chapter 12: introduction (part 3)

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Author's POV

-Un Anno Dopo-

Le porte della gabbia di Jimin si aprirono e la madre di Jimin si trovava alla fine di essa.

"Alzati e indossa questo" disse mentre getto dei pezzi di tessuto per terra.

"Non vedo alcun motivo di sfamarti quando non fai assolutamente nulla. Così da adesso sarai una domestica di questa casa" disse la madre di Jimin senza neanche un briciolo di interesse nella sua voce.

Jimin si cambiò i vestiti e notò che c'era anche una collana. Jimin se la mise sul collo. Quando uscì dalla stanza, una persona che indossava i suoi stessi vestiti era lì.

"Jimin, lavorerai accanto a me. Ti prego di non causarmi nessun tipo di problema. Non volevo proprio farlo ma non avevo scelta, era un ordine diretto della Signora Park" disse con rabbia nella sua voce.

"Scusami"

"Fa solo il tuo lavoro e non parlarmi" disse mentre iniziò ad allontanarsi da lui.

Jimin la seguì e non disse nulla finché non raggiunsero le cucine.

"Quindi i lavori includono il bucato, lavare i vestiti, pulire le stanze e servire il cibo. È ora di colazione quindi vai e servila" disse a Jimin mentre indicò un vassoio con il cibo.

Jimin annuì soltanto con la testa e portò il vassoio con il cibo nella sala da pranzo.

Quando entrò vide la sua famiglia mangiare e ridere gli uni con gli altri. Allora Jimin sentì un magnifico profumo.

Guardò da dove provenisse.

Quando lo trovò i suoi occhi si illuminarono. Il ragazzo aveva degli occhi simili a quelli di un gatto e delle guance carine ma ancora sembrava minaccioso.

Il suo lupo interiore ululò "Compagno"

I due ragazzi incatenarono i loro occhi ed iniziarono a fissarsi come se stessero guardando un'opera d'arte.

Questo fissarsi venne interrotto da Min-Jay che parlò.

"Sbrigati a servire il mio cibo, cosa stai aspettando?" disse Min-Jay irritata.

Jimin si riprese dalla sua confusione e servì il loro cibo.

Mentre fece ciò, sentì come i suoi genitori stessero elogiando Min-Jay e le stessero mostrando così tanto amore e affetto.

Cosa aveva mai fatto di sbagliato per meritarsi il loro odio? Giusto, essere nato così com'era ma Jimin non poteva farci nulla se era un Omega e non poteva cambiare la sua natura.

Dopo aver servito il cibo Jimin lasciò la sala da pranzo e all'improvviso qualcuno gli prese il braccio.

"Aspetta"

Jimin si girò e scoprì che la persona che lo stava fissando qualche momento fa gli stava tenendo il braccio.

"Chi sei?" chiese il ragazzo.

"Non sono nessuno, quindi ti prego di lasciarmi" disse Jimin provando a liberarsi dalla sua presa.

"Ma siamo compagni, compagni destinati"

"Non importa, ti porterò solo problemi quindi ti prego lasciami"

"No" disse il ragazzo mentre baciò Jimin sulle labbra.

Gli occhi di Jimin si spalancarono mentre la realizzazione di cosa stessero facendo lo colpì.

Ma non potè allontanarsi da lui. Il modo in cui le loro labbra si muovevano le une contro le altre portò pura felicità a Jimin.

Non ne aveva abbastanza, ad essere onesti ne voleva di più. Il ragazzo morse il labbro di Jimin e lui gemette nel bacio dando al ragazzo più accesso alla sua bocca. Le loro lingue danzarono tra loro finché entrambi non vollero l'aria.

Jimin rimase lì con le guance arrossate di rosa e le labbra gonfie che respirava affannosamente.

Allora la porta della sala da pranzo si aprì e Min-Jay uscì.

"Yoongi, cosa stai facendo? Farai tardi se non mangi la colazione" disse Min-Jay con un sorriso.

"Arrivo" disse Yoongi.

Sussurrò qualcosa nell'orecchi di Jimin non facendo vedere Min-Jay.

"Incontrami allo stagno questa notte"

Jimin annuì con la testa e guardò mentre Yoongi rientrò nella sala da pranzo.

Jimin aveva le farfalle nello stomaco. Non aveva mai provato questo sentimento prima d'ora. Voleva, per la prima volta dopo tanto tempo, stare con qualcuno.


-Notte-

Da quanto Jimin stava lavorando come una domestica, non era più confinato nella propria stanza. Poteva uscire ed esplorare come faceva una volta ma doveva stare attento a non causare problemi.

Jimin sgattaiolò fuori dalla porta sul retro della residenza dei Park e andò nella foresta. Osservò come il branco fosse cambiato da quando era stato rinchiuso.

C'erano molte più abitazioni ora e avevano espanso il territorio.

Mentre andò allo stagno dove il suo vecchio migliore amico giocava. Vide Yoongi seduto su una roccia.

"Pensavo che non saresti mai venuto" disse Yoongi.

"Beh, ho avuto molto da fare" rimarcò Jimin.

Questo fece sorridere un poco Yoongi mostrando a Jimin il suo gummy smile.

"Come ti chiami?" chiese Yoongi.

"Park Jimin" rispose Jimin.

"Io sono Min Yoongi"

Gli occhi di Jimin si spalancarono.

"Come il prossimo capo della famiglia Min"

"Sì"

Jimin poteva essere stato rinchiuso ma aveva sentito le storie dalla gente che passava accanto alla sua piccola finestra. Yoongi era un prodigio nel combattimento e nelle tattiche di guerra, era elogiato dal capo Alpha Jeon come un grande guerriero.

Jimin non poteva credere che una così grande persona potesse essere il suo compagno.

🌺🌸 Eyes can tell a story 🌺🌸vkook Omegaverse (Traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora