Capitolo 7

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Giusy's pov

Ora vado da quel bastardo e gliela faccio pagare per quello che ha fatto a Mary.

Non si deve azzardare mai più a fare una cosa del genere!! Ora gli tiro la mia mazza chiodata, voglio vedere se continua a disturbarla.

Arrivo da lui, è nel cortile seduto sotto l'albero che è al centro del giardino. È solo, strano. "Ciao bellezza, cosa ti porta qui?" Mi chiede con un sorriso malizioso stampato in volto. Wow è davvero sfacciato.

"Sai cosa mi porta qui, stronzo! Come hai potuto farle una cosa del genere!! Sai che quello è violentare? Ti denuncerò per questo." Sono davvero incazzata adesso.

"Le ho solo detto di stare più attenta, nient'altro."

"Nient'altro?! Tutto qui?? L'hai fatta piangere, e fidati che lei non piange mai, soprattutto davanti alle altre persone. Le hai fatto male, ha ancora i segni in viso, bastardo!"

"Ah cavolo! Non volevo rovinarle quel bel faccino, vabbè se ne farà una ragione."

"Waa, non sapevo che esistessero mostri come te a questa università. Le persone alla tua età sono mature, ma tu sei l'eccezione a quanto pare. Sembra di tornare alle medie, dove c'erano i bulletti. Sai, io sono stata bullizzata da persone come te che mi hanno rovinato la vita!! Se non fosse stato per Mary e le altre forse non sarei neanche qui, stronzo!!!"

Ero in preda alla rabbia, ho tirato fuori il mio dolore mostrandogli un lato di me che non doveva conoscere. Questa cosa la sanno solo loro, ma a quanto pare adesso la sa anche lui.

Sento una lacrima scendermi lungo la guancia finì a cadere a terra, ma sento anche uno sguardo fisso su di me, il suo. Alzo lo sguardo, rossa in viso per lo sfogo, e noto che nei suoi occhi c'è una punta di preoccupazione. Non credo affatto, forse ho visto male.

"Scusa, non lo sapevo." Era sincero, sentivo che diceva la verità. È davvero strano sentire le parole che aspettavi arrivassero, ma che pensavi non sarebbero mai arrivate.

Si avvicina a me, ma indietreggio. Lui mi guarda negli occhi e io abbasso lo sguardo. Non riesco a mantenere un contatto visivo in queste situazioni. Sono vulnerabile, ma non lo deve vedere, non può. Sta facendo passi pericolosamente silenziosi, così tanto da non accorgermi che è esattamente davanti a me.

Mette indice e medio sotto il mio mento per cercare di farmi guardare i suoi occhi. Mi asciuga la lacrima col pollice, mi sistema una ciocca di capelli fuori posto e mi..... abbraccia.

"Tranquilla, non ti faccio nulla. Sfogati. Anche io lo faccio, fa bene usare le spalle degli altri per piangere, lo so per esperienza."

Sto sentendo queste parole?
Davvero?
È una specie di sogno?
Perché mi sta aiutando?
Avrà capito la mia situazione?

"Sai, alle superiori avevo una ragazza, era bella, come te," a quelle parole compare un sorriso sul mio volto. È un ragazzo davvero strano, prima è violento con Mary, ma adesso è gentile con me.

"La amavo alla follia, ma lei mi ha tradito con il mio ex migliore amico"

"Ah, mi dispiace tanto."

"Fa niente. Ho capito in tempo che lei non mi amava e che io non potevo fidarmi di lui. Spero che a te non vada così."

Sono ancora avvolta tra le sue braccia. È un abbraccio affettuoso e confortante, fatto da lui mi fa uno strano effetto. Sollevo lo sguardo con gli occhi rossi e le gote rosee. Guardava il vuoto con sguardo malinconico.

Cinque ragazze e un cappuccino✨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora