capitolo 15- è arrivato.

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Dopo che Draco ebbe spiegato tutto, Harry, non seppe che fare. Non sapeva se provare compassione, disprezzo o addirittura porgergli una mano.

"Malfoy, non credere che dopo tutto questo tu possa diventare il mio amico più caro."

"Certo che no Potter, e con molta sincerità non lo vorrei nemmeno."

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo, immaturi erano e immaturi sarebbero rimasti.

Andammo via e studiammo tutti insieme per il giorno dopo, Harry e Ron erano seduti con Draco a studiare pozioni mentre io e Noelia eravamo sfinite dopo aver studiato trasfigurazione.

La giornata passò in fretta e tutti dovettero tornare nella propria stanza, Noelia salutò Ron con un bacio sulla guancia e lo stesso fece Draco con me.

"Vi prego, basta." -esordì Harry.-

Ridemmo tutti in coro, persino Draco, guardai questa scena con molta felicità, posai il mio libro sul comodino e chiusi la porta.

Era tardi ormai, la mezzanotte era già arrivata, non avevo per niente sonno e mi stiracchiavo cercando di mettere il cuscino in una posizione comoda.

Stavo finalmente per dormire fino a quando qualcosa si scaraventò un gufo verso la finestra, potevo chiaramente riconoscerlo, Hermione mi aveva scritto.

Aprì con delicatezza la lettera, pensai che magari mi avesse spiegato il perché della freddezza, invece c'era semplicemente scritto:

"TI STO ASPETTANDO, VIENI."

Ero visibilmente stordita e non capivo dove dovessi andare, quindi mi incamminai di soppiatto nei sotterranei, scappando dalla vista di qualunque persona raggiunsi questo posto.

"T/n, sei arrivata." -disse Hermione abbracciandomi.-

"Hermione." -mi staccai- "Sei tornata per rimanere?"

"No t/n, studierò da casa, ormai come credo tu sappia il signore oscuro sta prendendo il sopravvento, e se vedesse me, una.."

"Non lo dire." -la fermai.-

"Una sanguemarcio." -continuò.- "Probabilmente non sarei più in grado di respirare." -sospirò.- "Prima che tu dica qualcosa, voglio dirti che in un modo o in un altro ci sono sempre, ho parlato anche con Noelia."

"Hermione, ti prometto che farò di tutto per farti tornare, di tutto."

Mi sorrise, mi abbracciò e prima di andarsene mi disse un'ultima cosa.

"T/n."

"Dimmi." -mi voltai.-

"È strano da dire, quasi impensabile, ma per favore, solo per questa volta, ascolta Noelia e.." -alzò gli occhi al cielo "E Draco."

"Cosa ti è successo? Merlino ti ha incantato? Oppure Fred e George prima che partissi ti hanno dato qualche pozione miracolosa?"

"T/n." -sorrise leggermente.- "Non cambi mai."

"Per fortuna, direi."

Ridemmo per un po' e andò via.

Tornai cautamente nel mio dormitorio, cercando di evitare di nuovo tutti, ma ovviamente parli del diavolo e spuntano le corna, in questo caso a spuntare era Piton.

"T/n." -sbuffò.- "Dov'è che va a quest'ora della notte? Torna da una fuga amorosa?"

"Potrei farle la stessa domanda, professore."

Sbiancò di faccia, socchiuse gli occhi e puntò il dito.

"Sono qui per motivi che non sono tenuto a spiegare a nessuno, tantomeno a te, T/n. E ora, prima che faccia scattare una punizione esemplare tu vada subito nella tua camera."

"Grazie professore."

Con passo veloce e un piccolo sorriso tornai in camera, e finalmente mi addormentai.

NARRA PITON

Nei sotterranei era nascosta la fonte principale di tutti i segreti di Albus, non potevo tradire la sua fiducia, ma qualcuno di mia conoscenza poteva eccome, proprio come il padre.

Volevo nasconderli dove nessuno li avrebbe trovati, ma purtroppo sul mio cammino mi imbattei nella protagonista impertinente, mi rispose a tono, questo era chiaramente ereditato dalla madre, ma aveva qualcosa, che la rendeva uguale al padre.

Presi le pergamene, i libri e le boccette di lacrime a cui Silente teneva particolarmente e le spostai nel luogo in cui neanche il più scaltro avrebbe pensato.

Quando il mio compito finì, pensai direttamente al prossimo, quello più difficile, tenere lontani t/n e Mattheo Riddle.

NARRA MATTHEO

Mi svegliai e aprì la finestra, nel piccolo riflesso che potevo vedere, notai una ferita sanguinante sul mio naso, niente di nuovo, almeno per me.

Niente di nuovo perché ormai sanguinare era monotono, per colpa di mio padre o semplicemente perché mi sporcavo di sangue altrui, ormai niente aveva più effetto su di me.

Oggi sarebbe stato il mio primo giorno ad Hogwarts, la fatale scuola "perfetta", dove per me sarebbe stata solo un inferno aggiuntivo. Avevo un solo compito, trovare quel maledetto cristallo. Mi apparteneva, era stato forgiato da mia madre, e di certo non mi sarei perso un tale dono dall'unica persona che non mi ha mai fatto del male, l'unica per cui provavo del bene.

Mio padre avrebbe voluto solo dei piani per conquistarla e renderla covo dei Mangiamorte, non che la cosa mi interessasse, quindi non ci avrei fatto caso, avrei semplicemente inventato una scusa.

Il mio obiettivo era solo cercare e trovare quello che mi appartiene.

NARRA T/N

Ero a lezione di trasfigurazione e la mia mente già vagava altrove. Noelia stava svolgendo un'interrogazione e non sapevo con chi parlare, così feci un rapido giro di sguardi in classe quando Mary Johnson, tassorosso, mi chiamò bisbigliando.

"T/n! T/n!"

Mi girai cautamente senza farmi scoprire.

"Qualcosa di importante? Hai trovato un uccello parlante?"

"Niente di quello che pensi, è arrivato un nuovo ragazzo, serpeverde, dicono si chiami Mattheo Riddle."

"Riddle?" -dissi spalancando gli occhi-

"Proprio così, mi sbaglio o anche...."

"Sì Mary, anche lui."

La McGranitt sentendo la chiacchierata ci richiamò all'ordine, mi girai di nuovo tentando di ascoltare l'interrogazione, una volta finita avrei fatto un paio di domande a Noelia.

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