La settimana più stressante dell'intero anno scolastico è giunta al termine. Ho appena finito tutti gli esami e, insieme a Klaus e Tom, mi godo un po' d'aria fresca in giardino, anche se continuo a pensare al mio esame di divinazione. Come immaginavo, ha chiesto i tarocchi e, tra le carte pescate, c'era la mia immancabile Luna. Prima di andarmene la professoressa mi ha detto che il destino sta cercando di avvertirmi: qualcuno che io credo amico mi sta ingannando. Ad interrompere i miei pensieri è Remus, che vedo correre verso di noi e, ansimando, dice:
«Anastasia e Niklaus, dovete assolutamente venire con me. È successa una cosa e ho bisogno di voi.»
Nella sua voce posso percepire preoccupazione. Ci alziamo in piedi e lo raggiungiamo, scusandoci con Tom.
«Remus che sta succedendo?»
Chiede Klaus quando siamo quasi arrivati alla capanna di Hagrid.
«Vostro padre ha trovato Harry e se non lo fermiamo farà una pazzia.»
«Definisci pazzia.»
Continua mio fratello.
«Il vero colpevole è sempre stato vicino ad Harry, per questo ha sempre cercato lui. Se non lo fermiamo ammazzerà l'unica persona che può provare la sua innocenza. Sono dentro il Platano Picchiatore.»
«Allora non perdiamo tempo. Ci vediamo lì tra cinque secondi.»
Affermo guardando mio fratello che si limita ad annuire. Con le mani puntate sull'erba e dei lampo di luce rossa che escono da essi, volo verso la mia meta; in pochi secondi sono lì e quando i miei piedi toccano terra loro sono già arrivati. Remus ci mostra il passaggio segreto e in pochi secondi siamo dentro quella che riconosco come la Stamberga Strillante. In silenzio percorriamo un tunnel che sembra infinito, finché non sentiamo la voce di Hermione urlare:
«Siamo qui! Siamo quassù... C'è Sirius Black... Presto!»
Klaus mi prende in braccio e in mezzo secondo siamo nella stanza. I miei piedi toccano di nuovo terra e sono alla destra di mio padre, mentre Klaus è alla sua sinistra. Harry ci guarda in modo strano e punta ancora la bacchetta contro mio padre, mentre Hermione estrae la sua e la punta contro di me.
«Sul serio? È il tuo modo di ringraziarmi?»
Affermo guardando la ragazza.
«Lo sapevo che c'eravate voi dietro tutta questa storia.»
Commenta Harry guardando prima mio fratello e poi me.
«Fai un favore al mondo e sta zitto!»
Risponde Klaus. Nella stanza entra finalmente anche Remus. Il suo sguardo è su Ron, al momento disteso su quello che riconosco come un letto, poi su Hermione e infine su Harry.
«Expelliarmus!»
Grida e la bacchetta di Harry, così come le due che Hermione teneva tra le mani, volano via, direttamente nelle mani di Remus. Quest'ultimo si volta a guardare mio padre, ancora al mio fianco.
«Dov'è?»
Tutti gli occhi della stanza adesso sono puntati su Remus. Dov'è chi? Chi è il famoso traditore che ha fatto incolpare mio padre? Mio padre lentamente alza la mano e indica Ron. Adesso tutti nella stanza guardano Ron, che ricambia lo sguardo confuso.
«Ma allora... perché non si è mai rivelato finora? A meno che... a meno che non fosse lui... a meno che non vi siate scambiati... senza dirmelo?»
Remus è confuso, quasi quanto tutti noi. Mio padre non dice niente, si limita ad annuire. Remus non risponde, si avvicina a lui e lo abbraccia. Guardo mio padre e il mio padrino abbracciarsi e non riesco a trattenere un sorriso.
«Non ci credo!»
Urla Hermione e Remus si allontana da mio padre per voltarsi verso di lei. Adesso sta puntando il dito contro di lui e continua a farneticare.
«Lei...»
«Hermione.»
«... Lei e lui.»
«Hermione calmati.»
«Non l'ho detto a nessuno! Le ho parato le spalle...»
«Detto che cosa?»
Chiediamo io e mio fratello insieme, guardando Remus.
«Hermione, ascoltami, ti prego! Posso spiegare...»
Urla Remus.
«Io le credevo! E lei è sempre stato suo amico!»
«Ti sbagli. Lascia che ti spieghi!»
«No!»
Grida Hermione, ed io comincio a perdere la pazienza.
«Cristo Santo! Lo lasci parlare?»
Urlo, irritata dal suo comportamento, e le tende strappate del letto prendono fuoco. Sospiro e con uno sguardo cerco di spegnerle, ma la situazione è così tesa che non basta. Mi avvicino al piccolo fuoco e riesco a spegnerlo solo dopo qualche secondo.
«Harry non credergli, ha aiutato Black a entrare nel castello, anche lui ti vuole morto... è un lupo mannaro.»
«Tu sei cosa?»
Chiede mio fratello guardando il nostro padrino, che cerca invece di evitare il suo sguardo.
«Non ho aiutato Sirius a entrare nel castello e di sicuro non voglio vedere Harry morto... ma non negherò che sono un lupo mannaro.»
Adesso tutto ha senso. Le malattie improvvise ogni mese, le cicatrici in faccia. Lui che, quando eravamo bambini, aveva impegni improvvisi ogni mese e non ci diceva mai cosa doveva fare. Hermione deve aver controllato il calendario lunare e capito che era ammalato solo quando c'era la luna piena. Sono ancora di fianco al letto e vedo Ron cercare di alzarsi, ma ricade gemendo di dolore. Remus si avvicina preoccupato, ma Ron urla:
«Stai lontano da me, lupo mannaro!»
«Te la meriti la gamba rotta.»
Commento sospirando, camminando poi verso Remus e mettendomi al suo fianco. Lui guarda Hermione e chiede:
«Da quanto tempo lo sai?»
«Da quando ho fatto il tema per il professor Piton.»
«Silente l'ha assunta anche se sapeva che era un lupo mannaro? Ma è matto?»
Chiede Ron.
«Ha dovuto faticare parecchio per convincere certi insegnanti che sono affidabile.»
«Indovina chi?»
Chiede sarcasticamente Klaus, ancora di fianco a mio padre. Mi volto per guardarlo.
«Sul serio? Ti sembra il momento?»
Sussurro guardandolo. Non è il momento di commentare la poca professionalità di Piton.
«Silente si sbagliava! Lei lo ha sempre aiutato! Silente si sbagliava anche su quei due!»
Urla Harry e indica prima me e poi Klaus, quest'ultimo sospira, ormai stanco di dover sempre contraddire Harry.
«Non ho aiutato Sirius! E nemmeno i gemelli lo hanno fatto! Se me ne date la possibilità, vi spiegherò. Guardate...»
Prende le bacchette di Harry, Ron e Hermione e le consegna ai loro proprietari.
«Voi siete armati, noi no. Ora volete ascoltare?»
«Lei è sempre armata.»
Sussurra Hermione guardandomi e ho l'impulso di farla stare zitta a modo mio, togliendole la voce come Ursula ha fatto con Ariel. Harry però non fa caso alle parole dell'amica e chiede:
«Se non l'ha aiutato come faceva a sapere che era qui?»
«La Mappa del Malandrino. Ero nel mio studio a guardarla.»
«La che cosa?»
Chiedo guardando Remus e lui mi risponde: una mappa che mostra tutto e tutti, quello che fanno in ogni momento della giornata.
«Che figata.»
Commenta Klaus.
«Sa come farla funzionare?»
Chiede Harry.
«Certo che lo so. Ho dato una mano a disegnarla. Io sono Lunastorta: i miei amici mi chiamavano così, a scuola. La cosa importante è che stasera la stavo guardando attentamente. Harry, per il futuro, sulla Mappa del Malandrino ti si vede anche se indossi il Mantello dell'Invisibilità. Con voi tre c'era qualcun altro. »
«Cosa? No, non è vero.»
Esclama Harry.
«Non riuscivo a crederci. Credevo la mappa fosse difettosa.»
«Non c'era nessuno con noi!»
Continua Harry.
«E poi ho visto Sirius trascinare qui dentro due di voi, così sono andato a chiamare i gemelli.»
«Uno di noi. Ero io.»
Commenta Ron.
«No Ron, due. Credi che potrei dare un'occhiata al tuo topo?»
Continua Remus in modo calmo.
«Che cosa c'entra Crosta?»
«Tutto. Posso vederlo, per favore?»
Ron sembra non voler consegnare il topo a Remus, così punto le mani verso l'animale e i suoi occhietti diventano rossi, mentre vola nelle mani di Remus.
«No! Il mio topo non c'entra niente! Ridammelo!»
«Quello non è un topo!»
Commenta mio padre all'improvviso.
«Che cosa vuol dire... ma che certo che è un topo!»
«No, non lo è. Ha dei pensieri troppo umani per essere un topo.»
Affermo mentre tutti guardano i miei occhi diventare rossi. Sto leggendo dentro la testa di quello che all'apparenza è un topo. Ha la mente così confusa che non riesco a percepire niente se non frasi sconnesse.
«Ron... questo è un mago.»
«Un Animagus che si chiama Peter Minus.»
Commenta mio padre. Mi avvicino maggiormente a Remus e quando prendo tra le mani il topo, una visione apocalittica è dentro la mia testa: qualcosa di spaventoso che esce da un calderone, di fianco ad esso qualcosa che sembra un corpo morto e Harry che perde sangue da un braccio. Poi improvvisamente sento dolore alla testa, e faccio cadere il topo che viene afferrato da Ron, porto le mani sulle tempie e urlo finché il dolore non smette. Quando apro gli occhi sono tra le braccia di Klaus che mi guarda preoccupato, insieme a mio padre e Remus.
«Tieni quel... coso... lontano da me.»
Affermo mentre mio fratello prende il mio viso fra le mani e mi costringe a guardarlo negli occhi.
«Che cosa hai visto?»
Chiede Remus.
«Uccidetelo. Adesso!»
Affermo guardando mio padre e poi Remus.
«Questa è pazza. L'ho sempre detto!»
Continua Ron, ma in questo momento non mi interessa cosa pensa di me. Quella cosa che ho visto non è sicuramente una visione di pace e serenità, e mi ha lasciato con la sensazione che quel topo, chiunque sia, non ha buone intenzioni.
«Peter Minus è morto. L'ha ucciso lui dodici anni fa!»
Commenta Harry indicando il suo padrino.
«Avrei voluto, ma il piccolo Peter se l'è cavata... non questa volta, però!»
Vedo mio padre scagliarsi contro Crosta, ma per afferrarlo si butta sulla gamba rotta di Ron che urla dal dolore.
«Sirius no! Aspetta! Non puoi farlo così... dobbiamo spiegare!»
Urla Remus, scattando in avanti e allontanando mio padre da Ron. Vorrei fare qualcosa, ma sono ancora troppo scossa e quella visione non vuole lasciare la mia testa.
«Possiamo spiegarglielo dopo! Anche Ania ha detto di ucciderlo!»
Urla mio padre, provando a liberarsi dalla presa di Remus, mentre con una mano cerca di afferrare Crosta.
«Hanno il diritto di sapere tutto! Era l'animaletto di Ron! Ci sono dettagli che non capisco nemmeno io! E Harry... a Harry devi dire la verità, Sirius! Poi Ania deve spiegarci cosa ha visto!»
Mio padre resta fermo, anche se i suoi occhi rimangono puntati su Crosta.
«Digli quello che vuoi, ma fai in fetta.»
«Siete la famiglia dei fuori di testa più un lupo mannaro!»
Commenta Ron.
«Ora mi ascolterai fino alla fine, Ron. Ricordati solo di tenere stretto Peter mentre parlo.»
«C'erano dei testimoni che hanno visto Minus morire.»
Commenta Harry.
«Tutti hanno creduto che Sirius avesse ucciso Peter. Io stesso ne ero convinto... finché stasera non ho visto la mappa. La Mappa del Malandrino non mente mai. Peter è vivo. Ce l'ha in mano Ron.»
«Ma... professore... non può essere un Animagus. Se lo fosse, lo saprebbero tutti. Il Ministero tiene sotto sorveglianza i maghi e le streghe che sanno trasformarsi in animali; c'è un registro che ho letto e Peter Minus non è sulla lista.»
Interviene Hermione. E da lì comincia a narrare la storia, che tutti ascoltiamo attentamente. Cominciò tutto quando è diventato un lupo mannaro. Era un bambino e a quei tempo non c'erano cure, la pozione AntiLupo che gli prepara Piton è un'invenzione recente. Quando pronuncia la parola mostro per descrivere sé stesso sento tutto il suo dolore. Silente gli ha permesso di frequentare la scuola e ha fatto piantare il Platano Picchiatore e costruire il tunnel che porta alla Stamberga Strillante così da farlo venire qui a trasformarsi. Non aveva umani intorno da mordere, così mordeva e graffiava se stesso. Questa immagine è così triste da farmi dimenticare per un attimo della mia visione.
A scuola aveva conosciuto degli amici, tre in particolare: Sirius Black, Peter Minus e James Potter. I tre si resero conto che mancava ogni mese e capirono la verità. Non lo abbandonarono affatto, anzi, diventarono Animagi per aiutarlo. Il mio sguardo si posa su mio padre, ancora con gli occhi fissi su Crosta.
«Piton non si fida di me, e ha le sue ragioni.»
Continua Remus.
«Piton? Che cosa c'entra Piton?»
Chiede mio padre.
«Anche lui insegna qui. È tutto l'anno che ripete a Silente che non bisogna fidarsi di me. Sirius gli fece uno scherzo che quasi lo uccise, uno scherzo che coinvolse me.»
«Se lo meritava. Sempre in giro a ficcare il naso dappertutto.»
«Piton era curioso di sapere dove andavo tutti i mesi. Sirius pensò che sarebbe stato... ehm... divertente dire a Piton che bastava premere il nodo sul tronco con un bastone. Piton lo fece... James salvò la vita di Piton, che riuscì comunque a vedermi.»
«Quindi è colpa tua se i miei voti fanno schifo in pozioni?»
Commenta mio fratello guardando nostro padre. Il mio sguardo va sulla porta e spalanco gli occhi quando vedo il professor Piton sulla soglia della porta.
«Non vorrei interrompere la bella e interessante storia... ma il professore che stai descrivendo è qui, coperto dal Mantello dell'Invisibilità.»
Affermo e tutti guardano l'uomo sfilarsi il mantello e entrare nella stanza, puntando la bacchetta contro Lupin.
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Harry Potter e la profezia dei gemelli.
FantasyAnastasia e Niklaus Black, due gemelli dai poteri strabilianti, figli dell'uomo più ricercato di tutto il paese. Per il mondo sono pericolosi, per Harry Potter sono una minaccia per la sicurezza della scuola, malvagi come il padre. Scarlet Witch e...