capitolo 17 -paura.

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Aspettai fuori per qualche minuto, le gambe quasi non mi sorreggevano, troppi dubbi, troppe domande, tutto un casino.
I miei pensieri, ciò che stava accadendo non era pulito, c'erano frammenti di bugie nelle più pure verità, ed io ero stanca, stanca di vedere tutto rovinarsi e cadere nel buio.

Draco conosceva Mattheo, ipotizzo che lo abbia conosciuto durante quel suo orribile periodo, ma, il mio pensiero volò subito a Noelia, come ha potuto farmi una cosa del genere.

Scrissi un bigliettino dove dicevo a Draco che sarei andata da Harry e Ron e lo lasciai fuori la porta.

Camminai velocemente, non volevo che nessuno mi vedesse, stranamente ci riuscì e vidi Ron e Harry seduti sul caldo divano rosso, così mi fiondai in un grande abbraccio.

"Ragazzi.." -scoppiai a piangere.-

"T/n, oh, calma." -disse Harry stringendomi.-

"È arrivato, la n-nostra fine." -dissi battendo piccoli schiaffi sul petto di Harry.-

"Chi è arrivato t/n? Chi?" -disse Ron preoccupato scambiando uno sguardo d'intesa con Harry.-

"Matth-heo Riddle, il f-figlio.."

L'aria diventò fredda, Harry mi strinse più forte e Ron si aggiunse.

"Per favore, non lasciatemi." -dissi tra le lacrime.-

"Mai."

Ci addormentammo abbracciati, fui la prima a svegliarmi, ormai era sera e dovevo parlare con una persona.
Mi alzai senza far rumore e spostai piano il braccio di Harry.

Andai nella torre di astronomia passando un po' d'acqua sulle occhiaie formate per il pianto e fu proprio lì che lo vidi.

"Draco." -sorrisi.-

Si girò e mi abbracciò forte, ricambiai e restammo così per un po' di tempo.

"T/n, per favore, non ti avvicinare a lui."

Feci un piccolo cenno di consenso.

"Ti vedo triste, vuoi parlarne?"

Effettivamente lo ero, scossa per Noelia.

"Noelia è una mangiamorte." -lo guardai.-

Si sedette per terra appoggiando il gomito sul ginocchio piegato, voltando il viso.
Lo guardai attentamente incrociando le braccia, fissai i suoi occhi lucidi.

"Lo sapevi?" -domandai.-

Mi guardò disperatamente e abbassò il capo.

"Bene." -dissi.- "Abbiamo litigato per questo, se ci tieni a saperlo."

Le lacrime bagnarono il suo viso, le sue mani si strinsero formando dei pugni.
Cercai di non cadere nella disperazione, il naso iniziò a pizzicarmi, gli occhi diventarono lucidi, girai la faccia e respirai.

"Lo sapevo." -dissi trattenendo le lacrime.-

"T/n, ti giuro che non è come prima."

"Draco, voglio che sia chiaro. Molto probabilmente mia madre è morta per causa sua." -sospirai.- "Sono io che devo proteggerti, proteggere te, Noelia, da questa brutta fine." -gli diedi le spalle.-

"Oggi ho parlato con Noelia." -disse lui.-

Aprì gli occhi e mi voltai immediatamente con sguardo di domanda.

"Ah sì? Fammi sentire."

"Volevamo parlare con te."

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo, parlare ora mi avrebbe fatto solo più male.

"Draco ora no." -mi avvicinai alla porta.- "Domani alle 21:00." -andai via.-

Stavo per tornare in camera quando sfortunatamente la McGranitt stava facendo un giro di perlustrazione.
Non avevo idea di dove potessi andare, era tutto bloccato, ma, una mano mi tirò facendomi andare lungo un piccolo spazio a destra di cui non ero a conoscenza.

Il buio finì e vidi la luce, mi trovavo in biblioteca. Ovviamente non il posto dove desideravo passare la notte, ma, pur sempre qualcosa.

Mi alzai scuotendo leggermente la divisa ormai piena di polvere e sentì una voce che mi fece scattare.

"Pensavo mi ringraziassi." -disse.-

Mi voltai e appena vidi la sua faccia indietreggiai fino ad appoggiarmi a un piccolo tavolo.

"Mi spieghi perché hai così paura di me?"

Guardai il suo braccio e poi guardai lui.

"Oh, vero. Ti capisco, non credere che a me piaccia essere suo figlio."

Si avvicinò piano piano, fino ad arrivare a due centimetri dalla mia bocca.

"Devi spiegarmi perché questo gioiello ogni volta che mi vedi emette questa luce fastidiosa."

"Non lo so." -sospirai.- "O meglio, lo fa spesso."

Si allontanò un po' e poggiò il braccio sullo scaffale.

"Bugiarda."

Lo guardai stranita, si può sapere cosa voleva? Non sapevo del perché lampeggiasse, e non piaceva nemmeno a me.

"Ti ho detto che non lo so." -guardai di lato.- "Smettila."

Sbuffò e appena trovammo una via d'uscita ci separammo.

Lo ringraziai amaramente e corsi via senza degnarlo di uno sguardo.

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