Astrilde Nerthus Pervinca nonostante il suo essere prettamente poco più di una giovane donna, può già avvalersi del pesante titolo di: "Strega Completa".
La Pervinca in questione ha vissuto e concluso tutta la sua adolescenza in una piccola casetta...
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«Ehm, come dire... Credo di essere la persona meno empatica, da cui potersi far consolare. Condoglianze?» Mi segnala Carter, con emergente difficoltà. Lo potrei persino trovare rincuorante, vista la limitata portata emotiva, da lui dimostrata.
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«Quello, era il Season red-deer... Nella mia prima prova alla scuola, mi ha quasi uccisa con la sua nebbia rossa, durante l'atto del cambio di stagione. Fortuna che a quei tempi, avevo al mio fianco-scusami, non importa. Di-dicevamo...?» Mi blocco all'improvviso, senza essere capace di rimettere insieme, le parole. Il fatto che Jasper, forse stia veramente diventato un lontano e scomparente ricordo, tradisce ancora una volta, le mie non-più dimenticate emozioni.
«Faccio davvero tanta fatica ad immaginare, questo tuo così grande sconforto per una semplice, se pur rara creatura del bosco illusore; che in aggiunta, ti stava addirittura portando ad una lenta e soffocante morte. Te ne prego, continua... Hai quasi, il mio interesse.» Mi incita spavaldamente Carter, ad andare avanti.
«...Secondo una cartomante, presto mi avrebbe dato un potente dono. Lo avrebbe scelto lui, in base al bisogno e alle circostanze...» aggiungo al contesto altri nostalgici dettagli, per cercare di renderlo un po' più partecipe, della situazione generale.
«È di questo che si tratta...? Sei dispiaciuta per lui o più per il tuo dono non ricevuto. Eh, Astrid?» ironizza con la poca finezza da lui mal gestita, credendo di aver capito ogni cosa.
«Oh, credimi... Non sai cosa farei, per poterlo restituire in qualche modo, al debito mittente. Peccato che per la cronaca, sia diventato un piccolo mucchietto di ossa! Ma qui viene il peggio, del peggio. L'ultima volta che ho avuto a che fare con il Season red-deer, lui... Lui, mi ha portato da te. Capisci questo, cosa significa!?» sbotto in un'esasperata confessione, indicandolo con l'indice.
«Che regalo, di pessimo gusto.» ammette lui stesso, spezzandosi l'unghia del pollice tra i denti, con uno spiraglio di disarmo nel volto.
«Come darti torto.» concordo con un mezzo sorriso, trovando la cosa piuttosto comica.
«Rammento che non dormi da notti e giorni, ma sta diventando piuttosto irritante come scusante...» «Carter, toglimi una curiosità. Per uno che non vuole avere guai, sono un gran bel problema, vero?» Decido di chiedergli, con una certa e divertita aspettativa, pronta a studiarlo a sua insaputa.
