capitolo 7 -la voce.

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Il treno si fermò, segno che eravamo quasi arrivati a Hogwarts, ora eravamo alla penultima stazione. Era quasi notte, il permesso stava per scadere e ci conveniva correre velocemente o dopo che il permesso che durava dalle 16:00 e finiva alle 23:24 si sarebbe disintegrato bloccandoci l'entrata al castello.

Osservavo tutti quelli che scendevano a ogni stazione mentre Draco giaceva addormentato sul sedile accanto a me.
Questa volta, vidi un ragazzo con dei ricci che scendevano quasi come boccoli, una cicatrice sul naso abbastanza lunga e molto evidente, le labbra erano di un rosa scuro quasi disegnate, le ciglia erano lunghe e curvate. Era oggettivamente un ragazzo per niente male, ma quello che mi fece soffermare di più fu la sua mano chiusa simulando un pugno da cui colava molto sangue.

"Posso aiutarti? Stai sanguinando.."

Avevo uno sguardo perplesso, aprì la mano sanguinante e rimase sconvolto, come se non sapesse che il sangue stesse prendendo il sopravvento sui suoi anelli argento con al centro un serpente.

Cercai di porgere la mia mano ma la tolsi non appena le sue lunghe ciglia e i suoi occhi marroni che ricordavano l'autunno si posarono su di me senza un minimo di emozione, erano spenti, non c'era un minimo di luce.

Distogliendo subito lo sguardo bruscamente scese dal treno, con la mano ancora insanguinata. Quello che mi stupì più di tutto fu la mia collana, il rubino rosso che tanto amavo non smetteva di brillare, dopotutto aveva spesso comportamenti strani quindi tornai al mio posto senza preoccuparmi.

Non pensai tanto a quello strano incontro, non appena Draco aprì gli occhi quasi spaesato il treno arrivò ad Hogwarts.

Arrivammo fuori la scuola e fortunatamente entrammo.

"Allora, è stata una bella giornata no?"

Draco ridacchiò alla mia frase, si avvicinò e mi lasciò un umido bacio sulla guancia.

"Per niente male, da rifare."

Disse per andarsene.

Era notte, così in silenzio mi diressi nel mio dormitorio prima di sentire una strana voce "COLUI CHE IL RISVEGLIO TI DARÀ IN QUESTA TERRA È GIUNTO GIÀ.", una voce dal canto maschile, confortevole e tenera. Rimasi immobile ed ero giunta alla conclusione che ne avrei parlato con Silente.
Arrivai in stanza, Hermione stava leggendo un libro, era rosso scuro fatto interamente con materiale duro e una copertina morbida e pieghevole.

"T/n!"

Confortevolmente mi abbracciò, fu un lungo e caloroso abbraccio.

"Domani vado, tu non fare guai."

"Non posso prometterlo ma provarci sì."

Ridemmo entrambe non appena il volto di Hermione si oscurò, avevo intenzione di dirle della voce che avevo sentito ma non mi sembrò il caso.

"Hermione, che hai?"

Dolcemente mi avvicinai a lei, alzò il capo e mi abbracciò.

"Ti prego t/n, abbi cura di te."

Rimasi paralizzata, mi staccai dall'abbraccio e la guardai stranita, le sue mani tremavano e diventò cadaverica in volto.

"Dai Herm, cosa saranno mai due settimane."

"T/n" respirò forte "Rischio di non tornare qui."

Le scese una lacrima, era difficile vederla piangere, era orribile vedere le sue lacrime.
Le diedi le spalle per un po', dovevo metabolizzare il tutto. Hermione Granger, la mia migliore amica, solo il sangue ci separava, era mia sorella.
Sapere di non trovare più una spalla su cui contare, su cui piangere, su cui litigare e urlare; sapere di non avere più la persona più importante della mia vita.

"Avrai Harry e Ron."

Pronunciò queste parole in sembianze statuarie, capì ciò che stavo passando.

"Loro lo sanno?"

Risposi in maniera fredda ignorandola, amavo Harry e Ron, li amavo alla follia ma avevo bisogno di lei, con lei potevo parlare di tutto, dalle delusioni ai ragazzi, dalle paure ai vestiti per il giorno successivo, lei era tutto.

"Sì." Spalancai gli occhi e lei continuò. "Gliel'ho detto prima, Ron non l'ha presa per niente bene e Harry ci ha messo un po' per capirmi."

Con gli occhi pieni di lacrime mi fiondai nelle sue braccia e sfogai tutte le mie ansie.

"P-Perché t-te ne vai?"

"Calma t/n, ho detto forse. La situazione nel mondo babbano è incontrollabile, stanno scoprendo di noi, del nostro mondo. Ci sono ancora forze del male qui e potrei rischiare la vita più di tutte le volte in cui l'ho fatto."

"Non voglio perderti."

"Non ci perderemo stupida, continuerò a studiare, da casa e vi scriverò tantissime lettere."

Le diedi un grosso abbraccio e andai nel mio letto, mi misi sotto le coperte e iniziai a pensare, alla voce, a quel ragazzo, a Draco, a Hermione.

"Hermione."

"T/n è tardi."

"Volevo dirti buonanotte, e che mi dispiacerà non avere più i massimi voti."

"Buonanotte t/n e vaffanculo."

Ridemmo entrambe e ci addormentammo.

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