A Captain America Fanfiction ⍟
Amelia Miller vive per il pericolo, adottata dallo S.H.I.E.L.D. appena nata, è stata addestrata per diventare l'arma segreta che tutti vorrebbero avere. Nonostante l'impeccabile arte spacca culi, Amelia ha delle abili...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
„𝙶𝚛𝚊𝚗𝚍𝚎 𝚂𝚝𝚒𝚖𝚊 𝙳𝚒 𝚃𝚎"
✵
La terra tremava sotto i nostri piedi. Ormai non ci facevamo più caso, visto che la nostra mente era occupata nella salvaguardia dei cittadini di Sokovia. I robot salivano, sbucavano dalle strade e uscivano dagli edifici come se fossero insetti.
Odiavo gli insetti.
Ero riuscita ad avvertire tutti. Anche se non gli serviva certo il mio allarme per vedere cosa stesse succedendo proprio davanti ai loro occhi. Steve non si era fatto problemi ad avvicinarsi a me con fare protettivo, ma una volta accortosi che io me la sarei cavata più che bene da sola, si ricordò che c'erano altre persone che avevano bisogno di lui.
Con il solo gesto della sua mano, indicò la direzione che avrebbe occupato, ciò implicava che io dovessi ricoprire la zona opposta alla sua. Ci scambiammo un ultimo sguardo di riguardo e poi ognuno andò per la sua strada.
«Da quella parte!» urlai alla gente ancora immobile in mezzo alla strada che era troppo terrorizzata per muoversi. «Per favore, aiutatemi andando via di qui!»
Sorprendentemente una bambina sui dieci anni fece il primo passo, rivolgendosi alla famiglia alle sue spalle di seguirla. Non avevo mai amato i bambini, ma alcune volte risultavano più coraggiosi ed intelligenti degli adulti.
Grazie a lei avevo più spazio per spaccare qualche culo robotico senza preoccupazioni. Presi la pistola con la mia mano destra, che si trovava appesa sulla mia cinta, e cominciai a sparare a più non posso mentre con l'altra mano formavo bolle di luce violacea che venivano lanciate ai miei avversari.
Spazzai via tutti gli androidi in circolazione e mi girai per trovare la strada da Steve. Lo vidi da lontano proteggere un ragazzo con il suo scudo per poi lanciarlo con forza verso l'aggressore.
«Steve!» chiamai correndo verso di lui, ma inciampai quando la terra si mosse ancora sotto di noi. Spaccò la strada in due, e stavolta non erano i robot di Ultron.
Steve mi raggiunse in un secondo e prese le mie braccia per sollevarmi da terra. Mi squadrò esaminando il mio stato e quando vide che ne ero uscita fuori solo con qualche ferita lieve, tirò un sospiro di sollievo pulendo i residui di sabbia e sassolini dalla mia tuta.
Ci trovavamo su un ponte a metà, visto che l'altra parte era appena ceduta. Sentii un vuoto allo stomaco come quando vai sulle montagne russe e di colpo attraversi la discesa velocemente. Realizzai che stavamo fluttuando.
«Ci stiamo staccando da terra, o sbaglio?» domandai retoricamente posando la mia mano sul braccio di Steve.
Strade che si dividevano in due, case ed edifici che crollavano, ponti che cadevano; le persone che dovevamo proteggere andate via volando. Cosa intendeva fare Ultron?