La mia coperta di Saetta McQueen

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«James... Che fai?»
Il sopracitato è attualmente steso sul divano, ricoperto da una trentina di strati di coperte, della tisana, un peluche e con il pigiama ad unicorno, che fa la coppia con il mio, comprato un paio di mesi fa per farlo irritare.
Non lo aveva mai messo.

«Sto provando a dormire»
Incrocia le braccia sotto glistrati di coperte

«Ti rendi conto che è un divano letto, vero?»

Risatine di sottofondo

«Sì»

«E che sono le sei del pomeriggio»

«Certo»

«E che hai promesso di portarmi fuori stasera»

«Davvero?»

Altre risatine

«Sì. Lo hai fatto. Cinema all'aperto. Grease. Te lo ricordi?»

Vedo il panico dilagare nelle sue iridi azzurre.
Poi cade a terra, con un sonoro tonfo, insieme alle coperte.

Ancora risatine

«Vuoi una mano?»

«Non ti preoccupare. Posso...»

Si dimena come un pesce fuor d'acqua per qualche minuto

«Hai delle cesoie, cara?»

Afferro e inizio a tirare il lembo libero di coperta più vicino, il più forte possibile, fino a trascinarlo in cucina, con lamenti conseguenti di James, e risatine relative

«Non puoi tagliarle?»

«Hai preso la mia coperta preferita, quella con Saetta McQueen! Non ho intenzione di tagliare la mia coperta preferita!»

Involtino-James sbatte contro un mobile, e il mucchio di coperte improvvisamente si scioglie, facendomi scivolare all'indietro, e cadere

«Provaci di nuovo e userò i tuoi colori come antistress»
Gira la testa, e mi fissa con i suoi occhioni azzurri lucidi

«Davvero?»

«NO!» esclamo, vedendolo sul punto di piangere
«Non lo farò, lo prometto»
Tira su con il naso

«Non piangere ti prego, non piangere ti prego, non piangere ti prego... E sta piangendo»
Il naso e gli occhi rossi danno più l'impressione che abbia fumato quindici canne di fila, ma le lacrime sono decisamente... Lacrime

«Giuro che rimaniamo a casa e ti lascio usare la coperta con Saetta e ti lascerò fare tutto quello che vuoi e farò i piatti e non darò fuoco al garage, e...»
Sto decisamente parlando a vanvera
James mi stringe in un abbraccio, affondando la faccia nella mia camicia a quadrettoni sporca di olio per motori, sul pavimento della cucina, circondati dalle coperte.

Quando mi sente lentamente ricambiare l'abbraccio, sorride

«So che non lo farai. Ma questo era il modo più veloce per avere un abbraccio»

«Stronzetto» mormoro, beandomi del suo inebriante profumo

James si alza, e mi da la mano. Io la afferro e mi faccio sollevare.
Non ho il tempo di fare un paio di foto a James per ricattarlo, che si va a cambiare.
Stasera è Halloween! La festa mifliore, puoi andare a rubare caramelle ai vecchietti, divertirti, indossare costumi...
Esempio, io sono un hot dog gigante. Sì, esatto, ogni singolo essere umano mi dovrá fissare altrimenti reputerò questo costume un fallimento.
Mentre, sotto richiesta, minaccia, preghiera e la promessa di abbracci coccole rapporti sessuali e cioccolata, lui è vestito da panino.

James al volante e io che cambio la musica (American Pie)

Westwiew è... Strana.
Sono abituata a New York, e ancor prima Malibù, vero, mi risulta quasi inquietante non sentire rumori e urla ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, ma rimane strana. È troppo perfetta, troppo... Americana.
Il perfetto stereotipo americano

James mi apre la portiera e mi porge la mano

«Così gentile?»

«Oggi è il nostro giorno»

«Anche la notte?»

«Edith?» mi chiama qualcuno, interrompendo la conversazione

«Wanda?»

La rossa mi corre incontro e mi abbraccia, costringendo tutta l'aria a uscire dai miei poveri polmoni.
Indossa uno strano vestito, con una specie di costume da strega

Abitiamo "vicine"
Io e James siamo venuti a Westwiew per stare un po' lontani dalla cittá, ma allo stesso tempo non troppo.

Nei bei tempi andati, quando venne costruito il compound, io mi rifiutai di lasciarlo. Convinsi il capitano (leggasi costretto) a allenarmi con i nuovi avengers, ergo, stare a dar fastidio in giro per la struttura

Non sono mai stata una grande atletica, ma dopo la mega litigata di Ultron, né io, né papá avevamo il coraggio di scusarci dell'altro, quindi era l'opzione più divertente.
Wanda era effettivamente la più piccola e più simpatica, io non avevo amici, lei non aveva amici, quindi si instaurò questa reciproca complicitá

La usavo come permesso di una maggiorenne per entrare nei posti dove non potevo entrare.

Dopo circa un anno io e papà ci riappacificammo, con tanto di pizza di scuse, me ne andai, scambiai gli addominali e l'allenamento per qualche chilo e del gelato al cioccolato, e il resto è storia.

«Anche tu qui?»
Chiede, con un sorriso a trentadue denti spalmato in faccia

«James aveva promesso di portarmi fuori»
Spiego brevemente, cercando di dare una gomitata al sopracitato, per trovarlo a circa tre metri di distanza con due pacchi di pop corn in mano.

«Signorina Stark» annuncia Visione, come una sentenza.
Ha uno strano costume, penso che sia uno specie di... Boxer?

«Vis!» esclamo.
Jarvis mi ha cresciuta, dato che papà non era mai in casa (ho avuto accesso a internet troppo presto. Ho avuto accesso a wattpad troppo presto.) e adesso che ce l'ho in carne e ossa (più o meno) non mi lascio sfuggire l'occasione di abbracciarlo.
È l'unico umanoide che abbraccio con piacere (insieme a papá, Morgan e James. Ma voi non glielo direte, chiaro?), la sua pelle di vibranio ha qualcosa di rilassante.
Fili elettrici che respirano

L'umanoide alza le braccia, per poi procedere a ricambiare l'abbraccio

«Le sono sempre piaciute le dimostraziono affettive nei miei confronti, signorina Stark»

«Vis, usa il tu»

«Giusto. Scusi, signorina Stark»

James ritorna, e appoggia una mano sulla spalla, per far vedere la sua presenza.

«Wanda, Visione, è bello trovarvi qui» commenta con un tono allegro.

«James!» esclama Wanda

«Altrettanto per noi, signorino Rogers»

«Il tu, Vis»

Una mezza idea di conversazione mi appare in testa, ma non abbastanza velocemente dal precendere la cosa azzurra e grigia che mi sfreccia tra le gambe.
Salto all'indietro, e sono sul punto di attivare l'armatura, ma la cosa abbraccia Wanda e la chiama "mamma"

Mamma???

«Thomas, quante volte ti devo dire di non usare i tuoi poteri in pibblico?» lo rimprovera dolcemente Wanda
Sbatto le palpebre
Un altro piccolo umano, della stessa dimensione della bestiolina superveloce appare (sul serio, non era lì prima) da dietro le gambe di Visione

I due piccoletti mi guardano, interrogativi.
Ricambio lo sguardo scioccata

«Edith, questi sono i nostri figli, Thomas e William» presenta Wanda i cuccioli di umano

Se umani si possono considerare

[𝐄. 𝐃. 𝐈. 𝐓. 𝐇.] 2» 𝙄 𝘼𝙢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora