Sauron: ben più di un signore oscuro

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Il celeberrimo villain del Signore degli Anelli è considerato dai più un "cattivo perché sì", che vuole solo dominare perché è malvagio.

In realtà c'è tanto, tanto altro.
Ecco la mia interpretazione, costruita coi vari indizi e riempiendo gli spazi mancanti basandomi su ricerche di psicologia.


Sauron, in origine, era noto come Mairon (l'Ammirabile), uno spirito al servizio di Aulë. Tuttavia questi provava un grandissimo affetto per i nani, sue creazioni. Probabilmente riteneva quelle creature il suo capolavoro, e che valessero più di tutti i gioielli che Mairon era in grado di forgiare. Questo gli fece sviluppare un forte astio per le creature "inferiori" e al tempo stesso si sentì sminuito.

Vedendo che il suo talento non era riconosciuto, cominciò ad ambire a essere qualcosa di più. Tal ricerca gli fece sviluppare una grandissima ammirazione nei confronti di Melkor, il valar che mirava al trono dell'onnipotente. Per quanto l'eccessiva ambizione sia da considerarsi qualcosa di sbagliato (specie se prevede di schiacciare tutto e tutti) dall'altra parte queste figure negative erano alla ricerca di un vero modo per esprimere se stesse ed essere qualcosa di più di ciò che era stato deciso per loro.

Mairon quindi rappresenta una versione negativa dell'Oltreuomo: sceglie la propria via, non ha bisogno di qualcuno che gli dica cosa è giusto e cosa no, lui costruisce la sua verità. Nel contesto specifico, purtroppo, la sua morale è deviata.

La sua ricerca della grandezza (e anche della bellezza, ricordiamoci che i balrog e i draghi, servi di Morgoth, sono creature spaventose ma splendide d'ammirare) lo porta a unirsi alle schiere del male. Melkor segue una via simile, dato che è ossessionato dai Silmaril, espressione della pura luce e quindi della bellezza infusa dal creatore.

La ricerca rende Sauron sempre più superficiale e chiuso di mente, non riesce a vedere la bellezza del disegno di Eru e delle potenzialità insite nelle creature "inferiori". Sottovaluta i nani, credendoli facili da irretire come gli umani (e questo si ricollega al disprezzo che doveva provare per loro) e proietta il proprio pensiero negli elfi. Il piano in effetti riesce e forgia gli Anelli del Potere. Ed è qui che si vede la genialità di Sauron: consapevole della propria superficialità e proiettando lo stesso difetto nelle creature mortali, fa sì che l'anello più potente sia anche il più semplice.

Dopo la sconfitta del suo signore, le macchinazioni di Sauron proseguono a lungo e mostra di avere ancora dei lati positivi: si definisce un semplice sacerdote del culto di Morgoth e presenta questi come l'amico dell'umanità, colui che ha lottato per la libertà degli uomini. Sauron però non ne aveva bisogno! Bastava che presentasse se stesso come un dio caduto (cosa vera) e che presentasse Valinor come una terra in cui trovare la vita eterna. Avrebbe avuto anche più peso (seguire un sacerdote è una cosa, ma seguire un dio?), ma ha preferito fare un passo indietro di fronte alla parola del suo signore. Il gesto è ancora più eclatante se pensiamo che Sauron voleva dominare Arda, mentre Morgoth distruggerla.

Non penso neanche che ne fosse totalmente schiavizzato, altrimenti perché, nella precedente battaglia, sarebbe fuggito in preda al terrore? Un servo sottomesso, come un nazgul, avrebbe fatto un ultimo tentativo.

Sauron manda quindi allo sbaraglio l'esercito di Numenor, in modo da punire il regno che lo aveva umiliato e al tempo stesso indebolire le fila dei valar. Ma il piano scatena la potenza di Eru, che maledice l'oscuro sire: Sauron perde la sua forma divina e non è più in grado di assumere un aspetto gradevole. Che sia la cupa ombra del libro o il possente guerriero del film, il suo aspetto rimane spaventoso.

Questo, per Sauron, è un vero e proprio trauma psicologico. Molti personaggi (e questo può verificarsi anche nelle persone vere) possono subire profondi danni mentali nel ritrovarsi sfigurati. Oltre al dolore fisico, la perdita del proprio aspetto è una perdita della propria identità personale. Per Sauron è mille volte peggio, perché perde anche ciò che aveva costruito. A tal proposito, mi piace pensare che Saruman non sia stato in grado di fermare gli ent proprio perché questi stavano distruggendo le sue creazioni, e questo ha sconvolto la sua mente, impedendogli di agire (siamo sinceri: Saruman ha battuto Gandalf e questi ha pareggiato con un balrog. Ce lo vedete voi il balrog impotente contro gli ent?)

Il trauma spezza quindi la mente di Sauron: da un machiavellico dio ordinatore si trasforma in un demone ancora più crudele. Non perde i suoi obiettivi (dominare, portare ordine e liberare Melkor) ma il suo regno diventa ancora più cupo e marcio.

Sauron trova la "morte", ma non la pace, solo con la distruzione dell'anello. Ma sarà davvero morto? Tornerà mai un giorno? Vaga ancora per la terra?

Non si sa. La lotta di Morgoth è luciferina, ma nel caso di Sauron, essendo un dio minore che si mescola ai mortali (questo lo rende a cavallo dei due mondi) si potrebbe perfino parlare di titanismo: è la lotta di una creatura che cerca di prendere in mano il suo destino ed esprimere se stessa, ma le è impossibile vincere perché i titani che ha di fronte sono troppo grandi. Eppure Sauron si rialza da ogni sconfitta, cade a pezzi per ricomporsi e inseguire un sogno irraggiungibile di grandezza e potere, anzi, di autorealizzazione.

Eppure, sebbene sia stato sconfitto, Sauron in parte trionfa: leggende e ballate canteranno di lui, diverrà il simbolo del male e del raggiro, ma al tempo stesso di forza e potere. Egli è il male che ha spinto i popoli ad allearsi e a unirsi, colui che ha messo radici in tutta Arda. Egli è uno dei collanti dei popoli, è l'estremità del ponte (l'altra è Gandalf) sui cui l'unità è stata costruita, il male che serve a bilanciare il bene e a impedirgli di cadere in uno stato d'inezia. E ci riesce da solo, mentre i maiar inviati per bilanciarlo erano cinque, senza contare quelli che poi hanno lasciato Arda!

Purtroppo in pochi sono in grado di vedere la grandezza di Sauron, perché molto è stato accennato, ma poco è stato approfondito.

Tuttavia, egli è ormai scolpito nella leggenda e ci resterà ancora per molto tempo!

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