2. Oltre le apparenze.

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Prima del banchetto iniziale decido di andare in camera. Quando arrivo vedo finalmente le mie compagne di stanza: Bonnie, Camille e Aria. Non perdo tempo e corro ad abbracciarle. Vedo una ragazza occupare il quinto letto della camera, libero da sempre; solitamente lo usavamo per poggiare libri, borse, sciarpe e altro, quest'anno impareremo ad usare i cassetti, gli armadi e gli scaffali.
«Ciao, siamo insieme quest'anno?»
Chiedo.
«Sì, mi chiamo Ruby.»
Mi presento e poi decidiamo di scendere per il banchetto di inizio anno. Usciamo dal dormitorio e scopro che Harry Potter è stato attaccato dai dissennatori.
«Strano, non ha ancora accusato me o mio fratello.»
Tutte ridono, mentre continuiamo a camminare. Quando arriviamo in sala grande mi fissano tutti, come sempre. Le mie compagne di stanza sono le uniche che hanno guardato oltre ai miei poteri, oltre il mio cognome. Mentre cammino verso il tavolo Grifondoro vedo che Tom, il ragazzo gentile del treno, è seduto da solo alla fine del tavolo.
«Non ti siedi con noi?»
Chiede Camille, io scuoto la testa, dirigendomi verso Tom che stava ancora leggendo il libro del treno.
«Ehi di nuovo, è libero?»
Intorno a lui a non c'è nessuno, alza la testa dalle pagine e mi guarda confuso.
«Stai parlando con me?»
Chiede quasi sussurrando.
«Non vedo nessun altro.»
«Sì, è libero.»
Gli sorrido e mi siedo di fronte a lui, guardo verso il resto della tavolata e tutti mi stanno guardando, compreso mio fratello, che è appena entrato e si siede di fianco alle mie compagne, nonché sue amiche. Oltre al suo compagno di stanza, Oliver Baston, nemmeno lui era riuscito a farsi altri amici, anche se molte ragazze lo guardano innamorate.
«Ti guardano così perché sei seduta con me, nessuno lo fa mai. Le persona evitano di avere rapporti con me, di qualsiasi genere.»
Lo guardo confusa.
«Hai qualche malattia che dovrei sapere?»
Affermo ridendo, facendo ridere anche lui.
«Davvero non sai chi sono?»
Mi chiede.
«Dovrei?»
«Il mio nome è Tom... Riddle Junior. Sei libera di scappare, soprattutto per quello che mio padre ha fatto a te e alla tua famiglia.»
Quello è il figlio di Lord Voldemort, l'unico suo erede.
«Piacere di conoscerti, Tom Riddle Junior, il mio nome è Anastasia Black. Sei libero di scappare.»
Lui mi sorride.
«Che coppia.»
Entrambi ridiamo. Suo padre ha fatto cose orribili, e anche il mio è accusato di crimini tremendi, ma una persona non dovrebbe essere giudicata per quello che i genitori fanno o hanno fatto.
Il professor Silente comincia il suo discorso, ma quello che cattura la mia attenzione è lo sguardo del professor Piton, insegnante di pozioni. Mi ha sempre lanciato sguardi pieni d'odio, ma questo qui è particolare: se uno sguardo potesse uccidere, adesso mi troverei tre metri sotto terra.
Il banchetto comincia, ed io e Tom cominciamo a conoscerci meglio: questo è il suo settimo anno qui a Hogwarts e ama particolarmente la lettura, ma questo l'avevo capito da sola. È un prefetto e vorrebbe, dopo aver finito la scuola, studiare per diventare giornalista.
«E tu? Cosa mi dici di te?»
Mi chiede mentre mentre con un tovagliolo mi pulisco la bocca
«Ho quasi diciassette anni, sesto anno, amo terribilmente la letteratura babbana, e il mio sogno è quello di diventare un'archeologa, girare il mondo. Mi piacciono i Musical e mi piacerebbe imparare a suonare il piano.»
Continuiamo a parlare per tutta la sera, finché non ci accorgiamo di essere rimasti gli unici seduti al tavolo, il banchetto è finito da un pezzo, non ci siamo nemmeno resi conti del tempo che passava.
«Adesso è meglio andare o ci chiuderanno qui dentro.»
Annuisco alla sua affermazione, alzandomi insieme a lui e camminando verso la Sala Comune, dove ci separiamo per andare nelle nostre rispettive stanze. Non è ancora arrivato il momento di andare a dormire, prendo Viaggio al centro della terra e indosso una felpa, sgattaiolando silenziosamente fuori dalla stanza e camminando verso la torre di Astronomia. Arrivarci è facile, più di quanto pensassi. In quel momento mi sento a casa. Mi siedo per terra, apro il libro e continuo a leggere da dove avevo interrotto.

Quando scendo in sala grande, il giorno dopo, mio fratello è già seduto al tavolo e beve il suo caffè.
«Buongiono!»
Affermo lasciando un bacio sulla sua guancia, dopo essermi seduta al suo fianco.
«Buongiorno a te, sorellina. Oggi non vai a sederti con il tuo nuovo amico?»
Verso del caffè nella mia tazza e poi lo guardo, accennando un sorriso, mentre lui continua:
«Hai visto come ci ha guardato sul treno quando ha scoperto chi siamo?»
«Meglio di come ci guarda tutta la scuola. Era solo sorpreso.»
«Come ha detto di chiamarsi?»
«Tom Riddle Junior.»
Quando finisco di pronunciare quel nome, per poco non gli va il caffè di traverso.
«Cosa? Hai perso la memoria e devo ricordarti cosa ci ha fatto suo padre?»
«Non essere prevenuto. Anche noi, come lui, abbiamo un cognome che ha un certo peso.»
«Nostro padre non rubava bambini e poi li torturava!»
Sto per ribattere ma le nostre amiche arrivano e rimando il discorso a dopo.
«Prima ora divinazione, ottimo! Devono farmi fare tutte quelle scale di prima mattina.»
Commenta Camille mentre camminiamo verso l'aula. Mio fratello usa la sua super velocità per arrivare in pochi secondi, io e le altre arriviamo dopo quindici minuti e prendiamo posto. Io, come al solito, di fianco a mio fratello.
«Buongiorno e benvenuti ad un nuovo anno nella mia classe! In questo primo trimestre ci eserciteremo sulla lettura dei tarocchi. Prendete il mazzo davanti a voi, mischiatelo e lasciate che il compagno di fronte a voi prenda tre carte, poi leggeremo insieme il vostro destino.»
Afferma la professoressa Cooman. È già il terzo anno che seguo questa materia, ma lei non è cambiata, né lei né il suo modo di vestire, anche se devo ammettere che lo scialle rosso che indossa oggi è molto bello. Prendo il mazzo e faccio come dice, lasciando che Klaus prenda tre carte, io faccio lo stesso dal suo.
«Perfetto! Adesso disponetele davanti a voi, coperte.»
Metto le tre carte davanti a me e mio fratello fa lo stesso con le mie, notando che in realtà ne avevo preso quattro.
«Black, volete cominciare voi?»
Chiede la professoressa avvicinandosi al nostro tavolo, ed entrambi annuiamo.
«Cominciate girando la prima carta, insieme.»
Facciamo come dice e osserviamo che abbiamo pescato la stessa carta: La Stella al rovescio. Prendo il libro e lo apro, leggendo la spiegazione ad alta voce:
«Se questa carta viene pescata al rovescio, ha significato di sfortuna, di un destino avverso con ostacoli.»
Come se la nostra vita non fosse già abbastanza complicata. Giriamo la seconda carta e anche questa è uguale: Il Matto.
«È un invito a non curarsi di ciò che pensa la gente e fare quello che si vuole senza avere paura del giudizio degli altri.»
Questa volta è mio fratello a leggere la spiegazione. Giriamo anche la terza carta e anche questa, come le due precedenti, è uguale: Il Bagatto rovesciato.
«Qualcuno vi sta ingannando o vi ingannerà.»
Spiega Bonnie, seduta dietro di noi insieme a Camille.
«Ania ha preso una carta in più.»
Afferma Klaus guardando la professoressa e lei lo invita a girarla. Quando vede di cosa si tratta, mi guarda dispiaciuta e prende la mia mano.
«Cara ragazza, mi dispiace davvero tanto.»
«Perché? Che carta è?»
«Hai pescato La Luna
«Oh Merlino!»
Sussurra Bonnie preoccupata. Klaus prende il libro e legge la spiegazione:
«Essendo strettamente collegata al lato più istintivo e inconscio dell'uomo, la carta della luna, con il suo alone di mistero, è considerata una delle carte da cui sarebbe meglio stare alla larga. Può significare inquietudini ma anche illusioni. Sia che la carta si trovi all'inizio, al centro o alla fine del mazzo, indurrà sempre ad un presentimento fortemente negativo. Può presagire imprevisti, difficoltà, ostacoli nel percorso di vita, ma anche inganni e tradimenti.»
Mio fratello alza gli occhi dal libro e ci guardiamo confusi, ma la professoressa Cooman non dice niente e continua con la lezione. Essendo una professoressa di divinazione, non dovrebbe spiegare il significato di quelle carte? Dire perché io e mio fratello abbiamo pescato tre carte identiche? E perché le dispiaceva per me quando ha visto la mia quarta carta?

Harry Potter e la profezia dei gemelli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora