Nemmeno ad Asgard posso stare un po' in pace

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Mi sono quasi buttata giù dal ponte dell'arcobaleno, e mi sono persa per le stradine della città per diverse volte. Ma la sala del trono è bellissima. Dorata e gigantesca, con dei bellissimi affreschi sul soffitto. La battaglia dei chitauri, il Ragnarok, Sokovia...

La smetto di stare con il naso per aria quando una donna seduta sul trono mi chiama

«Sei tu la famosa Edith?» chiede. 

«E tu saresti Valchiria, giusto?» mi piace, sapevo che aveva preso il controllo di Asgard, Thor me lo aveva detto un po' di tempo fa

«Che ci fa qui la midgardiana?» chiede la donna a Loki, un paio di passi dietro di me, con l'elmetto con le corna magicamente in testa

«Asilo politico contro mio padre. Sono stata cacciata di casa» rispondo al posto del cerbiatto, che viene successivamente fulminato dalla regina

«Perché?»

«Lunga storia»

«Puoi stare. Ma voglio provare la tua armatura» Faccio un sorriso. Si è ricaricata grazie all'energia del ponte arcobaleno. Sistema di ricarica intelligente, ogni fonte di energia abbastanza potente viene assorbita automaticamente, e a quanto pare il Bifrost rientra in questa categoria, quindi passo i successivi tre quarti d'ora a guardare Valchiria che vola sopra Asgard, con la mia armatura. Reprimo la punta di gelosia, nessuno tocca la mia armatura, solo io e... papà, a volte.

Thor invece ha fatto installare un ottimo wifi, e ho messo in carica il telefono vicino alla sua play. Quando è carico abbastanza cerco tra le miliardi di chiamate perse il nome di James, e schiaccio il tasto dei messaggi vocali.

«Ehm... senti, so che sei preoccupato e arrabbiato, ma non... Sono viva e sono intera, quindi non ci sono problemi. Papà mi ha cacciato di casa, e adesso sono ad Asgard, quindi... Non lo so, ci si vede quando torno sulla terra. Sempre che ci torni, no cioè sì, ovvio che torno. Okay, addio, ciao, adios» chiudo velocemente l'audio e lo invio. poi vado a sbattere la testa contro una colonna di marmo. Auch, faceva male

Mi piace questo regno. Sì, mi piace molto, grande e dorato. Ci vorrebbe un po' di musica e qualche glitter, ma non si può avere tutto nella vita, giusto?
Beh...

Va bene, torniamo al presente. Mi hanno dato un cambio, stivaletti marroncini, un vestito rosso pastello, con tanto di corsetto e pieno di veli, nel quale sono inciampata almeno tre volte di fila. Però è figo, e mi sta molto meglio di qualunque cosa abbia mai provato. Appunto mentale: chiedere dove si trovano questi vestiti.

Prendo un cavallo dalle stalle reali credo (perché sì, sono un ottima cavallerizza, è la storia per un altro giorno) e torno da Heimdall

«Ti stavo aspettando» dice, non appena vedo la sua figura

«Per nulla inquietante...»

«Non riesco a vedere Morgan.» dice. Ovvio, non poteva essere facile, vai dal tizio che sente e vede tutto e tutti, e l'unica persona che cerchi è scomparsa. E Morgan è ancora dispersa

«Perché»

«Qualcosa blocca la mia vista»

«Cosa?»

«Qualcosa di potente»

«Ergo?»

Thor arriva chiedendo «Hai visto le patatine?» beccandosi un occhiataccia da me
Ecco, ha distrutto l'atmosfera.
Adesso non saprò più nulla, me lo dovevo aspettare.
Mi faccio trascinare dal dio del tuono di nuovo in città,a ricerca delle sue famigerate patatine
Che, tra parentesi, erano sotto il divano.
Alla fine le abbiamo divise giocando alla play, momento di silenzio per i telecomandi unti di olio
Dopo aver schiacciato Thor a Mario Kart per la quindicesima volta (in realtà siamo quindici vittorie per me e sedici per lui, ma ehy, sono dettagli) mi avvio per tornare alla camera che mi avevano assegnato, quando una specie di fischio di fischio di riempe le orecchie

«Ma che cazzo-» riesco a dire, tappando le orecchie con le mani.
Poi tutto scompare.

Vi prego ditemi che non è il composto.
Per favore Odino tegola del tetto ditemi che non è di nuovo il composto, o come si chiamava, non ho il tempo di preoccuparmi di nuovo di lui

Nella mia stanza c'era un vassoio pieno di ogni ben di dio, da una specie di pollo arrosto all'uva, immagino sia la cena

Prendo impaziente i pancakes appoggiati all'angolo del vassoio e ci metto dello sciroppo d'acero sopra
Il semiliquido scivola dolcemente giù, con riflessi dorati dovuti al sole che tramonta, mentre un ottimo profumo si espande per l'aria.
Lo sciroppo si allarga sulla superficie del cibo, per poi iniziare a scivolare giù fino a toccare il patto dolcemente.

«Scusa» mormoro un po'in colpa dopo averne mangiato un pezzo
Va bene, non si mangia il dolce prima del salato, lo so, ma sono troppo allettanti per essere lasciati lì

Dopo aver finito il banchetto, piena fino a scoppiare mi cambio e provo a dormire
Cinque minuti e mi alzo, buttandomi sul divano nella stanza, per poi subito tornare nel letto, e ripetere. Non posso nemmeno leggere una fanfiction, cavolo. In cambio ho solo altre chiamate perse, stavolta da Pepper e un messaggio in segreteria da Jamie. Lo lascio partire e la voce del ragazzo riempe l'ambiente, mettendomi tranquillità «Non ho ancora capito se sto registrando, ma Diana ha detto di sì, quindi va bene. Perché sei ad Asgard? In che senso ti hanno cacciato di casa? Perché mi stai evitando? Non ti disattivare ti prego ti prego ti prego-» e finisce. Ributto il telefono da qualche parte e mi butto a pancia giù. Sì, lo sto evitando. Me ne pento? Sì. Mi pento di aver litigato con papà? Sì. Mi pento di aver completamente dimenticato Peter? Sì. Sono un idiota? Sì

_Spazio me_

E sì, sono tornata
Bene, ctedo che morirò dalla stanchezza, e aggiorno più spesso dato che tra poco mi toccherá preoccuparmi per la fine dell'anno

Bye you all
Peace love and pie

[𝐄. 𝐃. 𝐈. 𝐓. 𝐇.] 2» 𝙄 𝘼𝙢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora