Capitolo 3

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Louis inciampò fuori dal taxi con i capelli ancora umidi, stropicciando e strizzando gli occhi appannati alla pallida luce del sole.

"'Giorno." gracchiò avvicinandosi ad Harry.

Il sorriso morbido che apparve sul volto di Harry era completamente spontaneo. "Ciao."

"Ho ricevuto il tuo telegramma. 'In piedi all'alba e niente colazione.' Sarà meglio che ne valga la pena." mormorò Louis tremando al fresco della mattina.

"Non te ne pentirai. Ti porto a gustare il miglior croissant e la migliore cioccolata calda di Parigi." disse Harry in maniera scherzosamente pomposa.

Louis rifletté un momento con un sopracciglio alzato, prima di contrarre la bocca e scoppiare in un sorriso. "Va bene. Mi fido di te."

Harry batté le mani dondolandosi sui talloni. "Ho organizzato l'intera giornata."

"Efficiente." scherzò Louis.

Harry si levò il suo nuovo cappello paglietta facendo un finto inchino. "Al vostro servizio."

Louis ridacchiò. "Andiamo allora! Sto morendo di fame e freddo. Fai strada, Styles."

Harry prese un respiro profondo e, in un impeto di audacia, allungò la mano per afferrare il collo di Louis e attirarlo a sé. Il colletto della sua camicia era ancora umido dove l'acqua era sgocciolata dall'estremità dei suoi capelli. "Non preoccuparti di niente. Spero tu abbia portato le scarpe comode."

Louis si appoggiò al tocco di Harry, avvicinandosi in modo che i loro corpi si continuassero a toccare anche mentre camminavano dopo che Harry, riluttante, aveva lasciato cadere la mano successivamente ad averlo indirizzato nella giusta direzione.

"Hai pianificato un sacco di camminate, vero?" chiese Louis con un pizzico di apprensione che fece fermare Harry per un attimo.

Harry gli diede un colpetto al fianco. "È l'unico modo per conoscere la città."

"Ma prima la colazione?"

"Senza ombra di dubbio."

Dopo colazione, riscaldati dalla cioccolata calda, partirono per una tranquilla passeggiata lungo una strada costeggiata da artisti; il profumo di vernici ad olio e trementina aleggiava e si mescolava a quello delle pasticcerie e dei ristoranti.

"Cosa disegni?" chiese Louis di punto in bianco mentre superavano un vecchio signore che lavorava ad un disegno a carboncino.

Harry abbassò la testa evitando lo sguardo curioso di Louis. "Oh, um. Non saprei."

Louis gli fece l'occhiolino. "Giusto."

Harry fece una smorfia. "Voglio dire, non sono non sono un professionista. Io- a volte vedo qualcosa e non posso fare a meno di disegnarla o scattarle una foto."

Louis gli offrì un sorriso rassicurante. "Sei anche un fotografo? Dov'è la tua macchina fotografica?" chiese con una voce leggera.

Harry si obbligò a sorridere. "Non ti dispiacerebbe se la portassi con me?"

"Certo che no. Mi piacerebbe vedere i tuoi lavori, comunque. Me li farai vedere? Non sono riuscito a vederli all'asta."

Harry fece quasi cadere il cappello mentre si passava le dita tra i capelli, tentennando.

"Harry-" disse in fretta Louis. "Non devi se non sei a tuo agio."

Harry scosse la testa. "No, lo farò. Non mi dispiacerebbe mostrarteli." emise un colpo di tosse con una stretta alla gola. "Sono a mio agio con te, Lou."

The Beginning of Everything - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora