Capitolo undici

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"Ehi, bell'addormentato, sveglia

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"Ehi, bell'addormentato, sveglia."
Louis sbatté gli occhi, coprendosi la bocca con una mano mentre sbadigliava. "Chi sarebbe il bell'addormentato?" Chiese.
"Tu!" Rispose Mallory. Le sue gambe penzolavano e continuava a scalciare contro il sedile di fronte a lei per l'eccitazione. "Siamo quasi arrivati ​​adesso."
"Davvero?" Louis guardò fuori dal finestrino dell'autobus su cui si trovavano. Il volo era stato breve, ma Mallory si era annoiata a morte, quindi Louis l'aveva tenuta occupata con i giochi. Si era addormentato nel momento in cui erano saliti sull'autobus all'aeroporto.
Lottie si voltò verso di loro, sorridendo a suo fratello. "Guarda tutta la neve!"
Il giovane guardò di nuovo fuori e registrò il paesaggio bianco. Tutto era coperto di neve. Le montagne in lontananza, i marciapiedi, i tetti delle case. Il suo cuore saltò a quella vista. Era più che bello.
E probabilmente più che freddo. Non aveva superato la decisione finale. Barcellona sarebbe stata altrettanto bella. E calda.
Pensò a Harry, e a come avesse continuato a cercare di convincerlo che l'Austria era stata una buona decisione. Era stato terribilmente dolce, baciando ogni centimetro della sua pelle e dimostrando ogni punto con un sorriso affettuoso. Alla fine, Louis aveva smesso di lamentarsi, dicendo a Barbara che era meglio affittare un posto con un caminetto in ogni stanza, così non avrebbe avuto freddo.
Harry aveva promesso di tenerlo al caldo.
Sospirando, seguì Lottie e Kian fuori dall'autobus, tenendo la mano di Mallory per assicurarsi che rimanesse vicina. La bambina stringeva al petto il suo peluche a forma di coniglio. Louis glielo aveva dato il giorno in cui era nata, e quando era cresciuta l'aveva chiamato creativamente Rabby. Dopo sei anni era ormai logoro e malandato, ma Mallory lo adorava con ogni fibra del suo essere.
"Siamo arrivati?" Chiese lei quando Kian e Louis presero le loro valigie.
"Non ancora, amore," disse Lottie. "Liam ci verrà a prendere qui."
Louis si guardò intorno, osservando tutte le graziose case costruite in legno e pietra. Avevano belle finestre e porte decorate ad arte. La strada era pulita, ma altrettanto vuota. Quando l'autobus partì, un'auto svoltò l'angolo e si fermò proprio alla fermata dell'autobus; era l'unica macchina che aveva visto da quando erano arrivati ​​in quel posto.
"È bello vedervi!" Annunciò Liam mentre scendeva dall'auto, e il castano gli sorrise. "È andato tutto bene?"
Lottie lo abbracciò. "Ciao, Liam! Grazie, abbiamo fatto un buon viaggio," disse.
"Eleanor e Zayn sono di servizio in cucina oggi," disse loro Liam, sollevando una delle valigie nel bagagliaio dell'auto. "Ceneremo non appena arriveremo."
Mallory abbracciò il fianco di Liam. "È lontano?"
Liam le accarezzò la testa, accovacciandosi per abbracciarla adeguatamente. "Niente affatto, amore. Solo un quarto d'ora circa. Abbiamo una casa fantastica con una piscina nel seminterrato. E c'è una sala giochi. Zayn è stato a giocare alla Wii tutta la mattina."
"Posso giocare anche io alla Wii con Zayn?" Chiese Mallory, rivolgendosi a Kian.
"Certo," disse. "Siamo in vacanza e puoi fare tutte le cose che non ti è permesso fare a casa. Come giocare alla Wii per ore."
"Probabilmente non per ore," intervenne Lottie.
Salirono in macchina e Louis aiutò Mallory ad allacciarsi la cintura di sicurezza.
"Com'è andata dalla tua famiglia?" Chiese Liam, guardando Kian accanto a lui.
"Bene," rispose Kian, iniziando a parlare dei suoi nipoti.
Louis era andato dalla famiglia di Kian con loro, quindi avevano preso il volo con un giorno di ritardo rispetto al resto del gruppo. Niall, Barbara, Liam, Zayn, Eleanor e Max erano già arrivati ​​la notte scorsa. Dato che la famiglia di Kian era originaria del sud dell'Inghilterra, avevano deciso di posticipare le vacanze di un giorno per restare da loro per due giorni interi.
Adesso erano appena fuori Vienna, in un piccolo villaggio dove Barbara aveva preso in affitto una casa che giaceva piuttosto solitaria nella regione montuosa. Però c'era un ascensore che saliva sulla montagna.
"Quella è la casa, quella laggiù," esclamò Liam dopo un po', indicando in avanti.
"È bellissima!" Lottie si sporse in avanti, una mano sulla spalla di Mallory e Louis seguì il suo movimento per vedere meglio.
Era una grande casa con una terrazza al primo piano e un patio al piano terra, da cui si aprivano enormi porte a vetri. In quel momento erano chiuse, ma dall'interno proveniva una luce calda.
Quando la macchina si fermò, Mallory quasi scavalcò Louis per scendere. Il castano la tenne per la vita e l'aiutò, poi lasciò anche lui l'auto. La porta era già aperta quando arrivarono all'ingresso, e Max li accolse con abbracci.
"Dov'è la nostra stanza?" Chiese Mallory, trascinandosi dietro suo zio. "Posso vederla adesso?"
"Questa casa è un palazzo!" Fece notare Lottie, seguendo Louis all'interno.
L'atrio era enorme, con un soffitto alto e un pavimento di legno. C'erano quadri in cornici intagliate ad arte sulle pareti. La sala affacciava su una vasta zona pranzo e una cucina con un tavolo per almeno dieci persone. Sulla parete c'era una facciata di vetro che conduceva all'esterno su un patio.
Eleanor e Zayn erano in cucina e c'era odore di erbe e spezie. Qualcosa stava bollendo nelle pentole e il forno era acceso, quindi Louis pensò che ci fosse qualcosa anche lì dentro. Vennero accolti con abbracci da tutti.
"Il volo è andato bene?" Chiese Niall, sollevando Mallory in grembo. "O è stato noioso?"
"Noioso," decise. "Posso giocare alla Wii? Verrai a giocare con me, Niall?"
"Che ne dici di un torneo a Wii Sports dopo cena?" Suggerì Barbara.
Erano bravi con i bambini, decise Louis quando Barbara si chinò per baciare la guancia di Mallory. Lei ridacchiò e strofinò il naso contro il petto di Niall, sorridendo alla ragazza.
Quei due probabilmente sarebbero stati dei grandi genitori un giorno.
"Ehi, Zayn, hai bisogno di un altro-"
Il castano alzò lo sguardo, il cuore che mancò un battito, e poi un altro ancora. I suoi occhi si posarono su Harry quando entrò nella stanza. Tutti tacquero e per un momento il castano pensò di sognare. I capelli del riccio erano raccolti in una crocchia e indossava jeans scuri e un maglione grigio, che sembrava morbido e avvolgente. Rimase immobile sullo stipite della porta della zona cucina, guardando Louis.
"Louis," disse Harry, come se avesse visto un fantasma. Aprì la bocca per dire di più, ma prima che potesse farlo, Mallory attraversò la stanza, lanciandosi contro di lui.
"Zio Harry!" Strillò, abbracciandolo stretto. "Sei venuto anche tu!"
Harry si accovacciò immediatamente per abbracciarla, lasciando che lei avvolgesse le braccia intorno al suo collo. Le borbottò qualcosa nell'orecchio, alzando di nuovo lo sguardo su Louis.
Lui non reagì, si voltò solo per fissare sua sorella.
Lottie si strinse nelle spalle e indicò la sua valigia. "Harry, saresti così gentile da aiutare Kian a portare queste nella nostra stanza?"
Il riccio sbatté le palpebre, aggrottando leggermente la fronte.
"Mal, Harry ti mostrerà la nostra stanza, sì?" Aggiunse Lottie, senza lasciare al riccio altra scelta.
"C'è un letto grande?" Chiese Mallory, prendendo la mano del giovane.
Trascinato da lei, Harry superò Louis, guardandolo di nuovo. Prese la valigia di Lottie e seguì Kian fuori dalla stanza, guardando indietro dalle scale ancora e ancora.
Louis distolse lo sguardo e inclinò la testa, rivolgendo a Lottie uno sguardo accusatorio, in attesa. Era abbastanza ovvio che probabilmente avevano detto a Harry la stessa cosa che avevano detto a lui pur di farlo venire.
"Non dirmi che non sei contento che sia qui," disse Lottie.
"Beh, non mi fa piacere che mi si dicano bugie," fece notare Louis. Si guardò intorno nella stanza. "E tutti voi lo avete fatto."
"Hai detto che non saresti venuto se lui fosse venuto," fece notare Niall.
Louis inarcò un sopracciglio. "Avrai notato che ci siamo lasciati."
"E nessuno di voi ne è felice," commentò Liam. "Allora perché non usare questa vacanza per sistemare le cose?"
Il castano si passò una mano sul viso, cercando di dare un senso a tutto. Questo non renderebbe affatto le cose più facili.
"Lou," disse Lottie, toccandogli il braccio. "Non so cosa sia successo il giorno del tuo compleanno e nessuno ti costringe a dirlo. Ma Harry," sospirò e scrollò le spalle. "Lui non sta bene. Ha provato così tanto a convincerci. L'ho incontrato, sai, tempo fa."
"Con Luke," disse Louis, senza guardarla. "Me l'hanno detto gli altri, sì."
"Ero così arrabbiata con lui," continuò sua sorella. "Ma quando l'ho visto lì, e quando ho visto come teneva Mallory e quanto sembrava completamente devastato, ho capito che non stava bene. Non sta bene, Louis. Ha bisogno di te."
Faceva male; ogni singola parola faceva male. "Lo so. So che è così."
"Allora risolvi la questione!" Disse Barbara. "Fallo smettere di comportarsi in modo così sciocco. Si sta lentamente spezzando, ed è stato particolarmente male in questi ultimi giorni."
"Quindi avete pianificato questo per farmi fare, cosa?" Chiese con calma, senza rivelare nessuno dei suoi veri sentimenti. Non sarebbe stato male lasciare che pensassero che era incazzato. "Per riconquistarlo?"
Eleanor si fece avanti, toccando il suo braccio. "Sappiamo che è stato lui a lasciarti. E dovrebbe essere lui a fare il primo tentativo per riconquistarti. Ma forse non è quello che voleva veramente, Louis. Forse semplicemente non sa come avvicinarti."
"Mi ha spezzato il cuore," disse semplicemente. Per quanto apprezzasse la loro idea - perché questo gli avrebbe dato una scusa per scoprire esattamente come sta Harry, forse anche per entrare nella sua pelle e fargli capire quanto sia stato stupido - non era stato giusto organizzare tutto dietro le loro spalle.
Niall si alzò immediatamente, tirando Louis in un abbraccio. "Sembra che anche lui abbia il cuore spezzato."
Louis aspettò un momento, riordinando i suoi pensieri e accarezzando la schiena di Niall per rassicurarlo che stava bene. "Voi ragazzi mi avete detto solo poche settimane fa che Harry stava benissimo."
"Beh, ha fatto un buon lavoro nel convincerci," aggiunse Zayn. "Avremmo dovuto capirlo, però che stava solo fingendo."
Louis annuì, guardando Barbara. "Presumo che tu gli abbia detto che avevo cancellato la mia prenotazione per farlo venire."
"Quello, e che avrebbe potuto rivedere Mallory," confermò Barbara.
"Avete escogitato un grande piano, vero?" Chiese il castano, sospirando. "Presumo abbiate organizzato anche la disposizione delle camere e io dovrò condividere la stanza con lui."
"C'è un caminetto, esattamente come volevi," fece notare Eleanor.
"Ma possiamo scambiarci, se vuoi," si offrì Niall. "Io posso stare con te e Harry resta con Babs. Non c'è problema."
"Non preoccuparti," lo rassicurò Louis. "Quel divano nella zona salotto laggiù sembra abbastanza comodo."
"Lou," iniziò Lottie, ma lui la zittì con uno sguardo.
"Non dipende da me, Lotts. Ma da Harry," disse, voltandosi e prendendo la sua borsa. "Allora, dov'è questa stanza?"
"Te la mostro," annunciò Liam, dirigendosi verso le scale.
"Zio Louis! Mamma!" Mallory disse quando arrivarono al piano di sopra. "Abbiamo una stanza con una televisione! Rabby è già nel mio letto e papà ha detto che posso dormire nel vostro letto stasera perché è così grande!"
Louis sorrise, seguendola nella stanza. Kian stava già disfacendo i bagagli, la valigia sdraiata sul letto king size. La borsa di Mallory era su un letto supplementare. C'era un soffice tappeto al centro della stanza, mobili in legno scuro e tende e lenzuola luminose. Le poltrone davanti alla TV sembravano usate ma comode.
"Sembra adorabile," commentò Louis, lasciando entrare Lottie nella stanza.
"E la stanza dello zio Harry è proprio lì!" Mallory trascinò Louis alla porta accanto.
"Mal, vieni ad aiutarmi a disfare la tua valigia!" Gridò Lottie dall'altra stanza e in un secondo Mallory se ne andò di nuovo, lasciando Louis in piedi sullo stipite della porta. Harry era dentro e lo guardava nervosamente.
Cercò di ignorarlo ed entrò nella stanza, mettendo la sua valigia accanto al letto che era grande quanto quello nella stanza di Lottie e Kian. Il riccio fece qualche passo indietro, stringendo le mani dietro la schiena.
Aveva bisogno di rassicurazione. Louis lo sapeva; lo sapeva fin troppo bene. Poteva leggere Harry come un libro aperto, e se non fosse stato lontano da lui per diversi mesi, avrebbe potuto vedere i segnali molto prima.
Pensò all'ultima volta che si erano incontrati, appena tre giorni prima. Aveva giurato a se stesso che avrebbe dato ad Harry lo spazio necessario per giungere alle sue conclusioni. Eppure, eccoli qui, a condividere una stanza. A condividere un letto.
"Posso dormire sul divano," disse Harry, come se avesse letto i suoi pensieri. Forse lo aveva fatto.
"Se qualcuno prende il divano, quello sono io," lo corresse Louis, togliendosi la giacca.
"Ci hanno incastrati?" Chiese Harry.
Da quando Lottie lo aveva mandato di sopra con Mallory, Harry non aveva ancora ricevuto alcuna spiegazione per questo. Non era esattamente giusto lasciarlo sospeso in quel modo. Il riccio non era arrabbiato, però. Anche se sembrava principalmente nervoso, sembrava anche un po' sollevato. Louis conosceva troppo bene quella sensazione. Avere Harry intorno in quel modo era già abbastanza per calmare il suo tumulto interiore che non si era placato neanche una volta negli ultimi mesi.
"Sì," confermò, cercando di guardare il giovane correttamente. "Mi dispiace. Non lo sapevo. Se questo ti mette a disagio, posso sicuramente prendere un volo domattina."
"No," disse Harry, scuotendo la testa. "Non volevo dire questo."
Era orribile vedere Harry in quel modo. Era schiacciato contro il muro, quasi fosse spaventato. Non poteva lasciarlo così, doveva assolutamente fare qualcosa, confortarlo. Con pochi passi, si avvicinò a Harry e allungò la mano. Non aveva bisogno di altro, solo il tocco delle loro mani.
"Possiamo farcela," mormorò Louis.
Harry lo guardò e rilasciò un respiro, annuendo rapidamente. "Possiamo."
Louis sorrise, stringendo leggermente la mano del giovane.
"Zio Louis, zio Harry!" Mallory si precipitò nella stanza, andando a cercare Harry e afferrandolo. "Zayn dice che la cena è pronta."
Il castano aspettò un momento, prendendo un respiro profondo quando Harry seguì Mallory fuori dalla stanza.
Se non fosse stato attento, tutto potrebbe crollare su di lui durante questa vacanza. C'erano possibilità, tuttavia, che i loro amici non si fossero sbagliati e questo li avrebbe aiutati.
Qualunque cosa sarebbe successa, però, dipendeva tutto da Harry.


Nameless Night (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora