Age Of Caos » Steve Rogers

Pɾσʅσɠυҽ

song:
cardigan
by taylor swift

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Gocce di pioggia scendevano lungo il suo viso. I vestiti bagnati, premuti sulla pelle fredda, davano ancora più difficoltà nel correre. La giovane ragazza riusciva a mala pena a restare in piedi, ma non poteva arrendersi, dopotutto aveva un'altra piccola vita dentro di sé, che doveva proteggere. Le contrazioni la uccidevano di dolore, ma lei continuava a correre.

Il soldato riusciva a percepirla, riusciva a sentire il suo respiro affannato, riusciva a sentire il suo cuore che batteva veloce, ma soprattutto sentiva la sua paura. Lui si nutriva del timore che gli altri provavano quando lui era in circolo, era fatto per questo d'altronde. Doveva uccidere lei e prendere quella specie di pietra brillante.

La luminosa gemma brillava all'interno del pugno della ragazza, era come se la sua luce viola non avesse limiti. In un certo senso la teneva con i piedi per terra, c'era uno scambio di energia stranamente utile in quel momento.

Mentre lei continuava a cercare un posto sicuro, un posto in cui il cerca persone prendesse, il soldato seguiva le tracce che aveva lasciato sul terriccio bagnato. Ora che ci pensava, per una ragazza così debole, non serviva portare dietro il pesante fucile, riusciva benissimo a ucciderla a mani nude. I suoi pensieri erano confusi, sapeva solo che doveva portare a termine la missione.

Finalmente il cerca persone aveva raggiunto una tacca, e subito si mise in contatto con l'unica persona di cui si poteva fidare in quel momento. I soccorsi sarebbero arrivati presto.
Nel frattempo, era riuscita a raggiungere una specie di catapecchia in mezzo ad un recinto, ipotizzò fosse una casa per i maiali da fattoria. Si mise appollaiata all'interno, vicino a della paglia. Tenne stretta a sé la gemma, mentre canticchiava note di rassicurazione alla bimba non ancora nata. Andrà tutto bene. Ripeteva.

Intanto, il soldato era arrivato a destinazione, senza fare alcun rumore. La sentiva canticchiare una melodia che mise anche lui in uno stato di tranquillità, la prima volta dopo tanto. Infatti, esitò un po' prima di sfondare la porta.

La ragazza non era spaventata a quel punto, sapeva che il suo destino era già stato scritto, ma questo di certo non la fermò da ingoiare la gemma, perché qualcosa le diceva che era l'ultima speranza per far sopravvivere la sua dolce figlia. La pietra riuscì a splendere anche all'interno del suo corpo. Non aveva dubbi, in quel momento, che la creatura avrebbe fatto parte di qualcosa più grande di lei, qualcosa di troppo potente da gestire.

Il soldato vide l'affievolirsi della luce che la gemma prima emanava, ora andata persa. Ma aveva ancora qualcos'altro da fare.  Prese il collo della giovane e lo strinse forte. La luce della luna, che entrava dalle finestre, le aveva illuminato il volto. Il soldato la vedeva bene ora, non se la sarebbe scordata. Non lo faceva mai, non scordava mai nessuno.

L'ultima cosa che ricordava era il rumore delle macchine arrivare. Sorrise poiché ora si sentiva libera, ora sentiva che lei era al sicuro e chiunque si fosse preso cura della sua piccola stellina, le era debitrice.

Il compito era finito e il soldato scappò dall'altro lato della casetta per nascondersi. Si sentiva diverso, ma era sicuro che avrebbero cancellato anche quello dalla sua testa, una volta rientrato.
Si girò verso la foresta e sparì nel buio.

Un uomo corse verso di lei, verso il suo corpo senza vita. La osservava incredulo. Non togliendo lo sguardo dalla ragazza, ordinò ai medici di correre.

La fine della storia racconta di una bambina dal petto raggiante di luce viola, una gemma e una spedizione spaziale.

O forse è solo l'inizio?

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"Age Of Caos" playlist:
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