La terza opzione

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Questo è un concetto estremamente interessante e che richiede una certa pratica.

Un personaggio può sentirsi messo con le spalle al muro e obbligato a una scelta dualistica. Ma per citare Alphonse Elric, "perché ci sono solo due opzioni?"

In questo caso il personaggio si avvia verso la "terza opzione". La ricerca di questa ulteriore possibilità deriva dal conflitto ideologico. 

Prendiamo Aang: ha il dovere di fermare Ozai, ma non lo vuole uccidere. Quindi trova il modo di privarlo del potere. 

In Sailor Moon, terza stagione, delle guerriere vogliono uccidere Sailor Saturn, perché costei dovrebbe "distruggere il mondo". La protagonista si oppone a tal scelta, e infatti Saturn si rivela un'entità positiva, che usa il suo potere distruttivo per sconfiggere il villain di turno. Sempre in tal serie, le guerriere sono convinte che, privandosi dei talismani contenuti nei "cristalli del cuore" (oggetti magici) si morirà, ma non è vero!
Questo è un esempio di terza opzione che si ricava attraverso la ricerca di maggiori informazioni.

Passiamo a Warcraft 3: lì il paladino Arthas, saputo che gli abitanti di una città si trasformeranno in zombie, decide di ucciderli prima che mutino. A rigor di logica è il gesto meno rischioso: moriranno comunque e addirittura diventeranno zombie. Ma così facendo compie un atto immorale, perde la fedeltà dei suoi migliori collaboratori e si avvia verso il male.
Cosa poteva fare? Lui era troppo stanco (non dormiva da giorni), però poteva ordinare a tutti i cittadini di barricarsi nelle case in stanze separate (uno zombie non sfonda facilmente una porta sprangata), portarne altri nelle carceri e altri ancora potevano essere imprigionati su qualche carro e condotti dai maghi, che avrebbero potuto lavorare a una cura. In tal modo avrebbe comunque arginato l'invasione di zombie, avrebbe mantenuto i suoi alleati e dato un grande segno di lungimiranza. 

In The Watchers (parlo del film), Ozymandias elabora un complesso piano, con cui simula il potere del Dottor Manhattan (un essere con poteri divini) facendo credere alle potenze mondiali, sull'orlo del conflitto nucleare, che abbia attaccato l'umanità. Tal minaccia pone fine immediatamente ai conflitti. 
Ozymandias, però, nonostante sia grandissimo fan di Alessandro Magno, difetta d'intelligenza emotiva/empatia, e quindi non può vedere le altre possibilità.  Per lui l'umanità è come un unico organismo e ogni persona è come una cellula, quindi sacrificabile. 
Pensiamoci un attimo: se ha i mezzi per ricreare il potere del Dottor Manhattan e attivarlo contemporaneamente in varie parti del mondo, distruggendo intere città... non poteva creare un super scudo balistico e mostrarlo al mondo solo dopo averlo ultimato? Stiamo parlando di un super genio con mezzi illimitati.
Una volta che hai una difesa impenetrabile, ma i tuoi avversari non ce l'hanno, e tutti potete attaccare e distruggere... chi mai ti attaccherebbe? Anche mettendo che qualche testata possa superare la difesa, il gioco non varrebbe la candela. Semmai tutti cercherebbero di entrare nelle tue grazie per aver la super difesa. 
Questa non vuole essere una critica a un ottimo film, solo far notare come i sentimenti influenzino i nostri processi logici.

Mi rifiuto di ripetere che anche in The last of us ci sono un numero imprecisato di opzioni. L'ho detto troppe volte.

E Star vs le forze del male? Santo cielo, lì è stata grossa: la protagonista viene convinta che la magia sia pericolosa, perché è stata usata come arma, producendo dei massacri?
Allora cosa fa? La distrugge.
Peccato che questo comporti un genocidio di tutte le creature magiche (cosa dichiarata!), il collasso d'intere civiltà che si basavano sulla magia (sarebbe come togliere all'umanità moderna tutte le fonti di energia!), impossibilità per molti che si sono spostati con la magia di tornare ai loro mondi, eccetera. I fan sono esplosi di fronte  a questa scelta e la serie non ha avuto seguiti. 
Il problema NON era la magia in sé. Immaginatevi un mondo in cui tutte le armi vengono distrutte. Che strumenti di difesa avremmo? Il problema era l'abuso del potere, il razzismo, l'ipocrisia! Elementi che derivano da sbagliati processi educativi. Anziché compiere un genocidio, Star avrebbe dovuto pensarci e avviare dei processi d'integrazione sociale. 

I grandi della storia conoscono bene la terza opzione: a Tolone, Napoleone cercò di conquistare un porto; non riuscendoci a causa della resistenza nemica, trasferì le truppe su una collina, da cui poté bombardare le nave nemiche. Dato che senza navi gli assediati sarebbero, alla lunga, morti di stenti, dovettero fuggire. 

Questo processo mentale prevede anche di fermarsi: sempre Napoleone, straordinario generale ma discutibile diplomatico, bramò di far diventare la Francia il paese più potente dell'Europa pur sempre disporre delle rotte commerciali dell'Inghilterra. La smodata ambizione gli costò il trono. Dei suoi collaboratori gli avevano consigliato di fermarsi, riorganizzare la Francia (ancora reduce della rivoluzione) e diffondere i nuovi ideali senza l'uso della violenza, trasformando il paese non nella massima espressione militare d'Europa, ma in una guida illuminata. 


E ora... vi racconto un aneddoto.
Quando ero ancora ventenne ebbi modo di parlare con un bigotto (ho detto BIGOTTO, non CREDENTE. Sono diversi!) e mi spiegò che, nella Bibbia, Dio era stato obbligato a far uccidere donne e bambini (compresi i neonati) perché "era in guerra". 
Lo stesso vale per il faraone e le piaghe d'Egitto: non è Dio che ha voluto uccidere i primogeniti, stava solo rispettando le scelte del faraone. Mica poteva prendersela con lui!
La persona che mi disse queste cose m'insegnò pure sbagliato a scuola guida, spillandomi un sacco di soldi e facendomi bocciare. Pochi mesi dopo che avevo dovuto abbandonare l'università perché mi avevano falsificato gli esami.
Capite che ero notevolmente irritato.
Quindi valutai di scrivere, in una fanfiction, una scena in cui un personaggio (che avrebbe dovuto essere un archetipo ENFJ, se avessi saputo caratterizzare) si trovava di fronte a un nemico che aveva bruciato vivi civili innocenti, ma non per sadismo, semplicemente loro non si sono inchinati e quindi è stato "obbligato a ucciderli per rispettare il loro libero arbitrio".
L'eroe lo sconfiggeva e poi, nella mia idea, lo trascinava verso la piastra rovente e, rigirando le frasi dell'avversario ("non prendertela, sto rispettando il tuo libero arbitrio") lo bruciava vivo.
Evgenij, però, mi fece garbatamente notare che un gesto del genere era fuori caratterizzazione, per un paladino. Se volevo farlo cadere, ok, ma presentarlo come giusto proprio no!
Quindi mi propose che l'eroe avvicinasse il nemico alla piastra ardente, poi gli dicesse "ma per tua fortuna, anch'io ho il libero arbitrio, e lo userò per mostrarmi migliore di te!" e lo uccidesse in fretta, oppure solo imprigionasse. 


Ricapitolando, la terza opzione, ossia l'alternativa che ci permette di far concordare etica e logica, si può dividere in:
- compromesso (efficacia ed etica fanno un passo indietro, ma il compromesso è accettabile)
- risoluzione (tutti ottengono ciò che vogliono).

La possibilità di prendere tal decisione dipende da:
- sentimenti (solo se hai un conflitto penserai a un'alterativa, altrimenti è difficile che tu perda tempo, o perfino che tu possa vedere tal alternativa);
- intelligenza 
- mezzi a propria disposizione. 

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