Capitolo 12

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Zayn era in piedi da un lato mentre guardava Louis fare conversazione con l'addetto al guardaroba; il liscio face poi volteggiare una volta il cappello a cilindro prima di consegnarlo e prendere il biglietto con un piccolo sorriso.

"Pronto?" disse Louis mentre si univa a Zayn all'ingresso della mostra d'arte.

Zayn annuì; l'intensità del suo sguardo fece alzare le sopracciglia a Louis.

"Cosa c'è?" chiese intanto che iniziarono ad incamminarsi lungo l'ampio corridoio verso le sale espositive.

Il pavimento di legno scuro brillava nella calda luce delle lampade a parete dalle applique in ottone battuto e vetro inciso.

"Nulla. Solo, è bello vederti di nuovo in giro."

Louis scrollò le spalle a disagio. "Sono stato fuori."

"A malapena. Hai passato gli ultimi mesi nascondendoti nel tuo appartamento."

Louis tirò i lembi del suo frac, le dita si attorcigliavano intorno all'orlo. "Non mi stavo nascondendo. Sono stato... impegnato."

"Impegnato ad avvilirti."

Louis aggrottò la fronte verso Zayn e lo colpì alla caviglia con la sua stampella. "Ho avuto del lavoro e sono stato- sai, dopo essermi fatto male alla caviglia-" vacillò.

Zayn allungò la mano per afferrare la spalla di Louis. "Lo so. Mi dispiace. Sono solo felice che tu stia meglio, tesoro."

Louis annuì brevemente. "Ci sto lavorando- migliorando." disse con voce sottile.

Zayn diede un'altra stretta alle sue spalle e strofinò leggermente il suo braccio prima di lasciarlo andare. "È una cosa positiva. Questo è un bene."

La prima sala espositiva era vasta e presentava una collezione di dipinti: composizioni di colori opachi e forme geometriche, affiancate a paesaggi pastello morbidi e disegni a tratti larghi in colori primari brillanti.

"Ho sentito parlare di questa esposizione. Tutti artisti nuovi e sconosciuti, con metodi diversi." disse Zayn dando un'occhiata in giro con interesse.

"Non ne avevo idea." ammise Louis. "Ho ricevuto l'invito ed è stato un motivo per uscire che non fosse per il lavoro."

Zayn studiò un ritratto scuro e sbavato. "Chi ha mandato l'invito?" domandò distrattamente. "C'è qualcuno che conosciamo alla mostra?"

Louis lo seguì, guardando i dipinti senza molto interesse. "Non lo so. Eloise non ha capito il nome."

Vagarono nella sala accanto che aveva ritratti ad olio realistici in mostra. Fu solo quando ne raggiunsero una incentrata sulla fotografia artistica che Louis si rianimò. Un po' di folla si era concentrata in quella stanza, le persone che gironzolavano e aspettavano di poter guardare le foto più da vicino: fotografie a basso tono che sembravano quasi disegni a carboncino.

"Questi sono carini." disse Louis distrattamente a Zayn, incapace di distogliere lo sguardo dalle foto sul muro.

Zayn borbottò evasivo.

Una piega apparve tra le sopracciglia di Louis, diventando sempre più profonda ogni minuto che passava, mentre iniziava a riconoscere le diverse vedute di Parigi. Il suo respiro accelerò quando vide una fotografia di un uomo familiare, seduto al pianoforte, circondato da un distinto arredamento orientale. "Queste sono-"

Louis si interruppe quando vide la fotografia successiva. Era il pezzo centrale della mostra: l'appartamento di Harry a Parigi, la morbida luce del pomeriggio che entrava dalla finestra dandogli un'atmosfera eterea. E c'era Louis, seduto sulla profonda sporgenza della finestra che era abbastanza larga da fungere da posto a sedere per qualcuno della sua corporatura: aveva un ginocchio piegato al petto e l'altro in basso, le dita dei piedi toccavano il pavimento; nudo ad eccezione del lenzuolo bianco avvolto con noncuranza attorno al suo stomaco. La brezza gli soffiava indietro i capelli e lui guardava fuori, lo sguardo assorto, il viso girato perlopiù lontano dalla fotocamera, in modo da sottolineare la nitidezza dei suoi lineamenti e la macchia scura delle sue ciglia.

The Beginning of Everything - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora