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"Oh scusa, pensavo fosse lo spogliatoio dei ragazzi, sono nuovo qui e devo ancora imparare dove si trovano le varie stanze". Un ragazzo biondo e a petto nudo (non che mi dispiacesse, era veramente allenato) e con le labbra che potevano far invidia a una trota si trovava davanti a me.

"Non preoccuparti, anche io sono nuova, ti posso capire. Comunque io sono Brittany"

"Che sbadato, non mi sono nemmeno presentato. Sono Sam, Sam Evans..è un piacere conoscerti Brittany." un'altra persona gentile, aggiungiamolo alla lista.

"Il piacere è mio Sam, ti sei appena trasferito qui a Lima?"

"Si, i miei mi hanno mandato qui perché il texas non ha buoni licei, sono tutti appassionati di mucche, tori e rodei. Quindi sai com'è, almeno che non volessi diventare un cowboy sono stato obbligato a trasferirmi. Tu invece da dove vieni?" Curioso il ragazzo

"Io vengo da Brooklyn, ci siamo trasferiti qui perché mio padre ha aperto una nuova catena di fast food e poi Lima sembra più tranquilla rispetto a Brooklyn anche se non ci sono molte cose, mi piace."

"Mi piacerebbe uscire a vedere la città, non ne ho ancora avuto l'occasione quindi se ti va possiamo farlo insieme." Era forse un appuntamento? Cosa faccio...rifiuto o colgo l'occasione. "buttati Britt" mi suggerisce la fata nella mia testa.

"Ok, ti lascio il numero così ci mettiamo d'accordo per quando vederci..tieni".

"Perfetto, appena ho tempo ti chiamo, ciao Brittany".

"Ciao Sam" e se ne va cercando di non sbattere la porta. Forza Brittany ti sei procurata un appuntamento con un ragazzo carino dopo solo una settimana che sei qui, cosa potrebbe andare peggio? Come non detto.

"Chi cazzo era quello..." bene Satana è tornata "...non voglio sveltine qui signorinella, prendetevi una camera, andate sotto un ponte, ma non voglio che facciate le vostre cosette da bianchi arrapati nel mio spogliatoio, claro?" Il suo spogliatoio, gne gne gne

"Non stavamo facendo nulla, ha solo sbagliato stanza e ci siamo fermati a parlare, non c'è bisogno di agitarsi. Il tuo spogliatoio è ancora immacolato chica." L'ho detto ad alta voce, dio Brittany, tutto potevi dire ma chica a un ispanica è la cosa peggiore di tutte.

"Alla biondina qui piace giocare con il fuoco..." stava procedendo verso di me un po' troppo lentamente. La stavo fissando, stavo guardando le sue forme e c'è da dirlo il chirurgo che le aveva rifatto le tette meritava un applauso, strette in quella divisa erano semplicemente perfette. La sua coda stava ondeggiando a destra e a sinistra e due ciocche lasciate libere dall'elastico le ricadevano sul viso. I suoi occhi neri come la pece, wow erano proprio scuri, brillavano mentre mi guardava con desiderio, credo , o me lo sto solo immaginando?.

"...vedi di non farmi incazzare, solo perchè sei nuova non pensare di potermi parlare come ti pare e piace.." si era avvicinata ancora di più, anche se era leggermente più bassa di me sentivo il suo respiro nel mio orecchio, avevo i brividi ovunque e mi ritrovai a dovermi appoggiare agli armadietti per evitare di cadere per terra. Solo allora mi resi conto che avevo ancora il top e che Santana stavo proprio fissando la mia scollatura facendo scorrere le dita sui miei addominali.

"...non vorrai che queste mani da chica ispanica rovinino le tue gambe, giusto?..." stava lasciando piccoli graffi sopra il mio ginocchio, ansimando troppo vicino alla mia guancia. Brittany non puoi farti sottomettere così, ma è eccitante, BRITTANY riprendi il controllo!!!.

Con un gesto che non avrei mai pensato di fare, ribaltai le posizioni e il corpo di Santana adesso si trovava tra me e l'armadietto. Ero talmente attenta a fissare i suoi occhi che non mi accorsi nemmeno che si stava leccando le labbra in un modo che avrebbe mandato chiunque fuori di testa. Decisi però di non lasciarmi tentare, dovevo farle capire che non ero una preda facile.

"magari potrei mettermi la divisa e far svolazzare quella gonnellina, Sue dice che non sapresti mantenere il controllo, è così?" glielo sussurrai all'orecchio mentre i miei occhi vagavano su quelle labbra così rosa e gonfie che avrei potuto morderle se non dovessi mantenere una posizione di controllo.

Le sue mani stavano vagando ovunque, sulle mie spalle tracciando piccoli cerchi, scendevano verso i miei addominali, stringevano i miei glutei, così forte che avrei potuto urlare di piacere. Dovevo fare qualcosa.

"La signorina Lopez vuole giocare, bene, giochiamo" catturai le sue gambe e lei non perse tempo ad allacciarle ai miei fianchi. Cominciai a lasciarle una striscia di baci partendo dall'orecchio fino alla base del collo. Baciavo, mordevo, leccavo, lei stava andando fuori di testa riuscivo a sentirlo da come si aggrappava a me.

"Mmhh, britt" Mi ha appena chiamato Britt, le mie gambe sembrano non voler più reggere, sono presa da un'eccitazione che non avevo mai provato. Mi sento bagnata, fottutamente bagnata e solo con un suo gemito.

Infilai le mani sotto la divisa, era così calda che avrei potuto cucinarci qualcosa. Le stavo massaggiando l'interno coscia mentre la mia bocca continuava la sua discesa, fino a doversi fermare perchè la divisa era l'unica cosa che mi divideva dall'assaggiare e mordere quelle tette perfette e sode. Non volevo smettere cazzo ,non volevo davvero, ma non poteva averla vinta così in fretta.

"E comunque, a giocare con il fuoco dopo un po' ci si brucia vero San...? Mi staccai da lei delicatamente, era rimasta senza parole e a bocca asciutta. Ripresi la mia roba e prima di uscire aggiunsi "ci si vede domani ah e preparati...ci sarà la gonnellina e di certo non la terrò ferma". Richiusi la porta alle mie spalle e mi diressi verso casa più che soddisfatta.

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SPAZIO AUTORE:

Questo capitolo mi sembra anche carino,  mi reputo soddisfatta. C'è ancora da lavorare ma è un inizio.

Ringrazio la persona che con quei soli 3 commenti mi ha fatto urlare di gioia e mi ha fatto pubblicare questo capitolo. Quindi chiunque tu sia, ti ringrazio veramente tanto. 

Mi sento indecisa se scrivere anche il pov di Santana oppure lasciarlo così,  mediterò e vi farò sapere. 

Buona lettura

P. 

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