capitolo 3 -gioiellino.

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"Sarà meglio che te ne vada signorina t/c, 20 punti in meno a grifondoro."

Sospirai e alzai gli occhi al cielo. Piton ormai nascondeva più misteri che sentimenti, e ogni volta toglieva sempre questo numero, 20, 20 punti in meno a grifondoro.

Decisi di prendere l'ingrediente e tornare sui miei passi. Indietreggiai lentamente, qualcuno da dietro mi prese per la divisa, sentì dei capelli morbidi, scompigliati, sapevo chi era e accennai un sorriso.

"Draco Malfoy sei pregato di lasciarmi andare."

Sorrise, mi lasciò delicatamente, mi portò via dall'aula e andammo nella torre di astronomia.

"Cosa vuoi? Mi lascerai andare un giorno?"

Si sedette con le gambe incrociate, incrociò anche le braccia e sorrise.

"Quando tu lascerai la mia mente."

"Siamo sentimentali."

Una voce conosciuta si fece viva alle mie spalle, inevitabilmente alzai gli occhi al cielo.

"Questa smorfia mi ricorda una ragazzina terribilmente irascibile di nome t/n."

Draco non fece che ridere prima di venire fulminato anche lui con lo sguardo gelido di Piton.

"Queste smancerie non sono tollerate."

Piton venne interrotto dall'entrata di Silente, Draco si alzò immediatamente, nonostante non provasse una simpatia per Silente sapeva benissimo che era un mago di tutto rispetto.

"Severus, lasciali andare. Sta arrivando."

Alle ultime parole lo sguardo di Piton si congelò, tanto da emettere urla interne.
Io e Draco ci guardammo con curiosità, vedere Piton congelato era alquanto strano, a tratti divertente se devo dirla tutta.

Piton immediatamente indietreggiò e seguì Silente senza esitare.

"Finalmente un giorno senza finire in punizione."

Capitavo quasi ogni giorno in punizione nelle ore di Piton, spesso anche con Draco.

"Che peccato, il mio piano era così organizzato."

Sorrisi, lo guardai e ritornò in un attimo il senso di calore interiore che mi aveva sempre dato.

Ci avvicinammo cautamente, i battiti dei nostri cuori si unirono all'unisono, sembrava un momento perfetto, ma, Ron entrò dalla porta e rimase scandalizzato, la sua faccia assunse un'espressione terrificante e delusa.

"Vedo che siete tornati insieme, due persone spregevoli come voi si completano."

I miei occhi diventarono lucidi, volevo rispondere con sarcasmo ma non ci riuscì. Sentì anni di amicizia cadere come se il bene che ci legava da sempre fosse sparito all'improvviso.

"Ron, questo non sei tu."

Furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca. Draco stringeva i pugni, sembrava indemoniato, non ha mai provato simpatia per Ron ma ormai si era abituato alla sua presenza.

"Weasley, faresti meglio ad andartene."

Draco avanzava sempre di più, in quella stanza si respirava disprezzo, tristezza.

I due si avvicinarono sempre di più, si allontanarono quando Ron tirò fuori la bacchetta dalla tasca.

I suoi occhi si stringevano sempre di più, sempre più scuri. Sempre più feroci.

"Meriti di marcire ad Azkaban!"

Iniziai a tremare, Azkaban era la cosa peggiore che si potesse augurare a qualcuno.

D'un tratto Ron urlò "Expelliarmus!", Draco fu disarmato. Cadde a terra indietreggiando sempre di più. Ron continuò usando "Petrificus Totalus".
Draco divenne immobile, si pietrificò.

Guardai Ron con rabbia, disprezzo, delusione.

"Come hai potuto Ron."

Cercai di darmi spiegazioni valide, fino a quando non vidi al suo collo un gioiello particolare. Era la mia collana speciale, color argento con un rubino rosso al centro. Era un regalo di mia madre prima che morisse, mi disse che conteneva un segreto e che sarebbe venuto fuori solo quando avrei incontrato la persona giusta.

"Ron, la mia collana. Per favore, dammela."

"Questo gioiellino?"

Lo prese in mano facendolo dondolare, mi lacrimavano gli occhi, stavo perdendo tutto davanti ai miei occhi, tutte le persone che amavo mi stavano abbandonando.

Tirai fuori la bacchetta, non avrei mai voluto arrivare a questo punto, ma, lanciai un Expelliarmus sul corpo di Ron.

Cadde a terra e avvicinandomi riuscì a riprendere la mia collana. Quando Ron si svegliò si ritrovò con me nell'ufficio di Silente.

"Signor Weasley, mi sarei aspettato di tutto da lei ma questo no!"

"Mi scusi professore, non so neanche cosa mi sia preso."

"Non è con me che devi scusarti."

Ron girò la testa e abbassandola dalla vergogna mi porse le sue scuse. Era chiaramente pentito e non riuscivo ad odiarlo.

"Scuse accettate."

Dissi questa frase sorridendo.

Intanto Draco era decisamente nervoso, Ron gli lanciò un debole sorriso ma Draco si limitò a fare una smorfia di disgusto.

Draco iniziò ad andare via aspettandomi fuori la porta, mentre camminavo venni interrotta da Silente che mi disse di non perdere più la mia collana.

"T/n non far andare quella collana nelle mani sbagliate, o ne pagheranno le conseguenze tutti."

"Professore, è una semplice collana. Me la regalò mia madre prima di morire."

Sorrise, annuì e andò via.
Io seguì i suoi passi per poi raggiungere Draco.

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