Inno ad Apollo

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27-03-21


Io mi ricorderò, né sfugga alla mia attenzione, di Apollo lungisaettante, 

al cui arrivo gli dei tremano nella casa di Zeus; 

e tutti si alzano dai loro seggi 

al suo avvicinarsi, quando tende l'arco splendente. 

Latona sola rimane al fianco di Zeus amante del fulmine; 

ella allenta l'arco e chiude la faretra, 

e prendendogli dalle robuste spalle con le mani l'arco, 

lo appende a un chiodo d'oro alla colonna 

dove siede suo padre; poi conduce Apollo a sedere su un trono. 

Il padre gli offre  nettare in una coppa d'oro 

salutando suo figlio, poi gli altri dei 

siedono ai loro posti; si rallegra la veneranda Latona, 

perché ha generato un figlio forte e armato di arco.


A cura di Silvia Poli - Inni omerici, 2010

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