Capitolo 9

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Il volto di Harry si contorse mentre cercava di soffocare uno sbadiglio, poi armeggiò con la maniglia della porta per chiuderla dietro di sé. Chiuse gli occhi alla luce nel corridoio e si congelò sul posto, la bocca ancora aperta, quando si trovò faccia a faccia con Niall.

Niall era vestito per il giorno, abbigliamento impeccabile e capelli acconciati. In contrasto con Harry che aveva semplicemente fatto scorrere le dita tra i capelli e si era gettato addosso la sua camicia e i pantaloni. Il suo gilet era sbilenco perché l'aveva abbottonato male.

"'Giorno." gracchiò Harry.

Niall scoppiò a ridere e la sua faccia gli divenne rosa. "Più buon pomeriggio. È mezzogiorno passato. Ho fatto commissioni tutta la mattina."

Le sopracciglia di Harry si corrugarono, temporaneamente distratto dal suo imbarazzo. "Questo significa che non fanno più la colazione?"

Niall trattenne visibilmente più risate. "Sono sicuro tu possa prendere quello che vuoi dal servizio in camera." disse colpendo gentilmente il braccio di Harry.

Harry fece un gran sorriso. "Fantastico. Pensavo che potrei fare una sorpresa a Louis per colazione."

"Che cosa dolce." disse Niall senza un briciolo di sarcasmo, sorridendo ad Harry. "Pensi che scoperete di nuovo dopo quello? Perché se lo farete, porterò Zayn a pranzo fuori e finirò alcune scartoffie che dovrei fare più tardi."

Harry farfugliò, strozzandosi con la sua saliva.

Niall gli batté sulla spalla, poi mosse la mano in cerchi sulla sua schiena. "I muri sono sottili come fogli di carta, amico. Mi sono svegliato pensando ci fosse stato un terremoto o qualcosa, la cornice sopra il mio letto tremava."

La faccia di Harry stava andando a fuoco, una risata isterica stava ribollendo. "Um, devo proprio andare-" fece un movimento esagerato come se stesse per andarsene.

Niall ridacchiò. "Sei dolce, Harry." sospirò di contentezza. "Non c'è da lamentarsi- buoni affari e ottima fortuna alle gare- ma sarebbe comunque valsa la pena del viaggio solo per farvi stare insieme."

"Mi stai dando la tua benedizione?" scherzò Harry, ma afferrò le mani di Niall in una stretta riconoscente quando lui annuì ridacchiando.

"Louis è uno dei miei migliori amici. Voglio solo vederlo felice. O è abbastanza sapere che è felice, davvero. L'ho già sentito- preferirei non vederlo."

Dopo aver lasciato l'hotel, Harry prese la metro per andare a trovare Liam a lavoro. Entrò dalla porta sul retro del teatro, la quale si affacciava in un vicolo disseminato di mozziconi di sigaretta e odorava di vino puzzolente. Il musicista che aprì la porta ad Harry lo portò direttamente da Liam, che era in pausa dalle prove.

Harry salutò Liam con la mano, scoccandogli un ghigno quando catturò i suoi occhi. Liam batté la mano sulla schiena del pianista e andò da Harry dopo essersi scusato.

"Hey, H. Mi sembra di non vederti da anni."

Harry rise. "Ti voglio bene anche io, Liam."

Liam gli arruffò i capelli, che erano ancora un casino, poi lo guardò aggrottando la fronte mentre lo prendeva con sé. "Cosa hai combinato finora? Pensavo lo avessi restituito."

Harry lisciò il risvolto del suo frac, il quale si era sgualcito dove Louis si era aggrappato. "Ho pensato che l'avrei potuto tenere un po' di più. E sono contento di averlo fatto- siamo andati a teatro la scorsa notte."

Liam condusse Harry fino al bar, dove versò a sé stesso e ad Harry dell'acqua frizzante. "Ma come hai fatto a stropicciarlo così?" chiese confuso prima che la sua faccia si trasformasse in un'espressione inorridita. "E hai perso un bottone!"

Harry guardò in basso, verso il suo petto. "Oh. Hai ragione."

Liam sorseggiò la sua acqua, guardando Harry con gli occhi socchiusi. "Ci sei andato a letto, non è vero?"

Harry alzò le sopracciglia con la faccia impassibile. "Sì, se proprio vuoi saperlo. Questo cosa c'entra?"

Liam si sporse dietro il bancone per raggiungere un barattolo di olive e se ne mise una in bocca. "Solo non credo sia una buona idea. Ti stai già affezionando così tanto. È solo destinato a peggiorare ora che voi due avete... fatto l'atto."

Harry mise il broncio per la scelta di parole di Liam. "Niall è stato veramente di supporto. Qual è il tuo problema?"

Liam spalancò gli occhi. "Niall? Come fa a saperlo? Cosa hai fatto, un annuncio più tardi?"

Harry si avvicinò per dare un colpetto a Liam sulla guancia, suscitando un lamento. "Tu vai a letto con Sophia, non è vero? Nonostante tu non sia sposato. Quando mai ho detto una parola contro questo?"

"È completamente diverso."

Harry gli lanciò uno sguardo pericoloso. "Perché?" domandò.

Liam gli restituì lo sguardo, indifferente. "Perché non faccio finta di essere chi non sono. O gli hai già detto la verità?"

Harry lo fissò a bocca aperta, poi chiuse la mascella, i muscoli tesi. "No."

Liam spinse il barattolo di olive verso Harry con un sospiro. "Sei sempre stato così sincero- su tutto. Non mentiresti per salvarti la vita. Sei molto cauto- addirittura chiuso- ma sempre sincero. Non capisco, Harry."

Harry appoggiò i gomiti sul bancone e scosse i capelli in un gesto frustrato. "Non lo so, Liam. Non so cosa vuoi che io ti dica. Non stavo pensando lucidamente."

"Questo è il problema. È come se quando arriva Louis, nessuna delle regole venisse applicata."

Harry era immobile, con la testa tra le mani. "Non vengono applicate." ammise alla fine.

Rimasero in silenzio per un paio di minuti, Liam guardava Harry mentre lui fissava il muro di bottiglie di liquori, lo sguardo lontano.

"Hey, Liam."

"Hm?"

"Puoi prendermi una di quelle bottiglie di vino?"

Liam guardò dove Harry stava indicando una bottiglia vuota che era stata lasciata fuori. "Ad un certo prezzo. Non è una bottiglia economica!"

La sua risata morì bruscamente quando Harry raggiunse la tasca per afferrare il suo portafoglio.

"Che stai facendo?" chiese Liam con un sibilo.

"Voglio portare Louis a fare un picnic. Lui ama quel vino."

Liam fissò le banconote che Harry gli aveva messo in mano. "Ma sono un bel po'."

Harry gli scoccò uno sguardo indignato. "Non gli servirò del vino scadente, Liam."

Liam scosse la testa. "Brucerai tutti i soldi che hai guadagnato all'asta. E quelle erano le ultime cose di tua nonna."

Harry si tormentò, sconcertato. "Louis è molto generoso con i suoi soldi. È più che giusto-"

Liam sbuffò e soffiò. "È venuto in un viaggio di piacere a Parigi e sta alloggiando in un hotel dannatamente bello. Può permettersi di essere generoso! Tu non puoi!"

Harry serrò la mascella, ostinato. "Lui ne vale la pena."

"Ma che mi dici del dopo?" disse Liam, la voce calma. "Dopo che lui se ne sarà..."

"Andato?" finì Harry per lui, la voce che tremava. "Non lo so." chiuse il portafoglio con uno scatto, rifiutandosi di prendere i soldi indietro. "Quello che so è che adesso voglio dargli tutto quello che posso. Magari non gli posso offrire un futuro, ma posso dargli questo. Dieci giorni da ricordare."

Liam fece un lungo sospiro. "Oh, Harry, tu pazzo innamorato."

The Beginning of Everything - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora