Venerdi sera

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Venerdì sera
<< ok ci rinuncio! Non so cosa cavolo mettermi!>> dissi disperata e Camilla nel frattempo mi guardava basita mentre sgranocchiava qualche patatina sul mio letto.
<< ma dai, mettiti la prima cosa che capita tanto sei sempre uno splendore!>>
<< non sei simpatica>> affermai e ricomincia a mettere in soqquadro tutto l'armadio.
Cercando più a fondo trovai un vestito stupendo che mi aveva regalato mia madre due anni prima.
Era perfetto per l'occasione.
<< ti confesso che mi sento abbastanza agitata>> parlai rivolta alla bionda davanti a me
<< ma no! Non lo avrei mai detto>> disse lei ironicamente
<< non so cosa aspettarmi, ho paura di non piacere ai suoi amici e di combinare qualche casino come mio solito>> dissi con un tono dal quale traspariva tutta l'agitazione.
<< Ma stai tranquilla! È un consiglio banale ma cerca veramente di essere te stessa. Vedrai che gli piacerai sicuramente. E poi scusa, l'importante è che piaci a Manuel, che te ne frega dei suoi amici>>
<< sono come una famiglia per lui quindi mi interessa. Ho solo paura di non trovarmici bene. Ma seguirò il tuo consiglio e sarò me stessa, nel bene e nel male.>>
<< ma per caso hai detto a Davide di questa uscita e in generale di come stanno le cose fra te e il riccio?>
<< No, non gli ho più raccontato nulla, non si è fatto nemmeno vedere questi giorni. Da quando abbiamo parlato insieme a pranzo quel giorno si è distaccato in una maniera allucinante. Non capisce che per una volta mi sento veramente bene ma soprattutto sento di star facendo quello che voglio davvero>>
<< secondo me lo capisce, ma secondo te può non esserne geloso? Non ha mai preteso nulla da te, ti ha lasciato sempre i tuoi spazi ma è palese che è cotto amica mia>>
Mi venne una stretta allo stomaco.
È vero, tra me e Davide anche in Africa c'era stato del tenero ma pensavo che i miei atteggiamenti fossero stati chiari.
Per il momento archiviai il pensiero di Davide e mi concentrai sulla serata che mi aspettava.
<< a che ora passa a prenderti mister capelli perfetti?>> chiese Camilla ridendo
E come dargli torto? I capelli di Manuel erano una delle mie sue cose preferite.
<< ha detto che per le nove dovrebbe essere qui>>
<< beh allora faresti meglio a darti una mossa signorina>>
E così mi iniziai a preparare.
Indossai il vestito verde a costine che arrivava fino alla caviglia.
Era veramente un incanto.
Feci dei boccoli morbidi e un make up sul marroncino delineando lo sguardo con matita nera e eye-liner.

Misi i miei amati dottor martens per smorzare la serietà del vestito e mi osservai allo specchio

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Misi i miei amati dottor martens per smorzare la serietà del vestito e mi osservai allo specchio.
Stavo davvero bene.
<< davvero mozzafiato! Non puoi non conquistare lui e i suoi amici>> disse cami e mi abbracciò
<< ok ragazza, dato che tu ormai sei quasi pronta io me ne vado>>
<< aspetta, possiamo darti uno strappo noi>>
<< ma no tranquilla, mi avvio a piedi e penso che verrà Stefano più tardi>>
<< ok, allora augurami buona fortuna>> dissi sorridendo.
<< buona fortuna>> fece l'occhiolino e se ne andò lasciandomi sola con le mie paranoie.
Le nove si stavano avvicinando e io finii di prepararmi.
All'improvviso squillò il telefono.
<< scendi che sono qui>> disse Manuel
<< arrivo>>
Misi il giubbottino di pelle nero,un po di profumo e mi avviai fuori.
Arrivata alla sua macchina mi osservò in silenzio.
<< ciao anche a te>> dissi sarcastica
Si avvicinò forse fin troppo alle mie labbra, poi si spostò sull'orecchio
<< sei un cazzo di splendore stasera>> mi sussurrò con una voce talmente roca da farmi venire i brividi.
Si rispostò poi sulle mie labbra e lo accolsi calorosamente.
Un solo bacio e già sentivo le fiamme in tutto il corpo.
<< andiamo che sennò faremo tardi>> lo interruppi e salimmo in macchina
<< stasera mi toccherà essere anche geloso>> disse con un sorrisino da schiaffi
<< ma smettila>> dissi e gli girai uno schiaffetto sul braccio
<< devo essere sincera con te, sono un po' in ansia>> pronunciate quelle parole guardai fuori dal finestrino
<< perché?>> chiese curioso il ragazzo
<< ho paura di non piacere ai tuoi amici>>
A quella confessione spostò la sua mano sulla mia coscia e l'accarezzò
<< sono sicuro che ti adoreranno quasi quanto ti adoro io>>
Quelle parole, così giuste,infusero un senso di calore in tutto il corpo e sembrava che l'agitazione fosse di colpo sparita.
Arrivammo nel locale dove si doveva tenere il piccolo concerto e notai che era gremito di gente.
<< ma allora spaccate sul serio>> notai ridendo
<< si, modestamente si>> rispose Manuel con una risatina
Ci dirigemmo insieme verso il retro del palco, luogo dove si riunivano tutti prima di esibirsi.
Era lì che stavano tutti amici/ colleghi di Manuel.
Alcuni ci vennero incontro e abbracciarono Manuel in modo caloroso.
Notai subito il ragazzo che trovai nella cucina dell'appartamento di Manuel e quando i nostri sguardi si incrociarono mi sorrise.
Uno dei tanti prese parola
<< Manuelì ma non ce la presenti questa ragazza?>>
Manuel infilò le mani nelle tasche, gesto che faceva quando si sentiva nervoso ma poi mi presentò
<< ragazzi, lei è Angelica... mi raccomando siate gentili con lei perché non mi va di prendervi a cazzotti>>
Accennai un sorriso timido e un po' imbarazzato ma cominciai a parlare con tutti.
Erano davvero simpatici, chi più chi meno, ma la parte più difficile era ricordare tutti i loro nomi d'arte e normali.
Mi offrirono anche da bere, gesto che trovai carino. Avevo perso di vista Manuel ma non mi preoccupai più di tanto.
Improvvisamente vidi arrivare delle ragazze verso di me, probabilmente erano le fidanzate di qualcuno dei ragazzi.
<< ciao! Tu devi essere Angelica, giusto?>>
<< si sono proprio io, tanto piacere>>
<< io sono Debora, la ragazza di Jacopo o Lazza, non so come vuoi chiamarlo>> disse lei sorridendo
<< beh sinceramente ancora non ricordo perfettamente i nomi di tutti quindi Jacopo va bene>> dissi e accennai un sorriso.
Anche le ragazze si rivelarono simpatiche e socievoli.
Le altre sue erano rispettivamente le ragazze di Ignazio ( slait) e Maurizio (Salmo). Ce ne era un'altra però che non si era nemmeno avvicinata a me.
Biondina, occhi verdi, oggettivamente bella ma anche antipatica.
Debora le urlò << Chiara, vieni a conoscere Angelica>> ma lei fece finta di non sentire e svoltò dietro un angolo.
Doveva pur esserci una persona poco carina ma non ci feci troppo caso perché il concerto stava per iniziare e i ragazzi stavano salendo sul palco.
Noi ragazze andammo davanti a questo, in un posto riservato e aspettammo che iniziasse.

Dove lasci il cuore // Hell RatonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora