Breve storia di un amore fisico (teorico)

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14-03-21


Nei tuoi occhi di cristallo

sono stato per te

come un raggio di luce:

mi hai riflesso,

rifratto,

diffuso, diffratto,

e poi assorbito.

Oh che eccitazione di livelli!

Che transizioni radiose!

Come eravamo uniti

in quel dolce scambio di fotoni!

Fusi in uno stesso nucleo,

con gli spin accoppiati,

vivevamo ondeggiando

al minino potenziale

conservando gelosamente

la parità totale.

Ma vennero le imperfezioni,

le dislocazioni,

gli eccitoni.

Chiusi nel nostro orbitale,

senza norma finita,

vedemmo la fine

di tutte le nostre armoniche:

anche lo spin, ultima speranza

restò quantizzato.

Non ci salvò l'effetto tunnel:

le nostre interazioni,

sempre più deboli,

si smorzarono esponenzialmente.

Quando tutta l'energia di legame,

pur così a lungo conservata,

finì miseramente in massa,

con la velocità della luce

cambiammo riferimento:

la nostra simultaneità

non ebbe più senso.

Piero Cortese - http://personalpages.to.infn.it/~nanni/poesia.html 

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