capitolo 9- se solo ci penso.

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NARRAZIONE DI PITON

Ricevetti una chiamata da Silente, in immediato andai nel suo studio, lo guardai bene, era la prima volta in anni di conoscenza in cui era terribilmente scosso.

"Severus, i due si sono incontrati."

Disse questa frase scosso, preoccupato, impotente. Mattheo Riddle, era questo il nome del ragazzo, certo.. non era il ragazzo di tutti i giorni. Era il figlio di lord Voldemort; voleva che frequentasse Hogwarts per un motivo ben preciso: assalire il castello, conoscerne le viscere.
C'era qualcosa nella ragazzina, t/n che ancora non capivo. Sapevo per certo che Silente voleva assolutamente evitare il loro incontro, chiaramente inevitabile, ma il perché non mi era noto.

"Signore, mi permetta." -sospirai. "Non capisco perché i due non possano incontrarsi, qui in pericolo c'è Potter."

"Severus, il signor Potter è al sicuro. Mattheo non è come suo padre, di Potter gli interessa poco e niente, perciò dobbiamo fargli comprendere la vera strada della felicità. È la signorina t/n ad essere in pericolo."

"Potrei venire a conoscenza del motivo?"

"Severus, tempo al tempo."

NARRAZIONE DI T/N

Arrivai nel punto in cui Draco mi aveva dato appuntamento, ma, non vedendolo decisi di scrivere una lettera a Hermione spiegandole tutto.

"Ciao Herm, come stai? La tua mancanza anche se di poche ore si fa sentire. Bene, non voglio mentirti, ero preoccupata, mi hai vista pensierosa ed il tuo intuito non sbaglia mai. Ho sentito una voce prima di parlare con te, una voce maschile. Mi ha detto "colui che il risveglio ti darà, in questa terra è giunto già." Non mi preoccupo per queste cose e lo sai, ma, prima di tutto questo mentre stavo rientrando con Draco, ho visto un ragazzo e il ciondolo della mia collana è impazzito. Ne ho parlato con Silente e mi ha detto che probabilmente la voce era riferita a Draco.
Ti mando un forte abbraccio, T/n."

Chiamai il mio gufo, Amleto. Era bianco, bianchissimo, talmente bianco che sembrava appena uscito da una valanga di neve, ma soprattutto era molto affidabile. Posai la lettera nel suo becco e partì.

Nel frattempo arrivò Draco, felice come non mai. Si avvicinò a me e tutto sembrò fermarsi, fermarsi nell'istante in cui sorrise.

"Allora, ho detto a mia madre che avrei voluto trascorrere semplicemente un Natale diverso, credi vada bene?"

Conoscendo Narcissa sul mio volto una piccola curva spuntò. Non era stupida, sapeva perfettamente il perché.

"Sai, non credo sia stupida come suo figlio."

Il volto di Draco assunse un'espressione di finto offeso, per cadere in un ghigno.

"Intanto lo stupido ti fa venire i brividi ogni volta che lo guardi."

Evitavo spesso il suo sguardo, ero contrastante. Non volevo ricadere nell'amore, ma allo stesso tempo volevo commettere lo stesso peccato.

"Draco, devo chiederti una cosa."

"Dimmi pure."

"Ecco.. ricordi di quando dicesti di voler parlare con me giusto? Dicesti anche di aver cambiato pagina, eppure eccoci qua."

Respirò e si fece coraggio per parlare.

"Abbiamo sempre parlato t/n, abbiamo sempre parlato in silenzio. Siamo una pagina che va ancora scritta."

"Ah sì?" -Stuzzicai.

"Certo. E sai cosa scriveremo?"

"No, dimmelo tu."

Il tempo diventò stretto, fermo, un fermo immagine. Stampò le sue labbra sulle mie, non riuscì a staccarmi.

Finì e cercai di evitare il suo sguardo.

"Su t/n, ora mi eviterai per un altro anno?"

Mi girai e lo guardai, era così dannatamente bello.

"Draco, voglio essere chiara con te. Ti mentirei se ti dicessi che non mi provochi più niente, quando ti guardo mi si blocca il cuore. Ma se penso a quello che hai fatto, mi chiedo perché io nonostante tutto sia qui."

"Hai ragione t/n. Ho quasi provocato la tua morte, e non sai quanto me ne pento dio. Mi ucciderei in questo preciso momento. Se solo ci penso non dormo la notte."

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