Capitolo 5

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Harry inciampò su un'asse di legno mentre correva verso l'ufficio postale. I capelli erano scompigliati dal vento e il colletto della camicia era sbottonato.

"Mi hanno detto che ho ricevuto una chiamata." ansimò, inciampando verso l'impiegato più vicino. "Harry Styles?"

L'impiegato fece un brusco cenno col capo. "Abbiamo tenuto la chiamata per quasi otto minuti, mister." usò l'appellativo inglese con deliberata maleducazione.

La bocca di Harry si arricciò di fastidio. "Bene. Quindi, dov'è?" l'impiegato indicò una postazione con il telefono staccato dal gancio senza dire una parola. Si scambiarono un'occhiata prima che Harry rispondesse al telefono.

"Pronto?" disse Harry nel ricevitore.

"Harry! Merda, non avrei mai immaginato che sarebbe stato così difficile contattarti." la voce di Louis passò attraverso la cornetta un po' bassa ma chiara.

"Non ho un telefono nel mio palazzo! Ho dovuto dare la mancia alla ragazzina della macelleria per arrivare qui."

Louis rise ed Harry si ritrovò a sorridere stupidamente mentre portava l'apparecchio all'orecchio.

"Temevo che te ne fossi già andato, o che non saresti tornato a casa e che non ci fosse modo di dirti di non aspettarmi."

"Non vieni?" chiese Harry lasciando cadere lo sguardo.

"Non posso." disse Louis scusandosi. "Quell'amico di cui ti ho parlato- quello che è anche lui un artista? Non eravamo sicuri che sarebbe venuto, ma è arrivato questa mattina presto."

"Oh. Che bello."

"Mi dispiace davvero, Harry. Si sente un po' giù di morale per il viaggio e stasera abbiamo questa festa, quindi devo prendermi cura di lui per rimetterlo in salute."

Harry si lasciò cadere contro la postazione. "Va bene, Lou. Sul serio. È dolce da parte tua. Divertitevi alla festa."

Louis si schiarì nervosamente la gola. "A proposito. Mi chiedevo se..." la sua espirazione causò una breve scarica di elettricità statica. "Forse volevi venire? Sono amici di Niall. Non so nemmeno chi siano, ma ci sarà alcol e musica. E puoi anche portare la tua macchina fotografica, se vuoi. Avrai molte persone da fotografare."

Harry si rizzò in piedi. "Vuoi che venga?"

"Per favore." disse Louis con uno sbuffo di risata. "E potrai incontrare Zayn!"

"Dove sarà?"

"Um. Non lo so, in realtà. Non ho l'indirizzo. Perché non ti fermi al mio hotel? Potremmo farci un drink ed andare alla festa tutti insieme?"

Il sorriso di Harry si allargò solo quando sorprese l'impiegato guardarlo con uno sguardo contrariato sul volto. "Bene. Facciamolo."

"Perfetto."

Riusciva a sentire il sorriso e un pizzico di sollievo nella voce di Louis. "Perfetto." fece eco Harry.

"Come puoi essere così calmo?" fischiò tra i denti Liam.

Harry alzò una mano per passarsi le dita tra i capelli, ma si fermò in tempo; aveva cercato di sistemarseli con la brillantina e adesso erano portati all'indietro, anche se le estremità erano ancora arricciate sulla nuca. "Non lo sono. Semplicemente non ci sto pensando. Altrimenti inizierò a sudare e rovinerò il completo."

"Niente sudore." concordò con fervore Liam. "Ho quasi paura a respirare. Questo completo costa più di quanto abbia fatto nell'ultimo mese, Harry."

Harry spostò il suo sguardo dal guardare la strada fuori dal finestrino allo specchiarsi nel riflesso del vetro. Lisciò l'arco delle sopracciglia con un dito. "Ecco perché non lo stai pagando." disse lievemente.

The Beginning of Everything - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora