9. Niente dettagli.

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La primavera è arrivata e l'unica cosa al quale non riesco a smettere di pensare sono gli esami. Dopo l'appuntamente di San Valentino Camille mi ha convinta a dare una seconda possibilità a Oliver, così ho accettato di uscire di nuovo con lui, abbiamo passeggiato e si è scusato per quello che ha definito il "nostro primo allentamento" e ha promesso di non parlare più di Quiddich.
Dopo cena decido di andare in biblioteca per recuperare tutto quello che devo ancora studiare, riempiendo tre borse con tutti i libri di tutte le materie. Non ho di certo intenzione di portarle a mano, quindi mi faccio seguire da esse. Quando arrivo in biblioteca, con un solo sguardo, unisco tre tavoli, prendendo i libri e distribuendo le materie in ogni posto. Quando ho finito schiocco le dita e davanti a me vedo otto cloni di me stessa. Non è la prima volta che lo faccio, così posso studiare più materie contemporaneamente ed essere preparata su tutto.
«Sapete cosa fare.»
E, con un gesto della mano, le otto me prendono posto e punto subito la me al quale è toccato studiare pozioni.
«Impara ogni singola parola di quel libro. Anche l'indice!»
Poi prendo posto, a me è rimasta divinazione. Sicuramente chiederà il significato degli Arcani Maggiori dei tarocchi o di leggere a noi stesi le carte. Decido di prendere il mazzo e, mentre lo mescolo, una carta coperta cade sul tavolo. La giro e la guardo confusa: La Luna. Che diamine significa? Perché ogni volta prendo questa carta? Sospiro e lascio stare il mazzo, dedicandomi allo studio dal libro.
Dopo quasi un'ora, il mio studio e quello delle otto copie di me stessa viene interrotto dalla professoressa McGranitt:
«Per la barba di Merlino!»
Tutte e nove ci voltiamo verso di lei.
«Salve?»
Cerco di sembrare il più innocente possibile, fare sparire le altre otto adesso non mi sembra una scelta saggia.
«Tu... loro... cosa... Black voglio una spiegazione adesso!»
«Ero indietro con lo studio e... avevo bisogno di... altre otto me.»
«Hai usato i tuoi poteri?»
Annuisco, poi chiedo:
«Devo farle sparire?»
«Beh... nel regolamento della scuola non c'è scritto che è vietato sdoppiarsi per studiare. Non farti vedere da Piton o toglierà cento punti per l'originale e cinquanta per ogni clone a Grifondoro.»
Annuisco alle sue parole.
«Domani alle dieci nel mio ufficio, devo parlarti di una cosa.»
E poi va via, lasciandoci al nostro studio.

Il giorno dopo, alle dieci in punto, arrivo davanti la sua aula e vedo che c'è anche Hermione. Mi guarda mentre busso alla porta e sento la voce della professoressa McGranitt.
«Avanti.»
Apro la porta e la donna alza lo sguardo verso di me.
«Signorina Granger può entrare anche lei.»
Hermione ubbidisce e si mette al mio fianco.
«Vi ho convocate entrambe perché penso che quello che ho visto ieri sera potrebbe aiutare molto la signorina Granger. Black, puoi farlo su altre persone?»
Annuisco, guardando Hermione al mio fianco.
«Fare che cosa?»
Chiede ricambiando il mio sguardo mentre la professoressa spiega il mio metodo di studio.
«Non dovete farvi vedere quindi userete la mia aula e starò con voi. Potete iniziare già da questa sera, dopo cena.»
«Se a lei va bene ricevere aiuto da una persona malvagia come me.»
Affermo sorridendo e la professoressa sospira, scuotendo appena la testa, poi torniamo entrambe alle rispettive lezioni.
La giornata passa velocemente e, quando a cena spiego il mio piano per la serata, mio fratello scoppia a ridere.
«Adesso vado da lei e le chiedo con quale coraggio accetta aiuto da mia sorella.»
«Non fare l'antipatico, magari ha... cambiato idea?»
Chiede Camille, anche lei poco convinta. Dopo aver raccontato a Klaus cosa ho scoperto quel pomeriggio a Hogsmeade abbiamo entrambi capito che Harry ci avrebbe solo odiato di più e lui conosce anche il mio segreto, che potrebbe rivelare a tutti da un momento all'altro.
Finita la cena, vado nella mia stanza per prendere tutto il necessario e, come ieri sera, scendo in sala comune con tre borse che mi seguono, lì trovo Hermione, Harry e Ron sono al suo fianco, sotto il mantello dell'invisibilità. Faccio finta di non vederli e, con un movimento della mano, le borse della ragazza seguono le mie.
«Potevo farlo da sola.»
Sussurra, la guardo sospirando e lascio tornare le sacche piene di libri ai suoi piedi.
«Portale da sola allora, ci vediamo lì.»
Affermo camminando e uscendo dal quadro, seguita dalle mie cose, arrivando in pochi minuti davanti l'aula e trovando la porta aperta.
«Buonasera professoressa.»
Affermo entrando e salutando la donna seduta alla cattedra. Comincio a distribuire i libri nei banchi, aprendoli alla pagina dove mi ero fermata ieri sera, occupando metà fila. Quando finisco e le altre me sono già sedute, Hermione (con Harry e Ron ancora coperti dal mantello) fa il suo ingresso nell'aula. Anche lei distribuisce i libri nei banchi e occupa tutta la fila centrale e metà della fila di destra.
«Wow.»
Commento alzando lo sguardo dal libro di divinazione.
«Puoi fare tutte queste... signorine Granger?»
Commenta la professoressa McGranitt, anche lei sorpresa.
«Tutte quelle che vuole.»
Rispondo e in pochi secondi la classe si riempie di tutte le Hermione necessarie, che prendono posto e da lì inizia la sessione di studio. Dopo quasi un'ora, finisco di studiare quello che avevo e prendo dalla borsa il mazzo di tarocchi, mischiandolo e pescando una sola carta, scoprendo che La Luna mi perseguita. Cosa deve accadermi di così brutto? Prendo il libro e leggo la stessa descrizione che mio fratello aveva letto quel giorno, soffermandomi su alcune frasi:"è considerata una delle carte da cui sarebbe meglio stare alla larga!", "inquietudine, inganni e tradimenti". Sto per prendere una seconda carta quando vengo distratta dal rumore di qualcosa che cade. Harry ha fatto cadere la bacchetta da sotto il mantello. Con uno sguardo lascio che l'oggetto torni sul banco, apparentemente vuoto, ma dove in realtà ci sono i due amici. Entrambi mi guardano con espressione confusa, ma torno al mio studio. Decido di non preoccuparmi troppo di quella carta e del mio futuro, così chiudo il libro e prendendo il posto della me impegnata con Difesa contro le Arti Oscure, continuano a leggere, finché la professoressa non ci interrompe.
«Ragazze è arrivato il momento di tornare al dormitorio e devo accompagnarvi io.»
Afferma la professoressa e faccio sparire tutti i cloni, cominciando poi a sistemare tutte le mie cose nelle borse e Hermione fa lo stesso.
«Non c'è alcun bisogno di accompagnarci, professoressa.»
Commento mentre le mie borse volano fuor dall'aula, dirette alla torre Grifondoro.
«Va bene, allora buonanotte.»
Entrambe auguriamo buonanotte alla professoressa e, vedendo Hermione in difficoltà per tutto il peso dei libri, mi avvicino a lei.
«Ti lascerai aiutare adesso?»
Chiedo e lei mi guarda, poi annuisce e le sue cose cominciano a seguire le mie. Raggiungiamo la torre del Grifondoro in silenzio, passando attraverso il quadro.
«Puoi dire ai tuoi amici che la prossima volta possano evitare di usare il mantello, tanto li vedo lo stesso. Buonanotte.»

Harry Potter e la profezia dei gemelli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora