14 capitolo

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Dal mio risveglio è passato circa una settimana, e qualche giorno fa mio padre con i miei fratelli sono tornati a casa dalla mamma. 

Già la mamma, mi manca un sacco, sarei voluta andare anch'io con loro, anche solo per salutarla un istante e abbracciarla forte a me anche solo per un istante e facendomi coccolare un po', ma purtroppo non posso o forse  non voglio, non voglio rivedere i miei vecchi compagni, i professori, vorrei solo vivere una vita serena e cercare di andare avanti senza pensare alle agonie del passato.

- forza T/n non pensarci adesso, ora alzati da qui per terra e vai a trovare qui troglodito del tuo compagno- me lo dicevo mentre mi sbattevo le mani sella faccia 

- Aah, io sarei un troglodito e da quando sentiamo-  saltai sul posto da dove ero seduta e mi girai verso di lui 

- Da quando sei li tu scusa- mi chiesi con gli occhi sbarrati dallo stupore sperando che non abbia sentito tutto i miei pensieri prima, 

- Sono qui prima che dicessi che io sono un trogodito e poi da quando lo sarei scusa-  feci un sospiro di sollievo e poi comincia a ridacchiare, già forse ho fatto bene a molare tutto e rimanere qui.

- Da quando lo sei hai detto- feci finta di pensarci per infastidirlo un po' - Non so nemmeno io sinceramente ma sono sicura che lo sei-. Lui rimase spiazzato dalla mia risposta e dalla faccia che ha fatto non ho più potuto resistere e sono scoppiata a ridergli in faccia.

- O mio dio, la tua faccia è troppo epica devi vederla, ahhahahahah-  no riuscivo proprio a smette di ridere era troppo divertenti.

- AH si ti faccio ridere, ora vedrai se non scoppi veramente per le tue risate- appena sento quelle parole lo vidi a vicinarsi, allora mi alzai immediatamente e inizia a correre più lontano mentre continuavo a ridere e lui mi veniva anche esso dietro correndo 

Non andai molto lontano, che mi riuscii a prendere quasi subito. Per lo scontro cademmo tutti e due per terra e da lì lui comincio a farmi il solletico su tutto il corpo.

Io come se fosse ancora possibile mi misi a ridere ancora di più e più forte di prima. 

- Chiedimi scusa e dimmi che sono il più forte e il più bello fra tutti gli Alpha del mondo- io non riuscivo neanche a parlare per il troppo ridere ma scossi la testa in segno di negazione e lui mi continuo ancora a fare il solletico. Io ormai ero allo stremo delle forse e emi arresi.

- Ok, Ok, mi arrendo hai vinto- dissi mentre si fermava, - forza dillo- mi incitava a dirlo lui, cosi presi un bel respiro e iniziai a parlare 

- Oh Axel, sei il più bello e più forte alla che io conosca, mio amata-, lo ammetto un po' lo stavo prendendo in giro e quando vidi la sua faccia compiaciuta mi liberai dalla sua morsa e ricomincia a correre, lui rimase un attimo stupido ma si riprese subito ed inizio ha rincorrermi.

Mentre correvo ad un tratto inciampai ed Axel non vedendomi mi cadde a dosso,  e vi assicuro che non è bello essere schiacciati da un armadio pieno di muscoli. Lui si fece pressioni sulle braccia e i nostri visi erano molto vicini fra loro. I miei occhi cascano sulle sue labbra e sui caddero sulle mie, le mie guance divennero rosse, lo vide avvicinarsi ancora di più al mio viso, le sue labbra sfiorarono le mie, fino a quando non senti un peso sulle mie labbra, rimasi per un attimo scoccata, ma poi mi rilassai e chiusi gli occhi lasciandomi trasportare da quel vortice di emozioni, in un primo momento il bacio era dolce, leggere, ma poi mi chiese l acceso per sua lingua per entrare, io acconsenti e da un bacio dolce siamo passati a un bacio molto più passionali, le mie mani erano fra i suoi cappelli che li tiravo leggermente, mentre lei mi teneva stretta a lui dalla vita. Ci staccavamo ogni  tanto solo per prendere un boccata d' aria ma poi ritornavamo sempre lì. 

Ad un tratto lui si ferma di colpa, non riuscivo  a capire ,poi lo vidi alzarsi completamente era preoccupato si vedeva lontano un miglio.

- Axel che cosa succede, ti prego guardami-                                                                                                               lui si giro verso di me, ma non disse niente cercai di avvicinarmi a lui ma non riuscii a fare neanche mezzo che lui inizio a correre dentro casa,  cercai di seguirlo lo vidi  attraverso tutto il salotto ed uscire. Mi fermai per un istante prima di seguirlo anch'io al esterno. Ma quando missi piede fuori da quella porta non potevo credere hai miei occhi a cosa stavo vedendo, era veramente lui, colui che mi ha rovinato la vita prima di venire qui, non può essere , che cosa ci fa qui...  

_Angolo autrice_

Ecco a voi un nuovo capitolo spero vi piaccia , ciò messo un po' nel scriverlo mi dispiace, ma spero vi piaccia. Se volete lasciate una stellina per supportarmi  e vi ringrazio veramente tanto per avermi fatto arrivare cosi lontano, ok ora vi lascio alla lettura e vi chiedo scusa per i miei errori, un abbraccio e buona lettura a tutti. 

MY ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora