Capitolo 8

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"Ancora?" borbottò Louis facendo tamburellare le dita sul bracciolo della sedia del teatro; la sua faccia era concentrata, la bocca contratta in disapprovazione mentre guardava gli attori sul palco.

Harry inclinò la testa verso di lui, tenendo un occhio sulla scena ma dando maggiore attenzione a Louis.

"Ha dimenticato di nuovo la sua battuta." spiegò Louis. "Il mio francese non è così buono e potrei comunque dirlo. Scandaloso!" fece un movimento improvviso, come se volesse scrivere qualcosa su un taccuino, prima di realizzare.

Harry sbuffò una risata alla sua vista.

Louis soffocò nel palmo della mano una risatina di consapevolezza. "Forza dell'abitudine. Lavoro come critico. È quello che faccio."

"Mi devo aspettare una recensione sulla mia performance di ieri, allora?" sussurrò Harry in risposta con un ghigno.

Louis batté il ginocchio di Harry con il proprio. "Hai avuto i commenti dal vivo."

Harry lasciò andare una risata troppo forte. "Non una molto accurata. Ma è sembrato un riscontro positivo."

Piegandosi in avanti, Louis si coprì il viso con le mani, le spalle tremavano di una risata silenziosa. "Sta zitto, Harold." riuscì a dire dopo un momento, emergendo da dietro le mani con un rossore visibile nonostante la luce fioca del teatro.

Harry si sistemò indietro per continuare a guardare lo spettacolo con un ampio sorriso, anche se uno dei protagonisti sul palco, lasciato dal suo amore, singhiozzava drammaticamente nel suo cuscino.

Andarono a fare una passeggiata, dopo aver lasciato il teatro, vagando in un primo momento senza meta, abbastanza vicini cosicché le loro braccia sfregassero insieme ogni due passi. Era una notte serena con la temperatura così mite che sembrava di nuovo estate. Dirottarono la rotta seguendo il percorso disegnato dal faro dell'imperdibile Tour Eiffel, illuminata da migliaia di lampadine elettriche.

"Sei sicuro che vada tutto bene camminando così tanto?" domandò Harry.

Louis mise il broncio. "Non farlo, Harry."

"Scusa. Io-"

Louis calciò un po' di ghiaia dal sentiero del parco sotto i suoi piedi, scuotendo la testa. "Lo so. Sono io- è che sono un po' permaloso su questo argomento. Ma ti dirò se non mi dovessi sentire bene, ok?"

Harry annuì mordendosi il labbro. "Scusa." ripeté.

Camminarono in silenzio per due minuti prima che Louis parlasse di nuovo, guardando accuratamente in avanti mentre camminava più veloce. "È solo che odio essere trattato come un invalido. Non lo sono."

Harry, seguendolo, si pizzicò il labbro inferiore tra due dita. "Non intendevo farlo. Ero preoccupato che stessi passando un brutto momento."

Louis lasciò andare un sospiro pesante, ma rallentò per poter camminare di nuovo al fianco di Harry. "Lo so. E grazie di preoccuparti per me. Ma qualche volta- ti sei mai sentito come se le persone intorno a te si comportassero come se sapessero cosa è meglio per te? Se dico che riesco a gestirlo, è perché ci riesco. E se viene fuori che non riesco, ho bisogno lo stesso di venirne a capo da solo. Capisci cosa intendo?" si voltò per guardare Harry con una leggera piega tra le sopracciglia.

"Sì. Capisco perfettamente cosa intendi." l'intera faccia si corrugò pensierosa, guardando oltre Louis. "Ma forse... forse ci sono volte in cui è una questione di pigrizia e rendiamo le cose più complicate per noi stessi."

"Questo riguarda te e tua sorella?" chiese Louis con calma.

"Non lo so. Forse." Harry lanciò un'occhiata al cielo notturno sembrando scoraggiato. Non reagì quando il suo cappello a cilindro si rovesciò per terra, poi però lo raccolse con un piccolo sospiro.

The Beginning of Everything - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora