1. Lui è veloce, lei è strana.

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Per i non maghi, comunemente detti babbani, io e mio fratello siamo una leggenda, i "gemelli mutanti", è così che ci chiamano. Per i maghi, invece, siamo dei fenomeni da baraccone, pericolosi e da evitare. Più volte mi sono sentita dire che sono la strega più pericolosa dell'intero pianeta, la più strana, la più potente. Non volevo frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, mio fratello invece era felice, pensava che conoscere nuove persone potesse aiutarci a farci uscire dalla bolla in cui la società ci ha messi, far capire alle persone che non siamo pericolosi. È stato lui a convincermi, quando però siamo entrati in sala grande ho letto i pensieri di ogni singolo studente e volevo solo correre via. Poi tre anni dopo è arrivato un giovane mago famoso quasi quanto noi: Harry Potter. Ha iniziato ad incolpare me e mio fratello per ogni cosa, perché secondo lui siamo cattivi, e non ci ha mai chiesto scusa per tutte le volte che si sbagliava. Ricordo ancora il giorno del suo smistamento, guardava il tavolo del Grifondoro, indicava me e mio fratello e chiedeva al suo amico, Ron Weasley, chi fossimo e perché sedevano in disparte. Non dimenticherò mai la risposta di Ron:
«Sono i gemelli più potenti e pericolosi del mondo: Anastasia e Niklaus Black. Lui è più veloce della luce, lei è strana. Dovrebbero stare in Serpeverde.»
In questi tre anni ci ha accusato di tutto quello che poteva: al suo primo anno volevamo rubare la pietra, al secondo eravamo gli eredi di Serpeverde. Quest'anno ci accuserà di aver fatto evadere Sirius Black, nostro padre, da Azkaban.

Io e mio fratello altro non siamo se non il frutto di esperimenti riusciti male. Le versioni della nostra storia sono tante, ma quella più gettonata è che nostro padre, da Mangiamorte, ci ha venduti a Voldemort quando avevamo poco più di un anno. La verità è che Voldemort ha preso me e mio fratello perché i nostri genitori erano dei purosangue e a lui servivano maghi di "serie A". Grazie ad alcuni incantesimi antichi e potenti è riuscito a far nascere in noi poteri che nessun mago possiede. Ovviamente eravamo solamente delle cavie, voleva solo provarli su altri prima di usarli su se stesso. Mio fratello, Niklaus, è dotato della capacità di muoversi ad elevatissima velocità, una volta è riuscito a correre attraverso tutta l'Inghilterra in un minuto, per questo non gli permettono di entrare nella squadra di Quiddich; può generare intensi vortici d'aria correndo rapidamente in circolo, scalare pareti verticali. Queste abilità gli consentono di aumentare equilibrio e agilità, velocizzare i processi di guarigione del suo corpo.

I miei poteri invece sono tutti mentali: posso alterare la realtà agli occhi degli altri, controllare le loro menti e fargli vedere ciò che voglio; posso intervenire sulla realtà, modellandola a mio piacimento. Questo mio potere si manifesta attraverso raggi o sfere rosse che fuoriescono dalle mie mani. Inizialmente utilizzavo questi poteri solo su particolari cose che potevano risultare innocue: cambiavo i numeri della lotteria, facevo piovere quando volevo, nevicare se il caso. Adesso utilizzo i miei poteri per tutto, come deviare mio fratello quando corre verso si me, incendiare o fare esplodere le cose, creare scudi o campi di forza, volare e spostare gli oggetti con la mente. Posso controllare la forza degli altri, aumentandola o diminuendola. Posso controllare tutto quello che mi circonda: far scrivere la penna al mio posto, farle fare addirittura i compiti al mio posto. L'unica cosa che non riesco a controllare è la mia mente e quando i tuoi poteri sono collegati ad essa è un problema. Quando sono arrabbiata distruggo tutto ciò su cui si posano i miei occhi, quando invece vorrei solo piangere si mette a piovere.
Dopo la caduta di Voldemort siamo stati affidati a dei parenti paterni, nostra madre è morta pochi mesi dopo la nostra nascita, nostro padre è al momento la persona più ricercata del paese.
Un nuovo anno sta per cominciare e posso solo esserne felice, soprattutto perché non sopporterò per altro tempo Lucius Malfoy. La mia unica felicità è la consapevolezza che questa è stata l'ultima estate passata al Malfoy Manor. Il 15 dicembre io e mio fratello saremo maggiorenni, abbiamo già provato a cercare una casa per tutta l'estate. Sirius Black, nostro padre, prima di essere rinchiuso ad Azkaban per il resto dei suoi giorni, ha lasciato a nome nostro una grandissima eredità che comprende anche una casa, abitavamo lì prima del suo arresto. Voldemort ci tenne con lui, per i suoi esperimenti, qualche settimana, poi gli Auror ci trovarono e riportarono a casa. Non ci importa di avere una casa gigantesca, a noi basta un appartamento. Abbiamo lavorato tutta l'estate, soprattutto per stare lontano da quel pazzo di Lucius Malfoy, ma anche per abituarci all'idea di stare da soli, mettere dei soldi da parte, così da essere sicuri di non ritrovarci con l'acqua alla gola. Abbiamo lavorato duramente e i nostri rispettivi capi ci adoravano: immaginate un cameriere che serve cinquanta tavoli in meno di un minuto e una cameriera che serve contemporaneamente tutti i tavoli, il sogno di ogni ristoratore.
Questa sarà l'ultima sera di lavoro al bar, al Paiolo Magico di Londra.. Klaus non approva questa mia scelta di lavorare anche stasera. Oggi ci sono amici di Malfoy Senior a cena.
La voce di Kurt Cobain esce dal piccolo giradischi e, mentre guardo il mio riflesso allo specchio, canticchio la parte finale di Come As You Are, finché il giradischi non si spegne. I Malfoy odiano i babbani più di qualsiasi altra cosa al mondo, io invece adoro tutto ciò che riguarda quel mondo e le loro idee bigotte non fermeranno il mio voler simpatizzare quanto più possibile con questo mondo.
«Devi proprio andare?»
Chiede Klaus sedendosi sul letto della mia camera.
«Sopravvivrai anche senza di me.»
Rispondo finendo di sistemare i capelli in una coda alta.
«Te l'ho già detto che questi nuovi capelli ti stanno benissimo?»
Mi scappa una risata.
«Hai perso qualche chilo? Perché questi jeans...»
Non lo lascio finire.
«Riempirmi di complimenti non mi farà rimanere a casa.»
«Dovevo provarci.»
Lui ha finito ieri e questa sera dovrà sopportare quella cena. Si alza dal letto e si mette al mio fianco, guardando il nostro riflesso allo specchio. Siamo gemelli, ma a guardarci non si direbbe proprio: lui è più alto di me di pochi centimetri; tutti e due abbiamo i capelli mossi ed entrambi abbiamo cambiato il nostro colore di capelli naturali: da nero lui è passato, l'anno scorso, a biondo platino, adesso però li sta facendo crescere e alla base sono tornati neri; io ho cambiato così tanti colori che devo ringraziare Merlino di non essere diventata pelata, al momento sono rossi, quasi color carota; entrambi siamo nati con eterocromia totale: i nostri occhi sinistri sono grigi, mentre i destri sono azzurri, quando utilizziamo i nostri poteri però cambiano: i suoi diventano blu elettrico, i miei rossi. Abbiamo entrambi la pelle chiara; nostro padre paragonava spesso il nostro colorito pallido a quello delle bambole di porcellana. Sia io che mio fratello frequentiamo la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, così come Draco, il figlio dei nostri tutori. Lui avrebbe iniziato il terzo anno, noi il sesto anche se tecnicamente questo dovrebbe essere il settimo. A undici anni abbiamo ricevuto la nostra lettera di ammissione, come tutti i maghi e le streghe, ma Malfoy Senior aveva deciso che non saremmo andati, poi Klaus lo ha convinto a lasciarci andare a dodici anni.
«Niklaus! Anastasia!»
Le grida improvvise di Lucius per poco non mi fanno sbagliare la linea dell'eyeliner.
«Ammazzami.»
Commenta mio fratello, sbuffando e uscendo dalla stanza. Finisco di truccarmi in pochi secondi, prendendo la giacca di pelle e la borsa, scendendo di sotto.

Harry Potter e la profezia dei gemelli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora