Author's POV
"Di che stai parlando? Cos'è un compagno?" disse il ragazzo confuso.
'Perché non lo sapeva?!' pensò Namjoon.
"Comunque non dovresti dire così apertamente che sei un licantropo o ti faranno indossare questo" disse il ragazzo rivelando qualcosa che aveva legato al collo.
"Che cos'è?!"
"Un collare per bestie. Loro me lo hanno messo così che potessero domarmi"
"E chi sarebbero questi 'loro' di cui parli?"
"I miei genitori adottivi. Hanno paura che possa ferirli. Mi chiamano mostro"
Il sangue di Namjoon ribollì. Cosa diavolo stavano facendo al suo compagno?!
"Dove abiti?" chiese Namjoon.
"Perché me lo chiedi?" chiese il ragazzo con sospetto.
"Dimmelo e basta!"
"Va bene seguimi, ma non crearmi problemi" disse facendo strada.
"Oh mi stavo dimenticando, come ti chiami?" chiese Namjoon.
"Seokjin, Kim Seokjin"
"Oh io sono Kim Namjoon"
Dopo un paio di minuti raggiunsero una catapecchia in cui nessuno avrebbe potuto credere che ci vivesse un umano.
"Che posto è questo?" chiese l'Alpha.
"Casa mia" rispose Jin.
Gli occhi di Namjoon si spalancarono. Come poteva qualcuno viverci? La casa sembrava che stesse a malapena in piedi e le finestre erano tutte coperte di assi. A peggiorare, gli interni non erano in condizioni migliori.
"Hey bambini, venite fuori!!" urlò Jin e immediatamente un gruppo di bambini corse verso di lui.
Erano tutti magrissimi. Namjoon riuscì a vedere su tutti la gabbia toracica. Erano tenuti in povertà e a malapena in vita.
"Seokjin hyung, ho fame" disse una bambina.
"Lo so Yuri, vi ho portato del cibo" affermò.
I loro visi si illuminarono alla parola 'cibo' e circondarono Jin come un uragano.
Le cose che Jin aveva nella borsa erano ramen e patatine. Non li avrebbe sicuramente chiamati cibo ma ai bambini non importò. Mangiarono come se quello fosse stato il miglior cibo del pianeta.
Namjoon non riuscì a credere che ciò stesse accadendo e che la polizia non avesse scoperto nulla.
"Da quanto tempo vivete in queste condizioni?" chiese attirando l'attenzione dei bambini e di Jin.
"Vivo qui da quando avevo dodici anni e gli altri sono arrivati quando ne avevano quattro. Sono stato il primo a giungere qui"
Seokjin aveva vent'anni, significava che viveva in quelle condizioni da otto.
"Dov'è l'adulto che si dovrebbe prendere cura di loro?" chiese Namjoon.
"Ah l'adulto, quella puttana si è presa tutti i soldi dell'affidamento dal governo e li ha spesi per se stessa mentre loro soffrono"
Namjoon fu disgustato da quello che aveva sentito. Che razza di persona si sarebbe presa tutti i soldi da dei bambini e li avrebbe spesi per sé?
Decise che li avrebbe aiutati, poi si sarebbe occupato del compagno.
Prese il telefono, scattò qualche foto e le inviò ai servizi sociali. Poi chiamò la polizia.
All'improvviso la porta si aprì.
"Salve mocciosi, ero passata per vedere se eravate vivi" disse una donna con voce gracchiante dalla porta.
Si fermò quando vide Namjoon.
"Chi sei?" disse con un'espressione scocciata.
"È lei la proprietaria di questo edificio?"chiese Namjoon.
"Sì e quindi?" disse lei con le braccia incrociate al petto.
"In che razza di condizioni fa vivere questi bambini?!"
"Senti Carino, non ti immischiare nei miei affari"
"Ma questi bambini stanno morendo, non può farlo"
"Oh per favore" disse lei mentre Namjoon iniziò a registrare con il telefono, "Posso fare quello che voglio. Pensi che alla gente importi cosa accade ad un mucchio di bambini abbandonati. Sono fortunati ad avere anche un tetto sotto cui vivere, perché nessuno si preoccupa per loro"
"Quindi li lascerà semplicemente soffrire"
"Ma certo, perché me ne dovrebbe importare?" disse con un'espressione compiaciuta.
"Ha sentito poliziotto?"
"Forte e chiaro" disse un uomo dall'esterno. Aprì poi la porta entrando con la sua divisa.
"È in arresto" disse il poliziotto.
"Non può, non ho fatto nulla di male" disse la donna preoccupata.
"Non fare la stupida, abbiamo tutte le prove su come abbia abbandonato questi bambini. Le aspettano 30-40 anni di prigione" disse l'uomo portandola via.
"Cosa accadrà a loro?" chiese Namjoon ad un altro poliziotto che stava controllando i bambini per vedere se fossero feriti.
"Li porteranno in ospedale per dei controlli e poi li manderanno in un'adeguata famiglia adottiva" rispose.
"E lui invece?" chiese indicando Jin.
"È maggiorenne, sta a lui decidere cosa fare adesso" rispose.
Namjoon andò da Jin e si mise davanti a lui.
"Hai un posto dove andare?" gli chiese.
"Se ce l'avessi credi che sarei rimasto qui?" rispose Jin.
"Okay, stavo semplicemente facendo una domanda"
"Una stupida"
"Va bene, volevo chiederti se volessi vivere con me"
"Cosa?! Perché?"
"Voglio dire, non hai un posto in cui stare quindi perché no? E in più sono un lupo. Posso aiutare molto più di un umano"
Jin comprese, ci pensò e poi alzò il capo dopo essere giunto ad una conclusione.
"D'accordo. Andrò con te, ma solo perché non ho un altro posto dove andare" affermò.
"Bene. È un piacere vivere con te ora, coinquilino" disse Namjoon con quel sorriso con le fossette.
Il cuore di Jin batte più veloce e ciò lo sorprese.
"S-Smettila di essere così contento" disse andando fuori.
"Certo Jin"
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🌺🌸 Eyes can tell a story 🌺🌸vkook Omegaverse (Traduzione)
FanfictionMai andare contro il destino, era loro per una ragione. Taehyung, un normale adolescente, scoprirà di non essere così normale dopo l'incontro con un ragazzo una fatidica mattina. Questa storia non è mia, ma di @Ususi-chanS. Se volete leggere la stor...