capitolo 10 -il ragazzo più crudele.

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Aveva gli occhi lucidi, grigi come un cielo in piena tempesta.

"Però c'è qualcosa, qualcosa che mi crea dipendenza. Come se una parte del mio cuore stesse lottando contro la razionalità." -sospirai.- "Non so come spiegarlo. È incredibilmente forte."

Girò la testa, abbassò il capo e lo rialzò guardando il cielo.

"Ho provato a dimenticarti, t/n ci ho provato ogni mattina, ogni notte, ogni volta che ti vedevo sorridere con gli altri." -fece una piccola pausa. "È stato impossibile, ma, i sensi di colpa mi mangiavano."

Strinse i pugni, una lacrima bagnò le sue guance, non sapevo cosa fare; avrei dovuto abbracciarlo? Dirgli che ormai non provavo più rancore? Prima avevo bisogno di spiegazioni.

"Draco, una volta per tutte: perché lo hai fatto?"

Il tempo si fermò. Il clima diventò freddo ed il cielo cupo, quasi come una visita dei Dissennatori.

"Ci sono tante cose che non sai. Tanti segreti che non so nemmeno io, ma, come giusto che sia ti meriti di sapere quello che io so. Ma non qui."

Ci alzammo, andammo nella sala dei grifondoro. Il fuoco acceso percorreva la mia pelle, mi sentivo viva, al sicuro e pronta ad affrontare tutto.

"Mi hanno ingannato, mi hanno detto che se ti avessi portata da loro, loro ti avrebbero salvata. Salvata da tu-sai-chi.
Ricordo questa scena così intensamente."

FLASHBACK

Casa mia non era mai stata più fredda, respiravo paura, sangue ancora fresco, sentivo risate incessanti per ogni vittima. Mattheo Riddle, il ragazzo più crudele che abbia mai conosciuto era seduto proprio lì, accanto al padre. Indicavano a destra e sinistra chi uccidere per primo, babbani che venivano privati di vivere, e loro, loro ridevano, sorridevano, godevano per ogni soffio di vita rubato.

Un occhio attento scrutò la mia presenza, la bocca tremante e gelida di mio padre mi attirò a sé.

"D-Draco, da dove viene tutta questa impertinenza? Siediti immediatamente."

Entrai a passo lento scrutando tutti i volti che non mi erano nuovi. Mi sorprese un viso particolare: Noelia Jones. Alzai le sopracciglia sorpreso e cautamente andai al mio posto.

"Draco." Una voce serpentesca mi fece rabbrividire, era il signore oscuro in persona. Dalla sua pelle grigiastra scrutai le sue mani, intatte, senza un pizzico di sangue. "Mio caro, sapevo non mi avresti deluso."

Degludì nervoso, il signore oscuro mi aveva tra le sue grazie, seppur false gli servivo come passaporto per Hogwarts.

"Frequenti Hogwarts, vero?"

La voce di Mattheo spiazzò tutti. Non parlava mai, rigirava i suoi anelli mentre ascoltava e sorrideva beffardo.

"Sì."

Guardò immediatamente il padre, sorrise e tornò a guardarmi.

"Bene, interessante aggiungerei."

Una persona irruppe in sala, era Bellatrix Lestrange, mia zia.
Era una delle seguaci più accanite, amava Voldemort, avrebbe dato la vita per lui.

"Bellatrix, mi stavo preoccupando."

"Mio signore, la profezia, la profezia si sta avverando, dobbiamo fermarla."

A volte diceva questa frase, era da un mese preciso che ogni qualvolta ci raggruppavamo irrompeva così, era squilibrata, lanciava sguardi di pazzia sì, ma sulle profezie non sbagliava mai.

"Bellatrix invece di dire sempre cazzate vieni e siediti."

Mattheo ormai stufo prese parola guadagnandosi un'occhiata dal padre.

Spalancai gli occhi, di che profezia stava parlando?
Non feci in tempo a terminare i miei pensieri che un essere disgustoso, con un sorriso agghiacciante convocò immediatamente Voldemort, sembrava contento, realizzato.

L'incontro finì, tutti andarono nelle proprie case e mio padre si avvicinò a me.

"Draco, ho bisogno, il mondo magico purosangue ha bisogno del tuo aiuto. Dobbiamo avere esattamente in questo posto tra quattro giorni Harry Potter e sai esattamente chi può portarlo fino a qui."

"Papà" -sbuffai- "Non fatele del male. Porterò loro, ma lei."

"Te lo prometto, figliolo."

FINE FLASHBACK

"Così passarono intensamente i giorni, fino a che non successe quell'orribile accaduto. Un particolare strano però è stata proprio la tua collana t/n, mia zia ha dato subito segno di fuga appena l'ha vista."

"È tutto così strano" -incrociai le braccia- "Quindi tu non sapevi che stessi per morire?"

"Esatto."

"Se credi che io possa dimenticare tutto questo, ti sbagli. Ma, allo stesso tempo cercherò di comprenderti. Sta succedendo tutto così velocemente, troppe coincidenze, troppe cose strane."

"Voglio solo che tu sappia che non cederò più a nessun inganno."

"Forse non capisci Draco, non devi cedere per te stesso, non per me." -continuai- "Io sarei morta, non ho paura, se fosse accaduto stai sicuro che non ti avrei perdonato nemmeno dall'alto dei cieli." -risi sarcasticamente.-

In fondo era sincero, non del tutto però. Sentivo che mi stava nascondendo altro, qualcosa di più profondo.





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