- 𝘤𝘩𝘢𝘱𝘵𝘦𝘳 𝘧𝘰𝘶𝘳

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„𝙸𝚕 𝚃𝚞𝚘 𝙰𝚖𝚒𝚌𝚘 𝙱𝚞𝚌𝚔𝚢"

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„𝙸𝚕 𝚃𝚞𝚘 𝙰𝚖𝚒𝚌𝚘 𝙱𝚞𝚌𝚔𝚢"

Non mi aspettavo certo che fosse uno dei buoni, questo si.

Il Soldato D'Inverno era tutt'altro che buono. Una volta fatto il lavaggio del cervello, lui non era più un uomo, ma soltanto un'arma.

In macchina tutti e quattro eravamo senza parole, non riuscivamo nemmeno a muoverci. L'unica ad avere una pistola, oltre allo scudo di Steve, era Natasha che iniziò a sparare verso il soldato non riuscendo a colpirlo, però.
Oltre a questo, sembravamo essere circondati; una macchina ci tamponò così che io e Natasha andammo a sbattere sul parabrezza. Non solo, ma il veicolo da dietro continuava a trascinarci verso l'uomo dal braccio metallico.

«Che cavolo...» imprecò Sam cercando di riprendere il controllo del volante.

Una volta davanti a noi, il Soldato D'Inverno si arrampicò di nuovo sul tettuccio, spaccando il vetro posteriore.

«Dobbiamo uscire» dissi io debolmente.
Subito dopo lui spaccò anche il vetro anteriore, per portare via il volante.

«Cazzo!» urlò Sam aggrappando le sue braccia intorno a me.

Fifone.

La macchina andava da una parte all'altra, mentre il soldato cercava in tutti i modi di ucciderci.

Ad un certo punto era veramente troppo pericoloso rimanere lì dentro, così Steve ci avvisò: «Tenetevi!»

Fu così che ci prese tutti con lui, buttandosi fuori dalla macchina proteggendoci con la portiera.

Chiusi gli occhi finché non ci fermammo. Sam non era più con noi, rotolò sulla strada non facendosi niente fortunatamente, mentre io, Natasha e Steve restammo fermi abbracciati l'un l'altro.

Senza aspettare un altro secondo, ci alzammo immediatamente.
Corsi verso la prima macchina che trovai, dopo aver recuperato Sam da terra, e ci nascondemmo insieme poiché non avevamo niente con cui combattere.

Oltre al soldato, anche gli altri componenti di una squadra HYDRA cominciarono a spararci contro.

Vedevo solo Natasha, dov'era Steve?

Volevo combattere, volevo usare tutto il mio potenziale, volevo spaccare qualche culo, ma non potevo. Mi accasciai a terra indignata, cercando di non piangere.

«Che facciamo?» chiese Sam mettendosi nella mia stessa posizione.

Scossi la testa. «Non lo so... non lo so»

Age Of Caos » Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora