3. Ciambelle.

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Durante la lezione di trasfigurazione tutti si accorgono del mio malessere, compresa la professoressa McGranit, che solo alla fine della lezione mi richiama.
«Black?»
Sia io che mio fratello ci voltiamo, mentre tutti gli altri escono dall'aula.
«Eri distratta, non è mai capitato. È successo qualcosa?»
Chiede guardandomi.
«Mi sono imbattuta in un molliccio, tutto qui.»
Sussurro, incrociando le braccia al petto.
«Oh... mi dispiace. Potete andare.»
Sussurra e noi lasciamo la stanza, in silenzio, dirigendoci verso la prossima lezione. Piton approfitta di questo mio malessere per togliere punti a Grifondoro, sia per il mio essere distratta, sia per la pozione vergognosa creata da mio fratello.
«Che razza di idiota.»
Sussurra mio fratello mentre ci dirigiamo in sala grande per il pranzo.
«Ania starai muta per sempre?»
Chiede poi guardandomi.
«Scusami, ma è stato strano.»
«Si trasforma ancora nella tua versione cattiva?»
Chiede ed io annuisco. Stiamo per entrare in sala grande quando sento qualcuno chiamarmi. È il professor Lupin.
«Possiamo parlare un attimo?»
Annuisco e mio fratello riprende a camminare.
«Mi dispiace, non pensavo avrebbe attaccato te.»
«Non è colpa sua, non sono mai stata brava con queste creature.»
«I tuoi poteri ti spaventato?»
«Non proprio i miei poteri. Ho paura di cosa potrei diventare se prendessero il controllo. Ha visto anche lei che sguardo aveva... avevo...»
«Non riesci ancora a controllarli?»
Ancora? Come fa lui a sapere che non riesco a controllarli?
«Ci sono momenti in cui non ci riesco.»
«Potremmo lavorarci, non credi?»
Lo guardo confusa.
«Lei può aiutarmi?»
«Non ho studiato gli incantesimi che ti sono stati fatti, però possiamo parlarne e cercare una soluzione insieme.»
«Sarebbe il primo a farlo e... la ringrazio davvero tanto!»
Mi sorride e, dopo avermi augurato buona giornata, entro in sala grande. Vedo subito il mio gruppo di amiche al solito posto, ma Klaus non è con loro. Guardo in fondo al tavolo e lo vedo dialogare e ridere insieme a Tom.
«Salve.»
Affermo sedendomi di fianco a mio fratello e guardando Tom.
«Hai interrotto una conversazione sul Quiddich, non ti vergogni?»
Chiede mio fratello guardandomi, facendo ridere Tom.
«Sta zitto, idiota.»
Affermo accennando una risata.
«Sono più grande, porta rispetto!»
Risponde cercando di rimanere serio.
«Ma non siete gemelli?»
Chiede Tom.
«Sì, ma io sono più grande di dodici minuti.»
Tutti e tre scoppiamo a ridere, cominciando poi il nostro pranzo.
«Quest'anno ci saranno le selezioni?»
Chiedo guardando entrambi.
«Sì, penso che andrò a vederle.»
Risponde mio fratello.
«Vedere? Per come ne parli pensavo facessi già parte della squadra.»
Afferma Tom.
«Non mi permettono di farlo, per la storia della velocità.»

Questa mattina svegliarmi è quasi impossibile. Quando mi alzo dal letto tutte le ragazze sono già pronte e mi avvisano che cominciano ad andare in sala grande per la colazione. Vado in bagno e guardo il mio riflesso allo specchio, vedendo che ho già le occhiaie e sono passate solo tre settimane. Dopo aver finito in bagno, trascino il mio corpo in camera, togliendo il pigiama e indossando i jeans neri a vita alta strappati sulle ginocchia e una semplice T- Shirt bianca, indosso il mantello e sistemo i lunghi capelli rossi, lasciandoli sciolti, prendo la borsa con tutto l'occorrente per la giornata, camminando poi verso la sala grande, quando all'ingresso di essa vengo fermata dal professor Piton.
«Vedo che il non rispettare le regole sull'abbigliamento è ancora un'abitudine. Meno venti punti a Grifondoro.»
Sbuffo, notando quasi tutti i miei compagni di casa voltarsi arrabbiati verso di me.
«Mettete dei pantaloni anche per le donne, e poi forse indosserò la divisa.»

Affermo sussurrando, camminando e cercando con lo sguardo Tom, trovandolo nello stesso posto di ogni giorno.
«Buongiorno.»
Affermo sedendomi, lui alza lo sguardo e mi sorride.
«Buongiorno, nei guai di prima mattina? Cosa ti costa mettere la gonna?»
«Non metterla è una mia lotta e protesterò fino a quando non ci saranno dei pantaloni anche per le donne.»§
«Sei proprio agguerrita.»
Afferma accennando una risata, sorseggiando poi il suo succo di zucca.
«Non ridere, è una cosa seria. È come se tu volessi portare la gonna, ma non puoi per colpa di alcuni stupidi stereotipi. Il mondo deve accettare che ci sono ragazze come me che non vogliono indossare la gonna. Sai che c'è? Farò lo sciopero della fame, così forse mi ascolteranno.»
Decisa, poggio nuovamente la ciambella nel piatto, incrociando le braccia al petto.
«Punto primo: io non voglio mettere la gonna, passerei dall'essere il ragazzo più temuto al ragazzo più deriso della scuola. Punto secondo: il mondo ha bisogno di più femministe come te. Punto terzo: mangia quella ciambella o ti sentirai male.»
Afferma guardandomi negli occhi.
«Punto primo: mi sa che su questo siamo entrambi al primo posto insieme a mio fratello, sarai anche l'erede di tu- sai- chi, ma mio padre è evaso dalla sua cella, è il primo che ci riesce e noi abbiamo dei poteri fuori dal comune. E comunque me lo ricordo tuo padre, indossava la gonna ed era il mago più temuto del paese. Non è di certo una gonna che rende meno pericoloso un uomo o meno mascolino. Punto secondo: ti ringrazio per il complimento. Punto terzo: è questo il punto e sarò sul punto di morire e loro ascolteranno la mia richiesta. Forse morirò, ma almeno avrò vinto la mia battaglia.»
«La parola punto sta cominciando a infastidirmi, soprattutto perché nell'ultima frase l'hai detta tre volte.»
«Era il terzo punto e tu non mi stai ascoltando.»
Entrambi cominciamo a ridere, finché non sento una voce chiamarmi.
«Ania? Noi andiamo a lezione, vieni con noi?»
Aria, insieme al resto del gruppo, aspetta una mia risposta. Da tre settimane ormai io e mio fratello dividiamo il nostro tempo tra loro e Tom.
«Cominciate ad andare, vi raggiungo.»
Vanno via e torno a guardare Tom.
«Hai veramente intenzione di non mangiare?»
«Te l'ho detto, vincerò la mia battaglia. Sento già il vento del cambiamento soffiare fra i miei capelli.»
Affermo convinta delle mie parole.
«Adesso sbrigati o faremo tardi, ho pozioni adesso, vuoi fare perdere altri cinquanta punti a Grifondoro?»
Chiedo ridendo, lui scuote la testa.
In corridoio troviamo alcuni volantini per le selezioni della squadra di Quiddich.
«Ti piace il Quiddich?»
Mi chiede Tom, prendendo un volantino e mettendolo nella borsa.
«Da guardare, di sicuro non mi vedrai partecipare alle selezioni. Tu per quale ruolo vuoi partecipare?»
Mi guarda confuso.
«Oh no, non farò le selezioni. Mi piacerebbe, ma non mi prenderebbero mai. Comunque cacciatore.»
«Ti prenderebbero subito.»
«Invece no.»
Fermo il capitano della squadra, Oliver Baston, e, rubando la cartellina dalle sue mani, scrivo il nome di Tom tra i partecipanti per il posto di cacciatore.
«Troppo tardi, adesso sei iscritto.»
«Anastasia...»
«Hai dei muscoli che nemmeno Hulk, quindi non fare storie, martedì ci saranno le selezioni. Sarò la tua cheerleader personale... e chiamami Ania, quante volte dovrò dirtelo ancora?»
«Hulk? Chi è?»
Mi chiede confuso.
«Un personaggio dei fumetti babbani, quando si arrabbia diventa verde e i suoi muscoli crescono smisuratamente, ma adesso non ho tempo sono già in ritardo, ci vediamo a pranzo.»
Affermo salutandolo con un bacio sulla guancia e correndo verso l'aula. Fortunatamente Piton non è ancora arrivato, mi siedo all'ultimo banco di fianco ad Aria, come sempre.
«Eccoti, finalmente.»
Afferma Bonnie voltandosi, lei e Camille sono sedute nel banco di fronte.
«Mi hanno trattenuta, scusatemi.»
«Un certo Grifondoro del settimo anno ti ha trattenuta?»
Afferma quest'ultima ridendo.
«Non fare quella faccia, è solo un amico.»
«Tom è il ragazzo più affascinante della scuola, dopo tuo fratello ovviamente, e la sua bellezza è direttamente proporzionata al suo essere pericoloso.»
«Ancora con tutte queste storie? Dovreste conoscerlo, è simpatico.»
«Tutti hanno paura di lui, mi sembra normale.»
Afferma Aria.
«Non farebbe del male ad una mosca, poi hanno paura anche di me, però siete qui a parlarmi.»
Bonnie sta per ribattere, ma Piton fa il suo ingresso ed è costretta a rimandare.

Harry Potter e la profezia dei gemelli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora