Piccoli momenti felici

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La brezza leggera tipica delle località di mare stava entrando dalla finestra costringendomi ad alzarmi per chiuderla.
Manuel ancora tutto assonnato, cercò di prendermi per un braccio
<< dove vai?>> chiese con una voce dolce ma allo stesso tempo troppo impastata dalle ore di sonno per essere pienamente comprensibile.
<< a chiudere la finestra, fa un po' freddo>> dissi posandogli un bacio leggero sulla guancia e alzandomi.
Una volta tornata sotto le coperte si avvinghiò a me
<< ti scaldo io, tranquilla>> disse sussurrandomi nell'orecchio e brividi non poteremo non comparire.
Era ormai tempo che stavo con lui, ma le sensazioni quando mi sfiorava, mi baciava e mi toccava erano le stesse delle prime volte.
Ed era questo che faceva funzionare la nostra storia, il nostro continuo volerci, desiderarci e la fiamma che non si spegneva mai.

Mi svegliai definitivamente, Manuel era uscito per delle commissioni importanti e cosi mi presi del tempo per me.
Mi preparai il caffè e mi misi comoda sulla terrazza che dava sul mare cristallino.
Era ormai una settimana che io e Manuel eravamo arrivati in Sardegna ma ancora non mi ero abituata alla straordinaria bellezza di questo posto incantevole.
Da due mesi a questa parte io e Manu non ci eravamo staccati un attimo.
Ce la stavamo mettendo tutta per far andare nel miglior modo le cose e ci stavamo riuscendo alla grande.
Avevamo trovato il nostro equilibrio. Lui aveva capito le mie esigenze ed io le sue.
Ci eravamo costruiti la nostra dimensione nella quale stavamo da dio e non avrei permesso a niente e nessuno di distruggerla.
I miei pensieri furono interrotti da un esserino che scodinzolava in cerca di coccole.
Infatti, per celebrare la serietà delle nostre intenzioni avevamo preso anche un cucciolo. Era come un figlio per noi e ci aveva messo altrettanto alla prova.
Era stato oggetto anche di piccole discussioni perché sia io che Manuel siamo due pigri assurdi a volte decidere chi deve far fare pupù al cane era sempre una lotta.

Era Miele a tenermi compagnia quando Manuel non c'era per questioni lavorative e quando mi guardava con quegli occhioni io non gli resistevo

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Era Miele a tenermi compagnia quando Manuel non c'era per questioni lavorative e quando mi guardava con quegli occhioni io non gli resistevo.
Ero proprio il tipo di genitore che vizia I propri cuccioli, mi stava bene così ed anche al piccolo Miele non dispiaceva.

Qui in Sardegna ero stata accolta subito con calore da tutta la famiglia di Manuel.
Specialmente la mamma mi stava trattando come una vera e propria figlia.
Appena arrivati ci aveva anche preparato una tavola piena di cibo ecuadoriano ed era davvero tutto pazzesco.
Per non parlare poi della sorella e delle sue nipotine che non si erano staccate un attimo da me riempiendomi di domande e costringendomi a giocare per ore e ore con le barbie.
Mi avevano fatta sentire a casa e gliene fui grata.
Uno dei motivi per i quali eravamo qui era appunto il matrimonio di sua sorella.
Aveva invitato anche me e cogliemmo l'occasione per presentarmi ufficialmente alla sua famiglia, conoscerli e per fare qualche settimana di ferie.

La giornata passò in fretta, Manuel mi aveva scritto dicendo che non sarebbe tornato a casa perché aveva incontrato suoi vecchi amici e sarebbe rimasto un po' con loro.
La cosa non mi dava fastidio, anzi pensai che fosse giusto così.
La mia fiducia per lui era notevolmente aumentata perché me lo dimostrava in tutti i modi che non avrebbe mai fatto nulla per rovinare ciò che avevamo costruito.

Verso il tramonto, dato il caldo intenso delle giornate di Luglio, decisi di scendere nel pezzo di spiaggia privata proprio sotto casa nostra e farmi un bagno.
Portai con me solo l'asciugamano e senza perdere tempo mi immersi nell'acqua tiepida, riscaldata dal sole cuocente della giornata appena trascorsa.
Poco dopo lo vidi scendere dalle scalette, spogliarsi dai pochi indumenti che portava e immergersi altrettanto nell'acqua trasparente.
Con una nuotata veloce mi raggiunse dove l'acqua era più alta, io quasi non toccavo, e riemergendo in superficie scosse la testa schizzando tutta l'acqua con quei dannati ricci che mi facevano impazzire.
Per ripicca mossi anch'io dell'acqua nella sua direzione facendolo ridere
<< Ah si? Mi stai sfidando?>> disse con un sorrisetto malizioso
<< si!>> risposi con tono di sfida.
Ma non ci fu neanche il tempo di prepare la mia mossa che subito mi prese in vita e mi trascinò sott'acqua con lui.
<< ma sei uno stronzo!>> urlai ridendo una volta tornati a galla.
E altrettanto fece lui vedendomi con i capelli tutti appiccicati davanti alla faccia.
Mi immersi ancora  per un secondo cercando di portare i capelli  dietro la testa e poi, già stanca di giocare, mi avvinghiai a Manuel in modo sexy, attorcigliando le mie gambe intorno ai suoi fianchi.
Lui mi prese e mi resse dal sedere.
Lo guardai negli occhi e come sempre mi ci persi dentro.
Ci vedevo così tanto in quelle semplici iridi.
Mi sembrava di leggere tutto l'amore che io provavo per lui e che lui provava per me.
Non sapevo neanche io spiegarmi come si potessero provare così tante emozioni per una sola persona.
Era un qualcosa di così potente e disarmante....
<< mi sei mancata oggi>> disse lui e mi sentii sciogliere sotto quelle parole
<< per così poco tempo distanti!?>> chiesi io cercando di camuffare il fatto che anche lui mi era mancato come l'aria
<< Si, ormai non so più stare senza di te per più di mezz'ora>> disse girando su se stesso e facendo fare una specie di cerchio nell'acqua.
<< non ti spaventa questa cosa?>> chiesi un po' dubbiosa
<< cosa?>>
<< il fatto che non sappiamo più stare l'uno senza l'altro. E arriverà il giorno in cui tu dovrai partire per il tuo lavoro, io dovrò stare dietro il mio e le cose diventeranno difficili>>
<< si mi spaventa molto, ma per il momento voglio godermi questi attimi in cui possiamo stare insieme senza preoccuparmi del dopo>>
Annuii con un po' di malinconia però.
Ma alla fine anche io volevo godermi appieno questi momenti così misi da parte la tristezza e mi concentrai su di lui.
Lo baciai e come sempre le sue labbra erano pronte ad accogliermi.
Cercai di muovermi contro di lui, strusciandomi e provocandogli una reazione istantanea.
Poi prese a baciarmi il collo e i punti che sapeva farmi impazzire, come sotto l'orecchio e appena sopra la clavicola.
La nostra passione era sempre stata incontrollabile, era un tratto costante della nostra relazione.

Tornammo in casa, ci facemmo una doccia insieme e poi ci mettemmo comodi sul divano con il piccolo Miele mentre guardavamo un film.
Stavo così bene, che facevo fatica a credere che questa fosse la realtà, eppure lo era.
Mi sentivo così fortunata e così felice...
queste erano sensazioni quasi sconosciute al mio cuore ma forse era proprio questo il bello perché quando le provavo tutto sembrava amplificato e riuscivo a godere maggiormente di questi piccoli momenti di felicità e pace assoluta.
Mi girai verso il mio ragazzo e osservai quanto era bello e quanto fossi perdutamente innamorata.
Così senza esitare mi avvicinai al suo orecchio
<< ti amo Manuel>>
Mi guardò sorridendo.
Non era una cosa che ci dicevamo spesso, appunto per non perdere il forte significato di tali parole.
Poi si girò mi posò un bacio leggero sulle labbra sulle quali mi sussurrò le stesse parole
<< ti amo, e non sai quanto>>





Ciao❤️
Ma io non ce la posso fare?
Quanto sono carini!?
Anche se devo ammettere che so descrivere meglio situazioni di litigi😂
Spero tanto che il capitolo vi piaccia e se così fosse fatemelo sapere attraverso un commento e una stellina❤️⭐️
Ci sentiamo presto ❤️

Dove lasci il cuore // Hell RatonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora