2°capitolo - on the first day

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Mi sembrò di udire un colpo, ma non arrivò a me.
Subito dopo la presa sulla mia cute si allentò.

Cos'è stato?!› -pensai-.

Riapriì gli occhi.

Mi incantai a guardare questo ragazzo.

Credo proprio che da adesso amerò i ragazzi in divisa.› -se avessi potuto vedere la mia coscienza con molta probabilità si sarebbe messa giù a quattro zampe ad ululare.-
Non mi sembra il caso adesso!›

Sentiì grugnire qualcuno, spostai lo sguardo e vidi Mr calvizia per terra!

«Cosa cazzo stai facendo? Ma sei impazzito?!»

Il ragazzo dagli occhi chiari smise di guardarmi.

Si girò verso di egli «Tu, cosa stavi facendo!»
«Stava tentando la fuga!»
Allora mi intromisi «No! Sono scappata perchè non volevo che mi mettesse le manette!» ‹Non è proprio andata così èh.› -mi fece presente.- non volevo semplicemente peggiorare la situazione in cui già mi ero cacciata!
Il ragazzo allora rispose «È la procedura quando si tratta con un detenuto pericoloso o che spesso da problemi. E per quanto io sappia di te...» disse con risolutezza e poi si voltò verso di lui «La porto io in cortile, da oggi mi occuperò io di lei e tu della detenuta 5 4 3...proprio come una volta. Andavate d'accordo da ciò che ricordo.» sembrò sbeffeggiarlo.

Dopo che ebbe detto questo il pelato se ne andò guardandomi con astio. Mi sembrò pure di udire un insulto lanciatogli contro, ma con tutta probabilità non l'aveva sentito.

In seguito mi venne pensare ad una cosa. Ci rimuginai su per un attimo. 5 4 3... Dove avevo già visto quel numero?

Tirò fuori le manette.
Le osservai preoccupata. Era come se avessi una specie di repulsione naturale verso di esse, non capivo il perchè. Ma non per questo potevo mettermi in guai simili!
Lui alzò lo sguardo su di me come se avesse "sentito", o meglio, percepito, il mio strano stato d'animo.
Ero rimasta completamente ferma. Mi diede un'occhiata, le abbassò.
Cosa stava facendo?

«Perchè non me le hai messe?» tentai di capire.
Mi guardò per poi mettersi a parlare, e la mia io interiore aveva gli ormoni alle stelle! «Vuoi che cambi idea?» disse duramente.
«No, no.»
Pensavo avesse finito, invece parlò ancora «E poi non scapperesti comunque, sei troppo spaventata ancora.» fece una breve pausa «Eccezzione per il tuo primo giorno. Non scappare da me però, perchè non ci riusciresti.»Scappare da te? Ma chi, io? Ma mai!› -okay, dovevo darmi un contegno. Insomma... "lei", doveva darsi un contegno.-

Camminammo per il corridoio.

Ogni tanto quando passava un'altra guardia carceraria mi teneva più vicino ad egli. Probabilmente gli avrebbero rotto se avessero saputo che in questo corridoio una detenuta che aveva fatto storie già dal primo giorno non le portava.

Che brutta la parola 'detenuta'...›

«Lasciami coglione!» si udì un urlo rabbioso.

Ci fermammo davanti alla cella W2 e vidimo uscire lei, Rose. Stampato sulla manica della sua felpa c'era il numero: cinque quattro tre.
La stavano portando via in manette, erano due guardie! Il mio "amichetto" e un altro che sembrava essere ancora più cattivo di lui!

«Andiamo...» mi disse sottovoce.

Ripresimo il passo ma la sua voce ci fermò.

«Cos'hai da guardare novellina?!»
Il ragazzo si intromise «Hey, piantala.»
Lei fece un ghigno, non mollava proprio è? «Quindi è a lei che ora stai appresso. Non vuoi più essere la mia guardia carceraria? Mi deludi... Christian.» marcò il nome del mio accompagnatore in un modo quasi sensuale.
La riprese «Smettila... Rose.» sembrò scandire il suo nome proprio «Non sono la tua guardia personale! E voi portatela in cortile.»

CRESCERE NEL CRIMINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora