riposa in pace Mr. Grumphy

39 6 43
                                    

Un anno, una settimana, due giorni diciotto ore e tredici minuti da quella serata monopoli, Un anno, una settimana, diciotto ore e tredici minuti che Ho perso Morgan, Un anno, una settimana, due giorni diciotto ore e tredici minuti che la mia piccola scimmietta è scomparsa.

Ah, ecco, quattordici minuti.

Sorseggio il caffè, mentre attorno a me accade il finimondo, ma come imbottigliato, lontano da me. E nemmeno i miei pensieri compulsivi riuscivano a disturbarmi.
L'unica cosa che riusciva a disturbarmi è la sensazione di vomito sentita quando ho preso in mano quel pezzo di carne morta

Avevo perso le speranze. Non avrei mai più avuto la sorellina. Poi hanno trovato un biglietto, io ho trovato un biglietto. Era nell'imbottitura di Mister Grumphy. Okay ho beccato prima qualcuno in stanza che rovistava nella mia roba, poi è scappato e io ho notato che mister Grumpy era a terra, ed era aperto. E sporco di sangue

Mister Grumphy era un brutto orsacchiotto, con le orecchie floscie e un occhio rattoppato da me.
Morgan me lo consegnò subito dopo il funerale di papà
"Così puoi averlo con te" mi disse.

"La prima Stark per la seconda
A mezzanotte di domani fuori dalla vecchia prigione.
Nessun poliziotto o arma, altrimenti la bambina è morta"

Tutto ciò seguito da un macabro dettaglio.

Un dito umano. Quello di Morgan

La prima sono io, e Morgan è la seconda. Perché non chiedere soldi? Un ostaggio è difficile da tenere, tra me e mia sorella è più facile Morgan, essendo bambina.
E poi perché così tanto tempo?

«Stai bene?»

Chiede James, aumentando la pressione sul fianco. Riemergo dai miei pensieri e mi giro

«No» rispondo, mentre poggio il caffè

Pepper discute dall'altra parte della stanza con una donna bruna, un uomo di colore intanto parla con tra agenti della polizia. Papà invece litiga con un uomo con i capelli scuri in giacca e cravatta.

«È il modo migliore per riottenere la vittima. Non abbiamo altre piste, e ci sono buone possibilità che la bambina sia viva, ed è strano, dato che è scomparsa da più di un anno. è la nostra pista migliore»

«Ma è pericoloso!»

«Saremo sempre lì, pronti a intervenire»

James viene chiamato dall'uomo di colore, forse per interrogare anche lui. Mi siedo meglio e mi concentro sui due agenti davanti a me.

L'agente Jennifer Jerau (o JJ, almeno così è stata chiamata dalla bruna che discute con mamma), una donna bionda con gli occhi azzurri, che in questo momento mette in mostra il suo miglior sorriso materno.
L'altro invece è il dottor Spencer Reid, uno strano allampanato, vestito come un nonno, gli occhi più castani dei miei e i capelli bruni scombinati.

«Edith, cosa hai visto?»

Chiede l'agente Jerau

«Era buio, ho visto una figura in controluce e...» eddai, le lacrime non possono venire a disturbarmi ora

«Va tutto bene. è normale piangere» mi conforta la donna

«Edith, se provassi a chiudere gli occhi, rilassarti, e concentrarti sul momento in cui sei entrata nella stanza. Potresti ricordare più cose» spiega il dottor Reid, gesticolando in aria.

Eseguo, sciolgo la tensione e prendo un bel respiro.

«Ero appena arrivata a casa. Ero stanca, e volevo solo buttarmi sul letto e dormire fino alla fine dei tempi»

«Perché eri stanca?» chiede Jennifer «cosa avevi fatto?»

«James è convinto che mi stia rammollendo, quindi non è felice se non mi alleno a prenderlo a pugni tre volte a settimana. Di solito mi fingo morta ma...»

«Com'era la stanza?» Mi interrompe Spencer.

Immagino di rientrare nella mia camera.

«Fa più freddo del solito, la prima cosa che mi allarma, ma ragiono sul fatto che probabilmente ho solo lasciato la finestra aperta.
Poi la figura scura, che lascia cadere Mister Grumphy a terra»

«Com'era fatta la figura? Com'era vestita?»

«Un cappello. Un grande cappello. Come nei film noir, allungato e ovale. Indossava dei pantaloni»

«Questa persona dice qualcosa?»

Annuisco «Brontola qualcosa che non riesco a sentire, e prima che io possa fare qualcosa è scomparsa?»

«Non può essere scomparsa» mi contesta il dottor Reid

«Ho un reattore ARC nel petto, il mio padrino è un dio norreno e la sorella del mio ragazzo è morta, anche se ora sta per diplomarsi. Riveda il concetto di impossibile Dottor Reid» lascio uscire.

«Si è letteralmente volatizzata sotto i miei occhi. Immagino che sia stato qualche sistema di teletrasporto i qualcosa del genere»
Finisco il mio discorso. Mi fisso le unghie, resistendo dall'impulso di mangiarle. Non l'ho mai fatto, e non mi sembra il caso di iniziare ora.
In cambio inizio a tamburellare le dita contro il tavolino

«Avete la mia piena partecipazione se volete usarmi come esca, giusto per dire» attiro l'attenzione di papá e dell'altro agente.

«Edith non...» inizia papá

«Rivoglio Morgan, intera. Più o meno»

_spazio me_

Ehy besties
Sì, ho fatto un crossover con Criminal Minds, perché... Boh, perché no ✨

Ho delle domande

N.1
Vi piacciono le nuove copertine e le descrizioni?

N.2

Vi piace la storia in generale? Pareri? Critiche costruttive? Qualunque cosa?
Non mangio, giuro
Gli umani non sono il mio genere

Comunque, mi congedo e spero di avere un po' di forza per aggiornare presto
Adesso è estate, potrei iniziare anche qualcosa di nuovo

Peace love and pie :)

[𝐄. 𝐃. 𝐈. 𝐓. 𝐇.] 2» 𝙄 𝘼𝙢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora