proveniva da quell'uomo.

"Blake!"

"Ciao piccola." Si lasciò sfuggire un risolino da ragazzina, con Blake era tutto nuovo. Gabriel non l'aveva mai corteggiata ne gli aveva mai mostrato lati dolci di sé. Angel stava sperimentando per la prima volta la tenerezza di un uomo innamorato. La prese per mano costringendola a seguirlo senza vedere dove stessero andando poi di colpò si fermarono e lui le tolse la benda. Occhi verdi vagarono su tutto l'ambiente, fiori luminosi si arrampicavano sulle pareti, per terra c'era una coperta con dei piatti e davanti a lei Blake teneva in mano una piccola scatola di legno.

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