"Ne ho una buona," disse Stan. "Penso che dovremmo suonare quella come ultima canzone oggi."
Harry sorrise tra sé, alzando il volume e aggiustandosi le cuffie quando si fermò a un semaforo rosso. Stava tornando a casa e, come sempre quando lavorava fino a tardi, ascoltava lo show di Louis mentre pedalava.
"Ah davvero? Leggi il messaggio ad alta voce," chiese Louis, la sua voce che vibrava piacevolmente attraverso il suo corpo. Girò con la bicicletta e attraversò la strada e sapeva cosa avrebbe letto Stan.
"Questo viene da H da Londra," annunciò Stan, un sorriso ovvio nella sua voce. "Non capisco se è maschio o femmina, davvero. Ha mandato un messaggio con una richiesta carina, però." Si schiarì la voce. "Puoi suonare Teenage Dream di Katy Perry? Penso sempre a quella canzone quando indosso jeans attillati. Grazie!"
Louis scoppiò a ridere, battendo le mani. "Beh, immagino che possiamo suonare quella canzone prima di concludere lo spettacolo, eh? Spero che il nostro caro amico H abbia qualcuno che metterà le mani su di lui mentre indossa i suoi jeans attillati. Questo è il punto centrale della cosa, vero?"
"Oho, qualcuno conosce il testo," ha commentato Stan. "Sei un fan, Tommo?"
"Beh, non posso dire che non mi piace la canzone," ammise Louis e Harry sorrise di nuovo tra sé. "È orecchiabile e mi ci identifico molto."
Stan rise e Harry non poté fare a meno di ridere con lui. Ormai, ogni persona che ascoltava probabilmente sapeva di cosa si trattava. "Suoniamo la canzone e finiamola."
"Devi avere una relazione molto triste se non ti identifichi in quella canzone, Stan," fece notare Louis, suonando molto compiaciuto.
"Penso che non ci voglia molto per farti sentire un adolescente," ribatté Stan. "Non ha mai superato l'età mentale di sedici anni."
"Beh, tesoro, alcuni di noi restano giovani," gli disse Louis e Harry rise.
Era arrivato a casa quando iniziò la canzone, e lasciò le cuffie accese mentre entrava nell'appartamento. Ed non era ancora a casa, così cantò ad alta voce e ballò per la sua stanza mentre si toglieva i vestiti. Piegò la sua maglietta e la poggiò sul letto prima di spegnere l'IPod quando lo show di Louis finì.
Per un po' rimase sdraiato sul letto, riprendendo fiato e rilassandosi dalla sua giornata. Con gli occhi chiusi, pensò al fine settimana che li attendeva, scivolando in un lieto torpore. Quando si svegliò di nuovo, si stiracchiò, controllando l'ora e raccogliendo i capelli in una crocchia.
Con indosso solo i boxer, andò in cucina e iniziò a preparare la cena. Louis sarebbe passato a prenderlo più tardi e lo avrebbe portato a casa di sua madre, dove avrebbero dormito quella notte. Mallory era oltremodo entusiasta del fatto che il riccio rimanesse a casa loro per un pigiama party.
Domani era il giorno del matrimonio, e con sorpresa di Harry nessuno era al limite o stressato per questo. Beh, probabilmente Louis lo era, ma solo perché doveva fare un discorso. Il riccio era certo che sarebbe andato più che bene, però. L'aveva letto e Louis aveva trovato le parole perfette per la sua sorellina e suo marito.
Poteva solo sperare che qualcuno scrivesse un bel discorso come quello per quando un giorno si sarebbe sposato. Pensò a che tipo di cose adorabili le persone avrebbero detto su di loro mentre tagliava le carote, immaginando lo sguardo sul viso di Louis.
Un giorno, pensò guardandosi la mano. Tutto con Louis era così sicuro, così perfetto che Harry era certo che quel giorno non fosse poi così lontano. Dovrebbe essere spaventoso, ma il pensiero di sposare Louis non era altro che eccitante.
L'apertura della porta lo scosse dai suoi pensieri, voltandosi per spingere la testa fuori dallo stipite e individuare Louis sulla porta d'ingresso.
"Ciao piccolo," lo salutò Louis, scivolando via dalle sue scarpe. "Sei pronto?"
Harry sorrise, mettendosi le mani sui fianchi. "Dipende per cosa?"
Ridendo, Louis si avvicinò a lui, circondandogli la vita con le sue braccia. "Perché diavolo sei nudo?"
"Non nudo. Ho coperto le parti importanti."
"Quasi nudo," lo corresse Louis, baciando la sua spalla.
"Fa così caldo fuori," si lamentò Harry. "Ho voluto strapparmi i vestiti tutto il giorno."
"I poveri bambini sarebbero rimasti inorriditi."
Harry scosse la testa. "Hanno corso per il cortile nudi tutto il giorno. Abbiamo queste piscine gonfiabili, sai? Babs ha detto che sono troppo grande per entrarci."
Louis ridacchiò, accarezzando il suo sedere. "Povero bambino. Devo portarti di nuovo al mare?"
Harry strofinò il viso contro la tempia del castano, chiudendo gli occhi. I suoi capelli profumavano vagamente di shampoo e un po' di sudore. "È stata una bella giornata, quella."
Louis mormorò in accordo e Harry pensò alla giornata a Hull nemmeno una settimana prima. Il castano lo aveva portato lì dopo il festival di Leeds, per una sorpresa. Nelle ultime settimane aveva fatto caldo, il che aveva reso la loro esperienza al festival di Leeds un po' tesa.
Allo stesso tempo, Harry ne aveva amato ogni singolo secondo, ogni momento di sudore caldo e appiccicoso sulla loro pelle. Quando chiuse gli occhi, ricordò il respiro di Louis che scorreva sulle sue cosce, la sensazione di formicolio della sua barba che bruciava la sua epidermide. Le giornate erano state calde, ma nei ricordi di Harry, le notti erano state ancora più calde.
Louis fece scorrere la punta delle dita lungo le sue braccia, il suo indice si fermò sul tatuaggio sui bicipiti. Lo fece girare distrattamente seguendo le linee del disegno, premendolo delicatamente. Harry mormorò, il pollice che andò a posarsi sul tatuaggio sul braccio di Louis, appena sotto il suo gomito. Era ancora ruvido, ancora in rialzo fuori dalla morbida pelle del giovane.
Erano le prime parole che si erano detti. Louis aveva avuto l'idea il secondo giorno a Leeds, raccontandolo al riccio quando si erano sdraiati nella loro tenda, sussurrandosi segreti l'un l'altro. Non aveva nemmeno avuto bisogno di cercare di convincerlo a riguardo. Dal momento in cui l'idea era stata piantata nella testa di Harry, ne era rimasto estasiato.
Il giorno dopo, erano andati al negozio di tatuaggi.
Un semplice Hi per Harry e uno sciocco Oops per Louis. Qualcosa di piccolo per cominciare, ma ora che Harry ne aveva uno, voleva di più. Ne voleva un altro che mostrasse i suoi sentimenti per Louis, proprio lì dove tutti potessero vederlo sul suo corpo.
"Immagino che non possiamo andarcene di nuovo," mormorò Louis, tirando indietro Harry dai suoi pensieri. "Lottie ci ucciderà."
"Non vorrei perdere il matrimonio," disse Harry, scuotendo la testa. "Immagino che dovrò soffrire il caldo."
"C'è una piscina nella location del matrimonio," lo rassicurò Louis. "E scommetto che Lory ti farà nuotare con lei tutto il giorno."
"Va bene, ma non posso perdermi il ballo con te," commentò Harry.
"Non sono davvero un gran ballerino, Harold," gli ricordò Louis. "Non ti perderesti nulla."
"Solo uno," il riccio portò le sue mani sui fianchi del giovane, dondolandoli delicatamente.
Louis inclinò leggermente la testa in modo che Harry potesse appoggiare la fronte contro la sua. I loro sguardi si bloccarono e il riccio sorrise, guardando Louis perdere la concentrazione. Avvicinò i suoi fianchi, i pollici che scavavano nella carne calda appena sopra l'osso iliaco.
"La mia famiglia sicuramente non apprezzerà se ballassimo in questo modo," commentò Louis, con voce un po' rude.
"Bene, in quel caso," disse Harry e fece un passo di lato, trascinando con sé il ragazzo. Afferrò una delle mani di Louis, tenendo l'altra sui suoi fianchi e si girò, facendo ballare il castano con lui.
Louis rise, luminoso e felice, gli occhi che si increspavano adorabilmente e raggianti di gioia. Si mise facilmente al passo con Harry, ballando con lui per la cucina. Harry li fece roteare intorno e una forte risata sgorgò dal castano, riversandosi dentro il petto del riccio calda e scintillante.
"Come mai ti va di ballare oggi?" Chiese Louis, lasciando che prendesse l'iniziativa.
"Ho sentito una bella canzone alla radio prima," gli disse il giovane. "Mi ha messo di buon umore."
Questo fece sorridere il suo ragazzo, il quale incespicò un po' suoi piedi. Harry lo fece roteare, fingendo di non averlo notato. "Dopo lo scorso fine settimana, pensavo che avresti richiesto gli Alice Force o Walk The Moon. Come sei arrivato a Katy Perry?"
"Come ho scritto nel mio messaggio. Jeans stretti," spiegò Harry. Come se non fosse stato serio al riguardo. Louis dovrebbe conoscerlo meglio ormai. "Mi ricorda sempre quella canzone."
"Non capisco bene perché hai dovuto toglierli allora," si lamentò Louis.
"Let you put your hands on me in my skin tight jeans," cantò Harry, facendo roteare di nuovo Louis.
Il ragazzo ridacchiò, ricadendo tra le braccia del riccio. "Non posso," disse, con la mano appoggiata sulla sua spalla. "Non indossi i jeans."
Harry lo tirò vicino, lasciandolo andare per un secondo, solo per afferrare i suoi fianchi. Si appoggiò al tavolo, tirando il castano tra le gambe. "Abbiamo già superato quella fase, Lou. Puoi mettere le mani sulla mia pelle."
"Non è molto adolescente, Harold," fece notare Louis. Fece scorrere la punta delle dita lungo le braccia del riccio fino ai polsi. Si chinò su di lui poi, premendo le labbra sulla sua tempia.
Harry chiuse gli occhi, inalando il profumo di Louis dal collo e facendo scivolare le dita sotto la maglietta del giovane. La pelle di Louis era morbida e calda e aderiva perfettamente ai suoi palmi, come se il suo corpo fosse stato fatto per essere toccato dalle mani di Harry.
Furono scossi dal momento quando la porta d'ingresso si chiuse rumorosamente. Un attimo dopo, Harry vide Ed entrare in cucina alle spalle di Louis. Il rosso si bloccò, puntando un dito contro di loro.
"Non nella dannata cucina," si lamentò. "Ci mangio a quel tavolo."
Louis si sforzò il collo per guardare oltre la sua spalla, continuando a non muoversi dal suo punto tra le gambe di Harry. "Dillo a Niall, la prossima volta che balla su questo tavolo."
"È diverso," ribatté Ed. "È vestito. Harry no."
"Non è la prima volta che mi siedo in questa cucina nudo," gli ricordò il giovane.
"Purtroppo no," mormorò Ed prima di andare in camera sua.
Louis ridacchiò, baciando i capelli del fidanzato. "Vai a fare le valigie, amore. Mi occuperò della cena con Ed."
Harry annuì, trascinando Louis ancora una volta contro di lui per tenerlo stretto. Lasciò la presa con una leggera carezza sul sedere del ragazzo e poi lasciò la stanza. Ed gli colpì le costole quando si incrociarono, e Harry sorrise tra sé.
Quando iniziò a fare le valigie, sentì Louis e Ed che ridevano in cucina. Il suo cuore perse un battito, mandando una scarica di adrenalina attraverso il suo corpo. Sorrise, sapendo che era pura beatitudine e felicità incontaminata, che faceva balbettare il suo cuore nel petto.
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Nameless Night (Italian Translation)
FanfictionPer il loro diciottesimo compleanno, ogni persona riceve una lettera che recita una semplice data. Questa è la data in cui incontrerai la tua anima gemella. Harry e Louis hanno credenze diverse, vivono in mondi diversi e hanno sogni, speranze e paur...