Un Incontro inaspettato

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Aprii gli occhi sentendo i passi di mia madre nel corridoio e subito dopo mi accorsi che persino in camera era arrivato il buon odore di cibo che proveniva dalla cucina.
Era la vigilia di Natale e la percepivo nell'aria quella sensazione di calore, amore e gioia. Forse perché mi accorsi che il braccio del ragazzo che amavo era proprio intorno alla mia vita, mi teneva stretta e non avrei voluto fosse altrove.
Lo scansai lentamente, cercando di non svegliare Manuel. Dovevamo essere davvero stanchi perché avevamo dormito tutta la sera e tutta la notte.
Mi alzai e mi diressi in cucina dove trovai mia madre intenta già a prepare tutto per il cenone.
Stava sbucciando una patata quando la visione di me arrivata al bancone la distolse dai suoi pensieri.
<< ciao mamma>> dissi ancora con la voce impastata dal sonno
<< buongiorno amore, Manuel dorme ancora?>>
<< si doveva essere parecchio stanco. Come mai non ci hai svegliato per la cena ieri sera?>>
<< non volevo disturbarvi e poi immaginavo che il viaggio doveva essere stato stancante>>
<< immaginavi bene>> dissi con un leggero sorriso.
Mentre mi stavo riempendo un bicchiere d'acqua sentii la mamma che mi toccava una spalla.
Mi girai e vidi sul suo volto un'espressione strana, come se avesse voluto dirmi qualcosa ma aveva paura di farlo. Però prese coraggio e parlò.
<< Sai tesoro, era tanto che non vedevo questa luce nei tuoi occhi >> a pronunciare quelle parole, quasi si emozionò. Quella confessione mi fece provare tanta tenerezza nei suoi confronti e anche verso me stessa, così l'abbracciai.
Lei ricambiò l'abbraccio e quando mi staccai le parlai di me e Manuel, senza troppi dettagli <<le cose tra me e lui sono state piene di alti e bassi, soprattutto bassi, ma ho realizzato che è una delle pochissime persone che mi fa sentire bene, viva e arrivata a questa conclusione me lo sono ripreso. E ora le cose stanno andando veramente per il verso giusto >> dissi con un sorriso da ebete stampato sulla faccia
<< si vede amore mio. E vedo lui con che occhi ti guarda, è cotto>> disse ridendo altrettanto
<< spero che le cose si manterranno così, spero non soffrirai più perché non meriti altro dolore. So che non dovrei dirtelo ma non focalizzare il centro della tua felicità solo su di lui perché questa cosa potrebbe finire e tu, se lui se ne andrà, non puoi non riuscire a vedere il lato positivo delle cose>> queste parole di mia madre mi ferirono, per una volta che stavo bene non mi servivano questi pensieri per la testa, anche se infondo sapevo che aveva ragione.
<< lo so mamma, adesso però non voglio pensare a questo>> risposi con tono inasprito
<< non voglio metterti in testa queste paranoie, voglio solo che tu sia pronta tutto e soprattuto che stai molto attenta.>>
<< sono sempre attenta,non voglio finire con due figli da mandare avanti e un marito che se ne va e se ne frega di tutto>> a questo paragone, vidi una lacrima scendere sul volto della donna davanti a me e mi sentii tremendamente in colpa, ma ormai le parole non potevo rimangiarmele.
Mia madre, si ricompose in fretta, asciugando quel che rimaneva del suo dolore soppresso che ogni tanto tornava a galla.
<< hai ragione, tu sei migliore di me e spero non commetterai i miei stessi errori>> dette queste ultime parole, uscì dalla cucina lasciandomi sola con un magone sullo stomaco.
Per non pensarci cominciai a preparare la colazione.
Mentre giravo l'ultimo pancake sentii le mani calde e avvolgenti di Manuel stringermi la vita.
Da dietro iniziò a baciarmi il collo e subito rabbrividii.
<< buongiorno>> disse con la voce roca proprio sotto il mio orecchio
Mi girai con la faccia verso la sua e lo baciai con foga
<< buongiorno a te>> gli sussurrai sulle labbra mentre le sue mani scendevano sul mio culo e lo strizzarono.
Presa da una voglia incontenibile di dimenticare le parole di mia madre mi misi seduta sul bancone e aprii le gambe per accogliere Manuel che si incastrò perfettamente con il mio corpo.
<< tua madre dov'è?>> chiese Manuel con l'eccitazione che traspariva dalla sua voce
<< non c'è, è uscita a comprare le ultime cose per stasera e domani a pranzo>>
<< menomale>> disse lui avventandosi sul mio seno e scaraventando la t-shirt che avevo usato come pigiama. Mi prese in braccio e mi Poggiò delicatamente sul divano dove si stese anche lui.
Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe e impaziente cercai il contatto più intimo.

Dove lasci il cuore // Hell RatonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora