7. Natale

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È la vigilia di Natale ed io e Tom, gli unici del gruppo rimasti per le vacanze insieme a mio fratello, siamo in sala grande e, mentre mangio un muffin al cioccolato, Tom mi spiega per la centesima volta come si gioca a scacchi.

«Ania è facile, dico sul serio.»

«Certo, facile come un manuale di fisica quantistica.»

Lo guardo sempre più confusa. È quasi un ora che mi parla di Re, Regine, Torri e Alfieri, ma per me è come se parlasse una lingua sconosciuta.

«Io ci rinuncio.»

Commenta sospirando.

«No dai, mi impegno ok? Regina in... aspetta non ricordo... ehm... C16?»

La regina però non si muove e Tom scoppia a ridere.

«Tu hai i pezzi neri, cominciamo i bianchi a giocare e poi non puoi muovere la regina come prima mossa!»

«Sono io che ci rinuncio.»

Affermo sospirando, mentre lui continua a ridere.

«Sono brava in tante cose e gli scacchi non rientrano in questa categoria.»

«Tipo aver introdotto i pantaloni nella divisa femminile?»

Ormai da mesi le ragazze ad Hogwarts erano libere di indossare i pantaloni e non sono mai stata così fiera di me stessa. Pensavo di essere l'unica a cui importava, ma ormai le ragazze che continuano ad usare la gonna sono poche.

«Te l'ho detto che ci sarei riuscita.»

«Ammetterai mai che avevo ragione quando ti dicevo che lo sciopero della fame era una pazzia?»

Mi scappa una risata.

«Tesoro preferirei buttarmi dalla torre di Astronomia piuttosto che ammettere che qualcun altro aveva ragione!»

Entrambi ridiamo, finché non notiamo le persone alzarsi dai propri posti e cominciare a raggiungere i propri dormitori. È quasi l'ora del coprifuoco, mancano pochi minuti.

«Cominciamo ad andare?»

Chiede Tom ed io annuisco. Ci alziamo in piedi e cominciamo a camminare verso la sala comune Grifondoro. Stiamo per arrivare in cima alle scale quando queste decidono di cambiare direzione.

«Parlerei volentieri con l'architetto. Veramente pensava che delle scale che cambiano potessero essere sicure per degli studenti? Secondo me aveva bevuto quando ha fatto il progetto.»

Affermo sbuffando. Le scale portano ad un corridoio, sto per camminare ma Tom mi ferma.

«Dove vai? Non è questa la strada per i dormitori.»

«Lo so, ma visto che sono le scale a decidere, vediamo dove ci portano.»

Cammina al mio fianco e, quasi dopo un'ora a girare per le vie e sentire Tom ripetere Ci siamo persi, raggiungiamo la torre di Astronomia.

«Visto? Sappiamo benissimo dove siamo.»

Affermo guardando la luna.

«Dovremmo essere nei dormitori! Se mi trovano qui mi tolgono la spilla da prefetto.»

«Quello se siamo fortunati e ci becca, che ne so, Silente o la McGranitt. Se ci becca Piton ci butta da qui sopra per farci capire che dobbiamo tornare a casa.»

Entrambi ridiamo, lui si mette al mio fianco e guarda la luna con me.

«La luna piena è poetica.»

Harry Potter e la profezia dei gemelli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora