capitolo 18 -Nostra regina.

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NARRA DRACO

Era molto tardi, quasi notte. Dubbioso nel mio letto girandomi ogni due secondi decisi di andare da Silente, di impedire che quei due potessero vedersi di nuovo.

Arrivai fino al suo ufficio dicendo la parola d'ordine per entrare. Lo trovai in panico, sfogliando mille pagine di un libro malconcio rosso scuro.

Mi guardò e mi trafisse l'anima, mi avvicinai cautamente e mi sedetti osservando quei fogli malconci e gettati per l'aria.

"Draco, so già tutto." -si agitò.- "Non può essere, non deve succedere."

Unì le sopracciglia creando uno sguardo stanco.

"Professore, cosa sta succedendo? Noelia mi ha detto che c'entra il ciondolo." -feci una pausa.- "Che è stato forgiato dalla madre di Mattheo."

Le sue mani rallentarono, la forte presa che aveva per quella pagina ingiallita diventò leggera. Alzò lo sguardo e mi fissò meravigliato.

"Come fate a saperlo?"

"Non so professore." -mi voltai.- "Noelia me lo disse tempo fa, al rientro dei ragazzi dalle vacanze natalizie. Lei però non mi disse come facesse a saperlo."

"Domani vi voglio entrambi nel mio ufficio, alle 21:00."

Appoggiai la mia mano sulla sedia, tamburellando con l'indice.

"Professore, non vorrei essere scortese, ma è stata proprio t/n a chiedermi di parlare domani alla stessa ora."

"Allora chiama subito Noelia, falla venire qui."

Uscendo dalla stanza svegliai Noelia e la convinsi ad andare da Silente. Ci incamminammo nel buio e arrivammo.

"Professore, voleva vedermi?" -disse Noelia in uno stato che andava dalla veglia al sonno.-

"Noelia, Draco, dovete accettare le mie scuse."

Ci girammo e ci guardammo sconcertati, poi Silente riprese a parlare.

"Non dovevo mettervi in questo problema, ho esagerato." -sospirò.- "In fondo, t/n non ha niente di cui preoccuparsi, non ha niente in comune con Mattheo."

Noelia diventò rigida e iniziò a parlare.

"Professore, lei sa chi ha forgiato il ciondolo?"

Silente annuì.

"Sì Noelia, lo so molto bene. Ci siamo preoccupati per nulla, la madre era molto amica dei genitori di t/n è stato solo un semplice regalo."

Entrambi decidemmo di credergli e sorridendo tornammo nelle nostre rispettive camere facendo calare la notte.
T/n avrebbe potuto ricominciare le lezioni con i grifondoro, con me, avrebbe incontrato Mattheo e la cosa non mi destabilizzava più, ero felice anche se lei mi mancava più di ogni altra cosa.

NARRA T/N

Mi svegliai con il ricordo di Mattheo di ieri sera, mi alzai cautamente e trovai un piccolo bigliettino sul mio comodino, dove c'era scritto che già da stamattina avrei potuto ricominciare le lezioni normalmente, sarei tornata ad essere me stessa.

Andai a lezione, sarebbe stata una di pozioni, mai stata più felice di fare lezione con Piton.

"Volevate andare a lezione senza di me? Che lealtà mi dimostrate." -dissi scherzando a Ron e Harry.-

"Mai, nostra regina, noi vi lodiamo e vi mostriamo riconoscimento." -si inchinarono.-

"Potete alzarvi, miei sudditi."

Scoppiammo a ridere in coro, era tutto così magico, così bello. Finalmente sentivo che le cose tutto d'un tratto sembravano andare per il verso giusto, o almeno fino a quando non venni a sapere che avrei dovuto fare lezione con i serpeverde.

Entrammo leggermente in ritardo, e, Piton sembrava quasi meravigliato di vedermi nei grifondoro, tanto che il libro di pozioni cadde dalle sue mani.

"Che ci fa qui?" -disse con tono alterato.-

"Semplicemente prendo parte alle lezioni con la mia casa professore. Le sembra così strano?" -risposi sarcasticamente.-

Fece una smorfia di disgusto e girandomi di lato vidi Draco con un piccolo sorriso, appena incrociai il suo sguardo abbassò la testa.

Continuai a perlustrare con gli occhi tutti i lati, e, vidi anche Mattheo, che, a differenza di Draco quando mi vide alzò la testa e sorrise beffardamente.

Quel coso, quel diamante iniziò di nuovo a lampeggiare, e lui se ne accorse ancora di più, ma, fece finta di niente per fortuna.

"Chi le ha detto che può fare lezione con i grifondoro?" -continuò Piton.-

"Innanzitutto il cappello parlante a inizio anno. Ma, se preferisce, Silente." -incrociai le braccia.-

Si arrese. Tornò dietro la cattedra e iniziò a spiegare.

Mentre stavo per andare via, Draco si avvicinò lentamente e iniziò a parlare.

"Senti, non aspetterò stasera, non aspetterò di perderti di nuovo."

"Come se non lo avessi già fatto." -risposi.-

"Fammi spiegare."

"Spiegherai qualcosa di banale?." -incrociai le braccia.- "Non vedo nemmeno la cara Noelia, sta inventando una scusa meno banale e patetica?"

"Cazzo, smettila." -si avvicinò.- "Fammi spiegare."

"Di certo non qui." -dissi e andammo fuori.-






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