18 capitolo

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Pov' Axel

Sentivo uno strano calore sul viso, provia ad aprire gli occhi ma il calore era troppo forte, che mi costrinse a richiederli subito
Piano piano il mio sguardo si  abbituo a quel calore, che capi venisse dal sole, gia alto fuori dalla finestra. Ma appena riesci ad aprili,  una forte fitta dolorosa all' addome, mi obbligoa richiuderli per il flrte dolore .
Tanto  di toccare il punto dove sentí la fitta, ma quando allungai il braccio, senti  qualcosa che mi circondava la vita, mi girai e mi ritrovai di fronte il viso di t/n dormiente. Il suo viso, non era però il solito viso sorridente, era spento, quasi pieno di pauro.
Mi faceva molto male vederla in questo modo, e sentivo anche molta rabbia pensando che fosse  colpa mia se quel suo splendido sorriso adesso non c'è sul suo volto.
Mi rivennero in mente i momenti della battaglia, e senti ancora più rabbia, che strinsi con forza il lenzuolo sotto di me.
Ma una piccola mano tocco il ruvido dorso della mia, mi gira e vidi il viso di t/n che mi gurdava, con occhi leggermente spalancati.
<< Axel, tesoro, come ti senti? Ti fa male qualcosa? Chiamo il medico?, si sarà meglio che lo chiami>>
Provo ad alzarsi, ma mi scappo una forte risata che lei si zitti un secondo per guardarmi male.
<< Che cosa che così tanto da ridere?>> mi domando curiosa. Calmai la mia risata e le risposi con calma
<<Buongiorno anche a te cara, si sto bene e no non serve nessun medico tranquilla>>. Lei rimase un secondo a fissarmi, non credendo alle mie parole, ma poi la vedo sbuffare e buttarsi di peso sulla poltrona di fianco al letto.
<< Allora perché stingevi forte il lenzuolo,? e prima hai sussulto dal dolore?>>. Rimasi sbalordito come aveva fatto a capire della fitta se mentre lo avuta, lei stava ancora dormendo, la cosa mi sembra molto strana.
<< tranquilla non era niente>> volevo proteggerla e non farla sentire in colpa ancora di più. Perso un secondo nei miei pensieri, mi giro e la ritrovai con lo sguardo basso e triste.
<< Mi dispiace, è colpa mia se lui è arrivato, fino a qui, e ha fatto male a te e al branco, forse è meglio se me ne vada, almeno non sarete in pericolo>>. A sentire quelle parole, il mio cuore si riempire di rabbia.
<< NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO HAI CAPITO, NON È ASSOLUTAMENTE COLPA TUA, È COLPA DI QUEL BASTADO CHE NON CAPISCE CHE DEVE STATE AL SUO POSTO, E NON PENSARCI NEANCHE  A LASCIARE IL BRANCO, PERCHÉ DOVUNQUE SARAI TI VERRO SEMPRE A RIPREDERE, ANCHE CON LA FORZA SE È NECCEARIO>>. la vidi saltare dallo spavento, ma dentro di me continuava a ribollire la rabbia, verso di me, perché mi sentivo debole e verso quello stronzo . Il mio lupo poi non aiutava, anzi aumentava la mia rabbia contro quel vampiro da due soldi, promettendo a me stesso che se lo avessi trovato davanti, non avrei pensato due volta ad mazarlo a sangue.
Di colpo, Senti una forte fitta alla testa, sentivo mancarmi il fiato.
La stanza girava, vidi t/n avvicinarsi a me di corsa, con la sensazione che  sembrava chiamarmi. Ma non sentivo niente, e all improvviso intorno a me il buio più totale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 01 ⏰

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