Capitolo 14

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L'auto lasciò la strada per girare in una via solitaria sterrata, costeggiata da un mare di erba alta color verde intenso e punteggiata di fiori selvatici. La luce del sole li raggiungeva irrompendo dalle fessure delle chiome degli alberi alti che affiancavano il sentiero.

Ben presto una casa apparve all'orizzonte. All'ombra di un imponente olmo, sorgeva una casetta di pietra; le foglie coprivano metà della parete anteriore, fin quasi al camino. Due lucernari spioventi mostravano una soffitta confortevole, anche se la casa era a un piano. Il tetto era composto da tegole di terracotta: rosso brillante e marrone sbiadito. Le tende a stampa floreale furono notate man mano che l'auto si avvicinava, ed era ovvio che sugli infissi delle finestre e delle persiane fosse stata passata una mano fresca di vernice blu. Un assortimento di fiori in vasi di ceramica dipinta erano posti accanto alla porta d'ingresso.

Quando Harry spense il motore, Louis poté sentire il gorgoglio di un ruscello lì vicino che copriva il cinguettio degli uccelli.

"Era di mia nonna. Me l'ha lasciata nel testamento."

Louis uscì dalla macchina e la stampella affondò nell'erba; fissò la casa di fronte a lui con stupore.

"È piuttosto vecchia. Del 1822." disse Harry scusandosi con la voce mentre seguiva Louis fuori. "È stata abbandonata, quindi aveva bisogno di un po' di lavoro. C'era una perdita- più di una, ad essere sinceri. E l'impianto idraulico doveva essere sistemato, e il pavimento cambiato. Ma è tutto pronto ora. Per la maggior parte."

"L'hai sistemata?" esalò Louis, girandosi per poter guardare Harry, il quale era con le spalle chine e le mani nelle tasche.

Harry annuì. "Liam ha aiutato. E anche Nick ha dato una mano. Ma... sì."

Louis lo fissò con la bocca aperta.

Harry si strofinò il retro del collo, le dita passarono tra i suoi ricci. "Ha un po' di spifferi." ammise imbarazzato. "Ma ho sistemato il tuo ufficio sul lato sud, così avrai la maggior parte del sole, e c'è un camino-"

"Il mio ufficio?" lo interruppe Louis con la voce roca.

Harry annuì debolmente, gli occhi spalancati. "L'ho fatto per te, Lou. Per noi. Se mi rivuoi. Se mi vorrai."

Louis, meravigliato, guardò di nuovo verso la casa. "Mi hai costruito una casa?" sussurrò lentamente.

Harry deglutì. "Più o meno? Ho sistemato la casa, perché io... io speravo che potesse... io spero che possa diventare la nostra casa."

Louis lo fissò per un momento, poi si lanciò verso Harry che spalancò automaticamente le braccia per lui. Anche se si era preparato all'impatto, si sbilanciarono e caddero per terra. Harry fece in modo di tirare Louis su di sé e lasciare che l'erba spessa attutisse la propria caduta. Colpì il terreno con un 'oof'.

"Stai bene? Merda. Scusa, amore!" disse Louis velocemente, rotolando via da Harry e alzandosi sulle braccia per guardare la sua faccia.

"Sto bene." lo rassicurò Harry sollevando la testa e strizzando gli occhi; abbozzò un sorriso timido. "Quindi ti piace?"

Louis si chinò per baciarlo, intensamente e con desiderio, prima che la sua bocca si allargasse in un enorme sorriso. "La amo. Ti amo. Grazie, Harry. Sei pazzo e ti amo così, così tanto."

Harry rise, euforico, con le gambe divaricate sull'erba, fissando il cielo blu per alcuni secondi prima di tirare Louis su di sé, ignorando le sue deboli proteste.

"Ti amo." disse semplicemente, avvolgendo il viso di Louis tra le sue mani.

Louis si chinò per un altro bacio, questa volta lento e tenero. "Ora mostrami la casa adeguatamente, Harold. Magari potresti iniziare dalla camera da letto?"

Harry ridacchiò e lo baciò di nuovo, e di nuovo.

The Beginning of Everything - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora