capitolo 6 -Bacchette Trabocchetto.

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Ricordando quello scenario caddi sul letto, strinsi le mani intorno al mio torace cercando di simulare un abbraccio. Perché stavo andando da Draco? Perché stavo andando dritta nella tana del lupo? Forse c'era il sentimento di aiuto verso il prossimo, c'era un fuoco di speranza che mi spingeva verso di lui.

Sospirando mi alzai e arrivai al dunque, indossai un maglioncino bianco a collo alto con un jeans nero e delle scarpe bianche. Mi truccai leggermente e aspettai Draco all'entrata del castello.

Finalmente lo vidi, aveva un atteggiamento da sbruffone che non gli rendeva giustizia, i capelli erano spettinati, iniziò a portarli così dalla nostra rottura.

"La prossima volta sarò più veloce, te lo prometto."

Rise dicendo questa frase, teneva molto al suo aspetto esteriore, quasi come fosse uno scudo.

"Chi ti dice che ci sarà una prossima volta?"

Alzò il capo guardandomi dalla testa ai piedi per terminare nei miei occhi, restai immobile, sorrise e spostò lo sguardo.

"Abbiamo capito entrambi che non sarà l'ultima volta."

"Alla fine chi è tornato strisciando sei tu, non io. Dicesti anche di aver girato pagina."

Mi fulminò con lo sguardo, questa volta fu pesante, entrambi sentimmo una scossa, la tensione era tornata.

"Prima che tu mi faccia perdere la pazienza che mi è rimasta ci conviene prendere un treno non credi? Il permesso non dura per sempre."

Ci incamminammo verso il treno che ci avrebbe portato a Diagon Alley.

"Severus, i due ragazzi non devono incontrarsi. Sappiamo benissimo cosa può fare suo padre."

Silente convocò Piton e facendolo sedere gli spiegò ciò che stava accadendo.

"Sarà inevitabile. I due frequenteranno gli stessi corsi, vivranno sotto lo stesso tetto. Se mandassimo via il ragazzo?"

Piton finì la frase per sfociare in uno sguardo di compassione, quasi di tristezza.

"Severus, il ragazzo qui sarà sotto controllo, riusciremo a gestirlo, starò attento a lui più di quanto lo sia stato con suo padre. Quando i due avranno lezione insieme non faremo andare l'altro, per questo ho bisogno del tuo aiuto."

"Devo parlarne con gli altri signore?"

Silente tacque, girò la testa cercando il vuoto, abbassò il capo sospirando per poi alzarlo nuovamente.

"Sai con chi parlarne."

Piton stava per sorpassare l'uscita, sarebbe corso dalla McGranitt per avvisarla ma Silente gli fece un'ultima premessa.

"Il ragazzo non deve toccare la collana."

Senza nessuna spiegazione Piton andò via, e tutto rimase un mistero, un turbo e irrisolto mistero.

Finalmente arrivammo, il viaggio non fu lunghissimo, anzi, caddi in un lungo sonno, avevo spesso incubi, sogni quasi realistici. Questa volta fu diverso.

Sognai mia madre, delle luci, pioggia, pioggia che bagnava i suoi capelli mentre scappava da non so cosa. Vidi me. Vidi il mio viso, le mie lacrime e vidi lui, il mio medaglione.

Eravamo in un luogo buio, quasi totalmente oscuro se non fosse stato per la luce del ciondolo.

"Trovalo." sussurrò mia madre per scomparire nel nulla.

Mi svegliai turbata, cosa che Draco notò ma conoscendomi bene non lo diede a vedere, né tantomeno domandò il motivo. Pensai per qualche minuto a quel trovare, trovare cosa? Cosa avrei dovuto trovare?

Ritornai con i piedi per terra, Draco portò il suo gomito dalla finestra al corpo, si alzò dal sedile e con uno sguardo mi chiese se andasse tutto bene, io annuì e lo seguì.

Diagon Alley era immensa, sprizzava magia da tutti i pori, gente che rideva, anche chi litigava con i folletti. Camminammo e visitammo quasi tutti i negozi, vidi in Draco il bambino di un'epoca, la sua finta armatura si dissolse e venne fuori la miglior parte del suo carattere.

"Guarda T/N!"

Mi prese per il braccio e vedemmo la vetrina del negozio più bello di tutta Diagon Alley, il negozio dei Weasley.
Indicò qualcosa in particolare, le Bacchette Trabocchetto, apparentemente bacchette normali, ma se agitate si trasformano in polli di gomma o mutande.

Non feci altro che ridere, ricordo bene quel giorno; dimenticai la bacchetta in camera, eravamo alla lezione di trasfigurazione con i serpeverde e gentilmente Draco mi prestò questa bacchetta in seguito dimostratasi tutt'altro.
Da quel giorno, iniziammo a frequentarci e scoprire cose dell'altro.

"Ricordo bene, Draco."

Feci una piccola smorfia che andò via subito dopo aver visto come sorrideva davanti alle vetrine dei negozi.

La giornata giunse al termine e tornammo ad Hogwarts, Draco sussurrò un "grazie." per cadere in un sonno profondo.

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